Quanto costa rifare un bagno? I costi della ristrutturazione

Veronica Caliandro

16/07/2024

Vuoi ristrutturare il bagno di casa? Ecco quali sono i costi da sostenere, i prezzi medi del mercato e tutti gli adempimenti per rifare il bagno.

Quanto costa rifare un bagno? I costi della ristrutturazione

Il bagno è uno degli ambienti più importanti di casa. È qui che ogni persona trascorre, inevitabilmente, la maggior parte del tempo da dedicare alla cura di sé. Per tale motivo, è fondamentale che sia sempre funzionale e in linea con le proprie esigenze.

A tal fine può essere necessario ristrutturare il bagno quando è vecchio. Un’operazione importante, che impatta inevitabilmente sulle tasche delle famiglie. Ma quanto costa rifare il bagno e quanto tempo serve? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

I costi da sostenere per rifare un bagno: le fasi di ristrutturazione

Ristrutturare un bagno non è di certo semplice. Tanti sono gli interventi che è possibile effettuare e che possono contribuire ad aumentare o abbassare le spese. A partire dal piatto doccia fino ad arrivare al lavandino, passando per il wc, infatti, sono tanti gli elementi basilari che non possono assolutamente mancare. Ma quali sono le fasi di ristrutturazione?

  1. Progettazione: se non avete le idee ben chiare, potete rivolgervi ad un architetto o ad un esperto presso un negozio di arredo bagno che provvederà a realizzare un progetto ad hoc (prezzo approssimativo pari a circa 350 - 400 euro).
  2. Rimozione del pavimento e del massetto (prezzo approssimativo pari a 25 - 50 euro al mᒾ).
  3. Installazione dell’impianto idraulico ed elettrico (prezzo approssimativo pari a 900 - 1300 euro).
  4. Realizzazione di un nuovo massetto (prezzo approssimativo pari a 10 - 20 euro al mᒾ).
  5. Posizionamento di piastrelle, pavimenti e sanitari (prezzo approssimativo pari a 900 - 1500 euro).
  6. Imbiancatura pareti (prezzo approssimativo pari a 5 - 16 euro al mᒾ).

Una volta ultimati i lavori la ditta effettua un collaudo al fine di verificare che tutto funzioni in modo adeguato a livello idraulico ed elettrico. Il costo della certificazione dell’impianto idraulico per immobili di medie dimensioni va da 100 a 300 euro. La certificazione di un impianto idraulico per immobili di grandi dimensioni può arrivare fino a 500 euro. Ovviamente, nel caso in cui si possa saltare una delle fasi poc’anzi citate, è possibile abbattere i costi di ristrutturazione.

Quanto costa ristrutturare un bagno? I prezzi a seconda delle esigenze

Stabilire a priori quanto costa ristrutturare un bagno non è possibile. Diverse sono le variabili che incidono sul prezzo finale, come la dimensione dell’ambiente e il numero dei lavori da svolgere. Ad esempio, se si decide di allargare e ingrandire il bagno bisogna sborsare un bel po’ di denaro. Anche rifare le tubature o il sistema elettrico contribuisce a far aumentare le spese.

Mediamente il costo per rifare il bagno oscilla tra gli 800 e 1.200 euro euro al metro quadro. Ne consegue che il prezzo per un bagno di piccole dimensioni oscilla da 2 mila a 3 mila euro circa. Il prezzo, invece, va da 5 a 7 mila euro per bagni più grandi.

Entrando nei dettagli, nella seguente tabella esporremo il prezzario medio di un bagno di 4 mq, 7 mq e 10 mq, diviso per fasce. La più economica corrisponde a un lavoro più breve, a quella alta una ristrutturazione completa in tutte le fasi sopra descritte.

Costi ristrutturazione bagno Fascia economica Fascia media Fascia alta
Per bagno di 4 mq da 800 a 1.300 euro da 1.200 a 2.100 euro da 2.000 a 3.500 euro
Per bagno di 7 mq da 1.700 a 2.100 euro da 2.500 a 3.800 euro da 3.000 a 6.000 euro
Per bagno di 10 mq 2.000 a 3.100 euro da 3.100 a 5.500 euro da 5.600 a 10.000 euro

In particolare, la demolizione di piastrelle, pavimento, sanitari - e via discorrendo - può arrivare a costare fino a 1.000 euro, mentre la sostituzione dell’impianto idraulico attorno ai 220 euro per ciascun punto acqua. Verniciare le pareti ha un costo fino a 500 euro, mentre installare i sanitari può costare anche fino a 1.300 euro.

Quanto tempo serve per rifare un bagno

Stabilire a priori quanto tempo occorra per rifare un bagno non è possibile. Il tutto dipende innanzitutto da quante delle fasi prima descritte bisogna affrontare.

Nel caso in cui si eseguano dei piccoli interventi ci possono volere circa 2-3 giorni, in altri situazioni, invece, i lavori possono durare addirittura anche 10 giorni e oltre, soprattutto quando bisogna rifare un bagno da zero. Questo poiché ogni fase ha bisogno di tempi prestabiliti comuni. Ad esempio, posare il pavimento può richiedere due giorni di lavoro.

In linea generale, è possibile affermare che per ristrutturare un bagno ci vogliono da minimo 5 giorni per bagni dalla metratura ridotta fino ad arrivare a 10-15 giorni per ambienti dalla metratura più grande. Potrebbero comunque esserci degli imprevisti e pertanto le tempistiche risultare più lunghe.

Il consiglio, nel caso in cui si viva in casa al momento della ristrutturazione, è quella di avere un piano B onde evitare di incorrere in situazioni alquanto spiacevoli.

Gli adempimenti necessari per ristrutturare un bagno

Nel caso in cui si decida di ristrutturare un bagno, si consiglia, innanzitutto, di affidarsi a dei professionisti del settore che si occupino di elaborare il relativo progetto. Bisogna, inoltre, fare l’opportuna distinzione tra lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione, poiché in base alla tipologia bisogna fare i conti con esborsi economici e iter burocratici differenti.

Entrando più in profondità, sono considerati interventi di manutenzione ordinaria la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione delle finiture, come, ad esempio, tinteggiare, sostituire o disporre i sanitari in modo differente. In tale circostanza non bisogna richiedere alcun tipo di permesso e nemmeno fare alcuna comunicazione al Comune.

Sono considerati lavori di manutenzione straordinaria, invece, le modifiche per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, come un rifacimento totale del bagno con tanto di sostituzione degli impianti, delle tubature e così via. Questa tipologia di lavori richiede il deposito della Cila al Comune da parte di un tecnico abilitato, come può essere un geometra, un architetto o un ingegnere.

Dal punto di vista prettamente fiscale, non è possibile portare in detrazione i costi per i lavori di manutenzione ordinaria. Nel caso in cui si tratti di interventi di manutenzione straordinaria, invece, è possibile beneficiare di una detrazione fiscale per ristrutturazione pari al 50%, ripartita in 10 rate annuali.

Oltre ai costi di progettazione e ristrutturazione, però, bisogna considerare anche i costi post lavori. Tra questi, ad esempio, gli eventuali costi di pulizia e quelli per il collaudo finale.

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