Una nuova recessione potrebbe nascondersi dietro l’angolo: le previsioni di Bank of america hanno spiegato il perché
Una nuova recessione è in dirittura d’arrivo?
Un’ipotesi non così remota secondo le ultime previsioni di Bank of America, che ha guardato con timore agli ultimi sviluppi economici negli Stati Uniti.
Più nello specifico, gli esperti si sono detti convinti che la probabilità di osservare una recessione nell’arco di un anno sia oggi del 30%. In altre parole gli USA hanno un’opportunità su tre di contrarsi.
Le previsioni hanno seguito di poco quelle di Goldman Sachs, che ha scelto di tagliare le stime di crescita statunitense per il quarto trimestre del 2019.
La recessione è possibile: le previsioni
Ancora una volta a determinare il pessimismo degli analisti è stata la guerra commerciale USA-Cina, ma non solo. Anche i timori di rallentamento globale hanno pesato sul sentiment, che non ha potuto fare a meno di notare il più recente andamento dei mercati, soprattutto azionari.
Gli ultimi dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti hanno alzato il velo sui pessimi livelli degli investimenti delle imprese, gravate da un’evidente incertezza - sia fiscale che politica - derivante dalla guerra dei dazi.
“Il nostro modello ufficiale ha stimato la probabilità di una recessione nei prossimi 12 mesi a circa il 20%”,
ha affermato l’head of U.S. economics Michelle Meyer, aggiungendo però che le analisi soggettive dei dati e degli eventi più recenti hanno imposto di teorizzare un dato più alto, almeno del 30%.
I segnali di recessione
Per Meyer sono già emersi alcuni segnali d’allarme che hanno lasciato presagire l’arrivo di una nuova recessione. Il rendimento del decennale USA è scivolato sotto quello a tre mesi e ha invertito parte della curva (questa inversione è comunque considerata molto meno grave rispetto a quella tra decennale e rendimento a 2 anni, ancora da verificarsi).
Allo stesso tempo, diversi indicatori economici tra cui la produzione industriale e le vendite di auto hanno fatto storcere il naso e si sono riportati sui livelli pre-recessione. Il 2020, insomma, potrebbe essere l’anno del cambiamento per gli Stati Uniti e, magari, anche per l’economia mondiale.
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