Quanto sta costando la guerra in Ucraina agli italiani

Luna Luciano

30/05/2022

Aumenta l’inflazione con la guerra in Ucraina. Previsti rincari dei prezzi del caffè, delle bollette di luce e gas. Ecco quanto costa la guerra in Ucraina agli italiani.

Quanto sta costando la guerra in Ucraina agli italiani

Cala il Pil e schizza l’inflazione: questi i risultati della guerra in Ucraina per l’Italia. Con il protrarsi del conflitto russo-ucraino, la Cgia lancia l’allarme: l’aumento dei prezzi causati dalla guerra avrà un grave impatto sulle tasche delle famiglie. Il calo del Pil di 24 miliardi corrisponderà quindi a una precisa perdita per ogni famiglia.

A livello nazionale, sono previsti rincari dei prezzi del caffè e del pass autostradale, dei generi alimentari, oltre all’aumento già in atto delle bollette di luce e gas.

Va precisato che le stime della Cgia sono comunque suscettibili di cambiamenti specie se la situazione militare subisse un’escalation. Ciò che però è sicuro è l’aumento delle bollette di luce e gas, come le difficoltà dei mercati a reperire le materie prime. Nella peggiore delle ipotesi, l’Italia potrebbe scivolare verso la stagflazione. Per tale motivo è meglio approfondire la notizia data dalla Cgia, conoscendo i dati attuali degli aumenti. Ecco quindi quanto costa la guerra in Ucraina agli italiani.

Quanto costa la guerra in Ucraina alle famiglie italiane?

La guerra in Ucraina avrà un costo per ogni famiglia italiana. Secondo quanto riportato dalla Cgia, il calo del Pil corrisponderà a una perdita di 929 euro per ogni famiglia in Italia.

È questo l’allarme dell’Associazione, secondo cui i più penalizzati saranno i residenti in Trentino Alto Adige (-1.685 euro), in Valle d’Aosta (-1.473) e nel Lazio (-1.279), per l’aumento dei costi energetici. Altrettanto critico è il quadro per il Veneto (-1.065 euro), Toscana (-1.059) e Basilicata (-1.043), nelle prime due a incidere sarà la contrazione della domanda interna e i rincari delle bollette di luce e gas, come nel Piemonte (-1.039) e in Emilia-Romagna (-1.035).

Differente, anche se di poco, la situazione al Sud. Le ripercussioni della guerra in Ucraina saranno meno pesanti per le famiglie che vedranno un aumento dei costi più contenuto, a causa di un’economia meno aperta ai mercati internazionali.

Italia, quanto costa la guerra in Ucraina: aumento shock dei prezzi

La guerra russo-ucraina può seriamente creare ingenti danni al sistema economico italiano. La Cgia ha infatti sottolineato come un blocco all’importazione di gas russo potrebbe avere pesanti ripercussioni al punto da creare «uno shock su volumi e prezzi».

Basti vedere l’aumento del prezzo medio del caffè, da 1,0238 euro a 1,10 attuali (+5,92%); ancora è in aumento il prezzo del Telepass da 1,26 a 1,83 euro mensili con un aumento del 45,2%.

Il pericolo è quindi che il Paese stia scivolando lentamente verso la stagflazione, spingendo l’economia italiana verso una crescita pari a zero, con un tasso d’inflazione che sfiorerebbe le due cifre, in quel caso anche gli investimenti previsti nei prossimi anni dal Pnrr (235 miliardi di euro) potrebbero risultare inefficaci.

Quanto costa la guerra in Ucraina all’Italia: la spesa alimentare

Con il protrarsi della guerra in Ucraina, una delle spese che graverà più di tutte sulle famiglie italiane sarà sicuramente quella alimentare. A dimostrarlo non sono solo i dati della Cgia, ma anche uno studio di Allianz Trade. È previsto infatti un rincaro dei prezzi degli alimentari fino al 23% nel 2022 a causa dell’aumento dei costi delle materie prime come il carburante, l’elettricità e i fertilizzanti.

Inoltre, a causa del braccio di ferro sul blocco dei porti nel Mar Nero per la guerra russo-ucraina sono tornati a salire i prezzi di grano e mais, rincaro che colpisce direttamente i consumatori italiani, dato che il nostro Paese importa addirittura il 64% del fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame.

Secondo il report, l’inflazione alimentare inciderà sulla spesa del consumatore italiano in media di 229 euro (243 euro per il consumatore medio europeo). A oggi, infatti, i principali beni alimentari acquisiti dalle famiglie italiane sono in aumento, come la pasta (+12,5%) olii e grassi (+10,3%) e le verdure (+10%). Seguono poi incrementi al di sotto della doppia cifra, come frutta, carne e bevande.

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