Dopo un anno semplicemente terribile per la Gran Bretagna, alla fine è stata annunciata una recessione. Il Regno Unito è la prima grande economia a farlo.
Recessione! Una parola pronunciata da tante testate giornalistiche, politici e decisori politici. Dopo un anno di inflazione, guerra, crisi economica, alla fine una grande economia ha rotto il ghiaccio annunciando la recessione. È il Regno Unito, un Paese che ha affrontato per anni altre criticità. Il Regno Unito, tuttavia, sarà probabilmente seguito nel buco della recessione da Europa e Usa.
Ad annunciarlo è stato il ministro delle finanze Jeremy Hunt, che è sopravvissuto alla caduta del governo di Liz Truss e ha continuato sotto Rishi Sunak. Hunt ha finalmente rivelato il piano finanziario del nuovo governo, e non sembra carino.
30 miliardi di sterline in tagli alla spesa e 25 miliardi di sterline in aumento delle tasse, ampiamente diversi dai tagli fiscali di 45 miliardi di sterline ampiamente criticati proposti da Liz Truss. Truss sperava che tassando meno i ricchi avrebbe attirato più investimenti nel Paese. Ma il Regno Unito non aveva bisogno di investimenti a lungo termine da sogno. Il Regno Unito ha bisogno di un flusso di entrate. Adesso.
E sì, Jeremy Hunt ha continuato dicendo che il Regno Unito è «già in recessione». L’annuncio del suo piano è coinciso con un rapporto Obr (Office of Budget Responsibilities) che ha confermato l’inizio di un «anno di recessione».
Il rapporto Obr mostra anche che, a causa dell’inflazione, il debito annuo del Regno Unito ha coinciso con la crescita annuale del Pil. Prevedono che la Gran Bretagna non tornerà ai livelli pre-pandemia almeno fino al 2024.
Nel complesso, un disastro economico completo che si trova solo in cima a un panorama politico disordinato.
La crisi politica del Regno Unito
Il Regno Unito ha attraversato un anno particolarmente turbolento. Dopo il referendum sulla Brexit, infatti, la Gran Bretagna sembra aver perso il suo posto privilegiato sulla scena mondiale. È l’unica nazione del G7 a non aver mai recuperato i livelli di crescita pre-Covid. L’inflazione, la disoccupazione e la crisi energetica hanno colpito la Gran Bretagna più duramente della media Ue.
Dal 2016, anno del famigerato referendum, il Regno Unito ha attraversato cinque diversi primi ministri. Erano tutti membri del Partito conservatore e le elezioni del 2020 hanno confermato il potere di Boris Johnson.
Una serie di scandali, tuttavia, alla fine ha fatto cadere Johnson, che si è dimesso all’inizio di quest’anno. Il suo successore, nominato a settembre, era Liz Truss. Il suo mandato è durato poco più di due mesi, il più breve nella storia britannica.
Prima di dimettersi, aveva proposto un piano finanziario terribilmente inappropriato per rivitalizzare l’economia britannica. Lei e l’allora ministro delle finanze Kwasi Kwarteng annunciarono un taglio delle tasse per il percentile più ricco. La mossa è stata accolta così male che persino il Fmi e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo hanno sconsigliato.
Alla fine, Liz Truss ha dovuto fare un passo indietro, che in seguito ha portato alle sue inevitabili dimissioni. Ora, al premier conservatore Rishi Sunak non resta altra scelta che approvare un piano finanziario brutale, che significa una recessione definitiva.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2022-11-17 18:13:30. Titolo originale: UK eventually falls into a Recession, finance minister Jeremy Hunt announces
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