Il quorum non è stato raggiunto e i referendum abrogativi sulla giustizia sono naufragati. Ma cosa hanno votato gli italiani sui cinque singoli quesiti? Quanti hanno scelto il Sì e quanti il No?
Il dato sull’affluenza parla chiaro: il referendum sulla giustizia è stato un completo fallimento e il quorum non è mai stato così lontano. Gli italiani hanno preferito, in netta maggioranza, disertare le urne e non esprimersi sui cinque quesiti sulla giustizia di domenica 12 giugno.
Questo dato evidenzia come la volontà dei cittadini fosse quella di non far passare i cinque quesiti e non modificare quindi le cinque norme su cui erano chiamati a votare. Inoltre, su almeno due quesiti, la vittoria del Sì non è neanche stata così schiacciante come ci si attende nei casi di referendum abrogativi in cui il tasso di astensione è molto alto.
Andiamo quindi a vedere quali sono i risultati, sulla base degli exit poll e delle prime proiezioni, dei singoli quesiti, con la percentuale di quanti elettori hanno votato per il Sì e quanti per il No a ogni singola domanda.
Primo quesito: sulla legge Severino prevale il Sì
Il primo quesito era quello sulla legge Severino: in caso di vittoria del Sì sarebbe stata abrogata, cancellando l’automatismo per cui una condanna per un politico fa scattare subito la decadenza e l’incandidabilità. Stando alle proiezioni del Consorzio Opinio per la Rai (con copertura al 67%) sul primo quesito prevarrebbe il Sì, anche se senza quorum questo dato ha poca valenza:
- Sì 52-56%
- No 44-48%
Secondo quesito: le misure cautelari
Il secondo quesito chiedeva di abrogare la possibilità, per i giudici, di applicare le misure cautelari - domiciliari e in carcere - in caso di rischio di reiterazione del reato per fatti che non comportino l’uso di violenza o armi. Anche in questo caso avrebbe prevalso, in caso di raggiungimento del quorum, il Sì ma con un margine ristretto, segno che hanno votato anche molti sostenitori del No:
- Sì 54-58%
- No 42-46%
Terzo quesito referendum: la separazione delle carriere
Passando al terzo quesito le percentuali cambiano. Si votava, in questo caso, sulla separazione delle carriere dei giudici: in caso di vittoria del Sì i magistrati non avrebbero più potuto cambiare, durante la loro carriera, la funzione passando da gip a pm e viceversa. Per i pochi votanti andati alle urne il Sì ha avuto una netta prevalenza:
- Sì 73-77%
- No 23-27%
Referendum, quarto quesito: il voto dei membri laici
Per il quarto quesito in caso di vittoria del Sì sarebbe stato concesso ai membri laici - avvocati e accademici - di votare per la valutazione dei magistrati nei Consigli giudiziari. Stando alle proiezioni del Consorzio Opinio anche in questo caso a prevalere è nettamente il Sì, per quanto il quorum resti lontanissimo:
- Sì 71-75%
- No 25-29%
Quinto quesito: la raccolta firma per candidarsi al Csm
L’ultimo quesito referendario prevedeva l’eliminazione della raccolta delle firme (ne servono almeno 25) affinché un magistrato possa presentare la sua candidatura al Csm. Anche in questo caso si conferma il trend del terzo e del quarto quesito, ma anche in questo caso il quorum è lontanissimo. Ecco cosa hanno votato gli italiani sul quinto quesito stando alle proiezioni del Consorzio Opinio:
- Sì 71-75%
- No 25-29%
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