A quanto ammonta la tanto discussa eredità della famiglia Agnelli? Tra azioni legali e opere d’arte perdute, ecco il patrimonio di una delle famiglie industriali più importanti d’Italia.
L’eredità della famiglia Agnelli resta una delle questioni più discusse del Paese. Con il passare degli anni l’interesse non è calato, tanto per il pubblico quanto per le autorità che continuano a indagare. Al momento, non a caso, ci sono cinque procedimenti giudiziari, civili e penali, in corso.
In particolare sono i pagamenti delle tasse ad aver attirato l’attenzione, oltre ai retroscena dei lasciti stessi. Ma per cosa stanno litigando da anni gli Agnelli? L’eredità della famiglia Agnelli è piuttosto ampia. Ma quanto vale?
L’eredità della potente famiglia Agnelli: la storia
Gli Agnelli sono una delle famiglie industriali più importanti d’Italia. Gianni Agnelli avrebbe voluto far ereditare tuto al figlio del fratello Umberto, ma Giovanni (detto Giovannino) morì per un tumore nel 1997.
La figlia Margherita sperò di diventare il successore, ma venne scelto il suo primogenito John Elkann. Questo possedeva già il 24,87% delle quote della società “Dicembre”, fondata da Gianni nel 1984. È proprio questa società a costituire la parte più importante del patrimonio di famiglia. Come ricorda Il Post, spesso ci si riferisce a questa come la “cassaforte”. Infatti Dicembre controlla la holding Exor, che a sua volta controlla il gruppo editoriale Gedi, la Juventus e Stellantis. Per questo Dicembre è anche chiamata il “tesoro di famiglia”.
Nel 2007 Margherita Agnelli avviò un’iniziativa legale per ottenere i rendiconti dei beni del padre, sospettando che ai tempi dell’accordo non fosse stata rivelata l’intera consistenza del patrimonio. La parte nascosta sarebbe all’estero, secondo questa versione. Anche se la Corte di Cassazione giudicò infondata l’azione legale, Margherita Agnelli tentò una nuova azione sostenendo che l’accordo del 2004 fosse nullo. In seno a questa azione, rivendicò il 50% dei beni che gli aspettavano come figlia unica. In teoria Margherita avrebbe rinunciato all’eredità, ma nel diritto italiano la rinuncia non segue questo iter (nel diritto svizzero sì).
Il patrimonio, oltre l’eredità della società: in cosa consiste
Oltre all’eredità e l’accordo del 2004, tra le diverse cause spuntano anche le collezioni di opere d’arte e le proprietà. Le collezioni sono conservate proprio in tre delle proprietà di Gianni Agneli: Villar Perosa e Villa Frescot, a Torino, e una residenza di famiglia a Roma. I quadri collezionati sono di Monet, Picasso, Balla, de Chirico e altri.
Le proprietà, alla morte di Gianni Agnelli nel 2003, sono state ereditate dalla moglie Marella. Questa ha quindi ottenuto anche le proprietà dei quadri, in teoria. Nel 2004 Margherita Agnelli firmò l’accordo di successione e, in cambio delle quote di Dicembre e dell’eredità, ottenne gli immobili. Queste erano rimaste in uso al figlio John Elkann. Margherita chiese un’ispezione e denunciò l’assenza di beni di valore, tra qui le opere d’arte.
Secondo gli Elkann nell’accordo non erano compresi i quadri e questi, alla morte di Marella Caracciolo furono ereditati dai nipoti. Ipotesi vuole che la pagina in questione fosse stata strappata dal fascicolo poco prima della firma. Al momento non si conosce la locazione dei quadri, anche se alcuni sembrano essere stati ritrovati. Dovranno essere confermati come autentici e poi valutati. Si stima che la cifra si aggiri intorno ai 2 miliardi di dollari.
Intanto è stato denunciato un tesoretto segreto di 900 milioni di dollari in mano ai fratelli Elkann. Il presidente di Stellantis, durante l’ispezione delle Fiamme Gialle, ha presentato delle dichiarazioni integrative sui redditi relativi al 2019-2020-2021, da cui emergerebbero nuovi beni liquidi e altri redditi sconosciuti al Fisco italiano fino a quel momento.
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