Reddito di cittadinanza, in arrivo nuovi Sms d’addio: ecco quanti lo perderanno ad agosto

Simone Micocci

4 Agosto 2023 - 10:58

Reddito di cittadinanza, ad agosto addio per altri 80 mila nuclei familiari. Ecco chi è a rischio.

Reddito di cittadinanza, in arrivo nuovi Sms d’addio: ecco quanti lo perderanno ad agosto

Non è finita la stretta al Reddito di cittadinanza: dopo i 160 mila Sms inviati dall’Inps questo mese - subito dopo il pagamento della ricarica di luglio - per altre famiglie sta per arrivare il momento di dire addio alla misura.

Come vi avevamo già anticipato, infatti, il termine per la decadenza del Reddito di cittadinanza non è uguale per tutti. Per questo motivo non è detto che chi ha evitato la stretta di luglio possa stare tranquillo anche per i prossimi mesi.

Lo conferma il fatto che l’Inps ha pronti altri 80 mila messaggi da inviare ad altrettante famiglie per comunicare l’addio al Reddito di cittadinanza subito dopo il pagamento di agosto 2023 (che potrebbe essere ritardato di qualche giorno visto che il 27, giorno solito di accredito, cade di domenica).

Reddito di cittadinanza, perché non tutti lo hanno perso a luglio

Nella legge di Bilancio 2023 viene stabilito che il Reddito di cittadinanza nel 2023 può essere percepito per un massimo di 7 mensilità. La data di luglio, quindi, è intrinseca in questa disposizione, visto che appunto è il settimo mese dell’anno.

Ma per far sì che il Reddito di cittadinanza venga tolto dopo luglio è necessario aver percepito ininterrottamente di tutte le 7 ricariche autorizzate quest’anno, il che non è sempre detto che sia così. Pensiamo, ad esempio, a chi ne ha fatto domanda a gennaio subito dopo aver richiesto l’Isee e che quindi ha beneficiato della prima mensilità solamente a febbraio: per questi la settima mensilità coinciderà con il pagamento di agosto.

Di fatto sono circa 80 mila famiglie a trovarsi in questa situazione: per loro la ricarica di agosto verrà effettuata regolarmente, ma sarà l’ultima come verranno avvisati da un apposito Sms inviato dall’Inps.

E ci saranno altri addii - ma sempre meno - anche nei prossimi mesi, con la data che dipenderà da quelle che sono le mensilità già percepite nel corso dell’anno che, ricordiamo, potranno essere al massimo 7.

Chi non deve temere l’addio al Reddito di cittadinanza nel 2023

Ricordiamo che lo stop dopo la settima mensilità non vale però per tutti i nuclei familiari. Ne sono escluse, ad esempio, quelle famiglie che al loro interno hanno almeno un componente:

  • minore;
  • disabile;
  • ultrasessantenne.

Per questi il Reddito di cittadinanza verrà pagato per tutto quest’anno, sempre che ne rispettino gli altri requisiti e al netto della scadenza dei 18 mesi, dicembre compreso. Poi sarà addio, con il Reddito di cittadinanza che verrà sostituito dall’Assegno di inclusione (al quale però non potranno accedere quei nuclei familiari a cui il Rdc è stato tolto al termine della settima mensilità).

A questi si aggiungono però anche quei nuclei in cui non è presente neppure un componente di cui sopra ma che sono stati presi in carico dai servizi sociali del Comune in quanto non attivabili al lavoro. A tal proposito, le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 31 ottobre per comunicare alla piattaforma Gepi i dati di questi nuclei familiari. E laddove nel frattempo il Reddito di cittadinanza gli fosse stato tolto, visto che l’Inps non disponeva di questa informazione, quando arriverà la comunicazione verrà immediatamente riattivato con tanto di pagamento degli arretrati.

Difficile, anzi, impossibile, pensare a una proroga della scadenza come invece richiesto dai sindacati, Cgil su tutti: il governo ha respinto questa ipotesi, confermando la linea politica tracciata in questi ultimi mesi.

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