Partita IVA: quote SRL incompatibili per i forfettari ma non per i minimi

Francesco Oliva

17 Dicembre 2018 - 07:00

La Legge di Bilancio 2019 in fase di approvazione sta per introdurre un nuovo limite alla tenuta della partita IVA con il regime forfettario: l’incompatibilità con la tenuta delle quote di una SRL (anche non trasparente). Tale limite non si applica ai contribuenti minimi.

Partita IVA: quote SRL incompatibili per i forfettari ma non per i minimi

La Legge di Bilancio 2019 sta per introdurre un limite importante all’ingresso dei contribuenti al nuovo regime forfettario con limite a 65.000 euro.

Se da un lato, infatti, il nuovo regime sembrerebbe ampliare notevolmente la platea dei beneficiari, dall’altro la limita fortemente per effetto della previsione (in fase di approvazione come la Legge di Bilancio nel suo complesso) dell’incompatibilità tra la tenuta delle quote di SRL di qualsiasi tipo - quindi sia trasparenti che non - e l’accesso al regime agevolato.

Molti lettori hanno scritto alla redazione di Money.it per chiedere se tale previsione riguardasse solo il regime forfettario 2019 oppure anche il vecchio regime dei minimi. A questo proposito, ricordiamo che quest’ultimo può essere ancora utilizzato fino alla scadenza naturale dai contribuenti che ne hanno i requisiti e lo ritengono ancora più conveniente del regime forfettario attuale e/o del regime IVA semplificato.

La scadenza naturale corrisponde al compimento del quinto anno di attività oppure coloro che hanno compiuto il 35° anno di età avendo aperto partita IVA in età antecedente ai 30 anni.

Cessione quote SRL e partita IVA agevolata: vale solo per il regime forfettario e non per il regime dei minimi

L’attuale formulazione della Legge di Bilancio 2019 - che verrà approvata in via definitiva presumibilmente entro Natale - prevede che l’accesso al nuovo regime forfettario sia precluso per i titolari di partita IVA che possiedono anche quote in SRL, a prescindere dal fatto che queste ultime siano tassate per trasparenza o meno (il regime di trasparenza prevede che gli utili di esercizio siano imputati ai soci come reddito tassabile ai fini Irpef ed in proporzione alle quote detenute, prescindendo dal fatto che tali utili siano stati distribuiti o meno).

Questa disposizione sta facendo molto discutere, soprattutto considerando come la platea dei potenziali beneficiari si riduca notevolmente.

Attenzione però: tale disposizione - sempre che diventi definitiva così com’è - si applica solo al regime forfettario, e non anche al regime dei minimi tuttora applicabile in via residuale dai contribuenti che ne hanno i requisiti. Questa precisazione appare importante perché in queste settimane molti contribuenti devono decidere tra:

  • la cessione della/e quota/e detenuta/e dentro una SRL entro il prossimo 31 dicembre e l’adesione al nuovo regime forfettario;
  • la non adesione al regime forfettario con nuovo limite di fatturato a 65.000 euro per tutti con il mantenimento della quota di SRL posseduta.

Tale scelta non riguarda i contribuenti nel regime dei minimi, che stando al tenore letterale della norma non si vedranno preclusa la permanenza nel regime attuale.

Regime forfettario 2019, cessione quote Srl e “contemporaneità di possesso”

Sempre a proposito del nuovo limite in fase di introduzione, occorre comprendere anche se continuerà a valere anche per il 2019 il principio della contemporaneità di possesso messo in evidenza dall’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 10/E/2016

In questa sede l’Agenzia delle Entrate aveva ritenuto ammissibile che i contribuenti potessero - nello stesso periodo d’imposta - cedere la propria partecipazione in una Srl trasparente e subito dopo accedere alla partita IVA agevolata. E ciò poiché il limite al possesso delle quote si riferiva alla tipologia di reddito.

Tuttavia, con la nuova disposizione non si avrebbe più a che fare con una distinzione reddituale bensì con un divieto in senso stretto legato al possesso patrimoniale di una quota societaria.

Regime forfettario e quote SRL: le piccole grandi incongruenze della nuova norma

Non si comprende, infine, la ratio della nuova norma in fase di introduzione rispetto ad altre dinamiche che potrebbero venirsi a creare.

Si pensi, per esempio, al fatto che il nuovo regime forfettario non avrà più alcun limite rispetto alla titolarità di un altro reddito da lavoro dipendente, a prescindere dall’ammontare di quest’ultimo.

O ancora al fatto che la preclusione al momento non riguarderebbe i soci di Società per Azioni e di Società in Accomandita per Azioni, che rientrano anch’esse nell’ambito delle società di capitali, proprio come le SRL...

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