Talmente tanti turisti che i cittadini locali sono costretti a rimanere confinati a casa. A Santorini la situazione è fuori controllo. Ecco cosa sta accadendo e perché.
Residenti costretti a rimanere a casa a causa dei troppi turisti per le strade. La situazione a Santorini è fuoricontrollo. È questo uno degli effetti dell’overtourism.
E se in altri Paesi come la Spagna, è possibile osservare manifestazioni spontanee contro l’eccessivo numero di turisti, con centinaia di persone che hanno protestato con eloquenti cartelli “Turist go home” (“Turista torna a casa”), a Santorini ancora non si sono registrate manifestazioni simili.
Eppure dopo l’ultimo annuncio da parte dell’amministrazione locale dell’isola greca, qualcosa potrebbe presto cambiare. Infatti, è stato inviato un messaggio in cui le autorità dell’isola hanno esortati i cittadini a limitare i loro movimenti a causa dell’overtourism, scrive il portale greco Ta Nea.
Ecco cosa sta accadendo in Grecia e cos’è l’overtourism e cosa significa e quali sono i rischi di questo nuovo modo di “viaggiare”
A Santorini la situazione è fuori controllo: cosa sta accadendo?
Il sindaco dell’isola greca Santorini, Panos Kavalaris, non ha potuto negare la difficoltà di questi giorni in cui la famosa isola greca ha dovuto ospitare oltre 17.000 visitatori provenienti dalle navi da crociera, superando il numero di abitanti. Se l’isola già aveva la maggior parte delle strutture occupate, l’unica soluzione per limitare la calca, è stato chiesto ai residenti di rimanere in una sorta di isolamento per non rendere la loro vita ancora “più difficile”.
E se è vero che l’annuncio è stato fatto “con le migliori intenzioni”, scrivono i media greci, è ovvio che la situazione a Santorini è sfuggita di mano. Di recente, il sindaco ha annunciato che per arginare il problema è stato istituito un “tetto massimo” per il numero di visitatori provenienti dalle navi da crociera in modo che le infrastrutture dell’isola possano far fronte al carico.
Eppure, sembra che il limite non sia stato rispettato. Ora, agli abitanti di Santorini - con una popolazione permanente di 15.480 persone, secondo il censimento del 2021 - viene chiesto di accogliere 17.000 turisti in un giorno dalle sole navi da crociera, oltre a quelli che sono già sull’isola o arrivano in altro modo. Una vera ingiustizia, in quanto in questo modo si sta ledendo al diritto degli abitanti di poter godere della propria città, a vantaggio di chi ha un potere economico maggiore. Il capitalismo, come sempre mostra la sua doppia faccia.
Overtourism, ecco cos’è, quali sono i rischi e le soluzioni
La situazione a Santorini è solo uno degli effetti dell’overtourism, ossia il sovraffollamento eccessivo turistico in una determinata località, causando danni all’ambiente, alla cultura locale e alla qualità della vita dei residenti.
Un aumento causato dai voli low-cost e alle crociere, grazie ai quali sempre più persone viaggiano e si concentrano in poche destinazioni popolari, per via dei Film, serie TV e dei social media che promuovono in massa determinate località, attirando un gran numero di turisti.
Un turismo eccessivo che causa inquinamento ambientale, distruzione di habitat naturali e perdita di biodiversità, recando gravi disagi ai residenti, poiché provocano un aumento dei costi della vita, perdita di identità culturale. I risultati di un sistema capitalista che promette a tutti vacanze extra-lusso a svantaggio di chi non può permettersi una vacanza ma che, pur vivendo in mete turistiche - dove il lavoro è quasi sempre stagionale - non possono nemmeno godersi la bellezza della propria terra.
L’unico modo per poter arginare il problema è quello che a responsabilizzarsi siano gli stessi turisti, le agenzie e i residenti. Alcune soluzioni al sovraffollamento turistico sono:
- la diversificare le destinazioni, promuovere località meno conosciute e fuori dai circuiti turistici più battuti;
- la regolamentazione dei flussi turistici, limitando il numero di visitatori, soprattutto nei periodi di alta stagione;
- la promozione di una sostenibilità ambientale, incentivando pratiche turistiche a basso impatto ambientale, come l’utilizzo di energie rinnovabili e la riduzione dei rifiuti;
- il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione del turismo e nella creazione di esperienze autentiche.
- l’educazione dei viaggiatori, promuovendo un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente e delle culture locali.
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