Reddito di cittadinanza addio ma aumenta l’Assegno unico universale (Auu): ecco come fare per non perderlo.
Chi sta per perdere il Reddito di cittadinanza a luglio deve prontamente inviare la domanda di Assegno unico universale (Auu) per quei componenti del nucleo familiare che ne soddisfano i requisiti.
L’Inps - con la circolare n. 61 del 2023 - ha confermato quanto noi di Money.it vi avevamo anticipato qualche giorno fa ossia che vista l’immediata decadenza del Reddito di cittadinanza è arrivato il momento di fare domanda di Assegno unico utilizzando l’apposito servizio Inps.
Non vale ovviamente per i minori visto che saranno interessati dall’addio anticipato del Reddito di cittadinanza solamente quei nuclei che al loro interno non hanno neppure un componente minorenne, disabile oppure ultrasessantenne.
Tuttavia, l’Assegno unico spetta in alcuni casi anche ai maggiorenni, purché non abbiano compiuto i 21 anni di età. E se fino a oggi questi hanno ricevuto l’Assegno unico in automatico in quanto integrato nel Reddito di cittadinanza (ma con la decurtazione della quota già compresa nel sostegno familiare), una volta che questo verrà meno bisognerà presentarne apposita domanda entro la scadenza fissata dall’Inps.
Quali componenti maggiorenni hanno diritto all’Assegno unico
La legge di Bilancio 2023 ha stabilito per tutti i nuclei familiari - eccetto quelli in cui sono presenti minori, disabili e ultrasessantenni - la decadenza del Reddito di cittadinanza una volta pagata la settima mensilità del 2023.
Di conseguenza, per chi lo prende ininterrottamente da gennaio 2023 la scadenza è fissata al corrente mese.
La perdita del Rdc può essere in parte compensata dalla richiesta di Assegno unico per i figli maggiorenni, per un importo che nel 2023 è pari a 91,90 euro per chi ha un Isee inferiore a 16.215 euro (quindi tutti coloro che hanno percepito il Reddito di cittadinanza). Tuttavia, ad averne diritto non sono tutti i maggiorenni, ma solo quelli di età compresa tra i 18 e i 21 anni (non compiuti) che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
- frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolgono un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sono registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgono il servizio civile universale.
Fino a oggi per questi componenti è stata riconosciuta solamente una piccola integrazione, calcolata sottraendo da quanto teoricamente spettante per l’Assegno unico la quota già compresa all’interno del Reddito di cittadinanza.
Con l’addio al Rdc, invece, è arrivato il momento di godere dell’importo per intero, quindi di tutti i 91,90 euro mensili: tuttavia, sarà compito degli interessati farne domanda all’Inps.
Quando chi perde il Reddito di cittadinanza deve fare domanda di Assegno unico
A fornire questa importante indicazione è l’Inps con la circolare n. 61 del 2023. Qui, infatti, l’Istituto chiarisce che “i nuclei familiari aventi diritto alla prestazione di Assegno unico e universale anche dopo la scadenza delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza dovranno presentare autonoma domanda per il riconoscimento del medesimo assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza”.
La domanda di Assegno unico, quindi, va presentata nel mese in cui è previsto il pagamento della settima mensilità di Reddito di cittadinanza, ossia già a luglio per la maggior parte di quei 440 mila nuclei familiari (circa) che stanno per salutare per sempre il sostegno.
D’altronde, l’Assegno unico universale decorre dal mese successivo a quello in cui ne viene presentata domanda: in questo modo, consentendo di inviarne la richiesta già a luglio, si dà la possibilità di beneficiarne già il prossimo mese. Ovviamente questo non significa che la domanda di Auu non si possa presentare anche successivamente: in tal caso, però, il pagamento scatterà solamente nel mese seguente, senza possibilità di percepire gli arretrati.
Domanda che, ricordiamo, può essere presentata dal genitore oppure direttamente dal maggiorenne che ne ha diritto, così che l’importo spettante venga accreditato a lui personalmente.
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