L’attacco di Hamas contro Israele è completamente diverso rispetto a quelli degli anni passati. L’organizzazione palestinese ha rafforzato le proprie tecnologie militari. Ecco quanto è forte oggi.
L’attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre, non solo ha colto di sorpresa il sistema di difesa israeliano, ma ha stupito gli esperti per il salto tecnologico compiuto dall’organizzazione palestinese.
Hamas non si è limitato a lanciare ben 2.000 razzi contro Israele, ma ha lanciato un attacco via terra, con oltre un migliaio di combattenti che hanno attraversato il confine tra Israele e Gaza. E ora ancora si combatte nella Striscia di Gaza, mentre Israele ha dichiarato guerra totale ad Hamas.
Una guerra totale che rischia di essere la miccia per infiammare l’intero Medio Oriente, con il rischio di una vera e propria escalation su scala mondiale. Infatti, gli Stati Uniti sono pronti a inviare le armi a Tel Aviv, mentre in Giordania si sono tenute le prime manifestazioni interventiste.
E mentre gli analisti si domandano perché Hezbollah ancora non sia intervenuto, attaccando al Nord Israele, Tel Aviv raduna le sue truppe per fronteggiare Hamas, la cui forza ora è nettamente differente rispetto al passato. Ma quanto è forte militarmente Hamas oggi? Cerchiamo di sciogliere questo dubbio.
leggi anche
Chi comanda Hamas?
Hamas: qual è stata la sua forza militare fino a oggi?
La potenza di Hamas è cresciuta con il passar del tempo. Fin dalla fondazione nel 1987 durante la prima intifada, dallo sceicco Ahmed Yassin, un religioso palestinese che si era unito ai Fratelli Musulmani - il più antico movimento islamista del mondo - Hamas ha fin da subito chiarito quale fosse il suo scopo: liberare la Palestina da Israele. All’inizio il gruppo era debole sia politicamente che militarmente, ma la sua forza politica è cresciuta negli anni, sfruttando gli anni di soprusi che i civili palestinesi hanno subito.
I primi attacchi contro alcuni obiettivi militari israeliani risalgono al 1989 e di lì a poco nel 1990 ha istituito la sua ala militare nei primi anni 1990. E dopo essersi opposta agli accordi di Oslo del 1993, ha compiuto attentati suicidi all’interno di Israele. Ma è solo nel 2006 che Hamas rivela anche la sua influenza politica e militare. Dopo che Israele si è ritirata da Gaza, Hamas ha vinto le elezioni formando un nuovo governo di unità con il partito Fatah - rivale nazionalista - e dopo una breve guerra civile nel 2007 ha assunto il controllo esclusivo di Gaza, mentre Fatah crolla l’Autorità palestinese in Cisgiordania.
La vittoria di Hamas ha spinto Israele ed Egitto ad attuare un embargo che dura tutt’oggi, lasciando vivere i civili in condizioni disastrose, limitando l’accesso all’elettricità, acqua, esportazioni e importazioni e non solo. Nonostante il blocco, Hamas ha saputo costruire le sue milizie militari. Nel 2008, durante la prima guerra contro Israele, aveva sviluppato una struttura militare e addestrato migliaia di combattenti, con il sostegno di Iran, Siria e Hezbollah. Una guerra che non ha portato a un nulla di fatto se non l’uccisione da parte di Israele di circa 1.200-1.400 palestinesi.
Dopo la seconda guerra nel 2012, nel 2014 Hamas poteva già disporre di una varietà maggiore di armi e razzi, ed era capace di nascondere le proprie infrastrutture militari. Ogni guerra contro Israele è stata di fatto una palestra per migliorare le proprie milizie, ricevendo sempre più aiuti esteri. Stando ai dati riportati dall’Economist, nel 2021 Hamas è stato in grado di lanciare 4.300 razzi contro Israele in soli 11 giorni - contro i 4.500 sparati in 50 giorni nel 2014. Eppure, la forza di Hamas era ancora nettamente inferiore, tanto che le rappresaglie di Israele fermarono subito la guerra: oggi cosa è cambiato?
Quanto è forte Hamas oggi?
Dopo il 2021, Hamas ha evitato di intensificare le tensioni e di far esplodere un nuovo conflitto. Ciò ha condotto gli analisti a supporre erroneamente che i leader di Hamas si stessero concentrando a rafforzare il loro dominio sulla Striscia di Gaza. Ma così non è stato e l’attacco del 7 ottobre dimostra come in questi due anni sia cambiata l’organizzazione militare all’interno della milizia palestinese.
L’attacco sferrato il 7 ottobre, infatti, è stato molto più “sofisticato” di quelli precedentemente pianificati, riuscendo a danneggiare e mettere fuori uso i sensori israeliani e a disattivare le telecamere di sicurezza. Inoltre, l’organizzazione palestinese è riuscita poi ad attuare una vera “guerra elettronica” bloccando i sistemi di comunicazione israeliani, secondo un rapporto di Reuters.
Tutto ciò suggerirebbe che Hamas ha rafforzato le sue tecnologie militari e in questo, probabilmente, si potrebbe leggere l’intervento e sostegno economico da parte di un paese (o organizzazione) terzo come l’Iran.
Nonostante l’esercito israeliano sia tra i 20 più forti al mondo, superando di gran lunga le forze di Hamas, l’organizzazione è stata in grado di lanciare il suo attacco. Come scrive l’Economist, Israele stima che le forze militari di Hamas siano composte da circa 30.000 combattenti. E il 9 ottobre, mentre si dichiarava l’assedio totale a Gaza, Israele ha chiamato 300.000 riservisti, da aggiungere ai suoi circa 170.000 soldati attivi. Ovviamente pur essendo tecnologicamente più raffinato, Israele continua ad avere un arsenale più potente e anche più pericoloso.
Ciò che è certo è che questa guerra sarà una carneficina, soprattutto per i civili palestinesi, di cui circa la metà sono bambini. Ne è la prova la decisione di bombardare Gaza e la denuncia di Unicef: “i bambini e le famiglie di Gaza hanno praticamente esaurito il cibo, l’acqua, l’elettricità, le medicine e l’accesso sicuro agli ospedali, a seguito di giorni di attacchi aerei e di tagli a tutte le vie di approvvigionamento”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA