Sterlina in calo sul dollaro con la recessione tecnica in Regno Unito. Cosa succede all’economia britannica e cosa aspettarsi da Bank of England? Il taglio dei tassi sarà anticipato?
Il Regno Unito finisce il 2023 in recessione secondo i dati preliminari di giovedì 15 febbraio.
La sterlina britannica è scesa vicino a nuovi minimi settimanali subito dopo la pubblicazione dei dati deludenti sulla crescita del quarto trimestre. Gli economisti definiscono una recessione tecnica come due trimestri consecutivi di calo della produzione, ma la piccola entità delle diminuzioni registrate suggerisce che il Regno Unito è in stagnazione piuttosto che in una vera e propria recessione.
Questo andamento, però, potrebbe aumentare la pressione sulla Banca d’Inghilterra affinché tagli i tassi di interesse dal livello massimo degli ultimi 16 anni. Un costo del denaro più basso stimolerebbe domanda, investimenti, consumi.
Sterlina in calo sul dollaro con il Regno Unito in recessione
Mentre si scrive, la coppia GBP/USD rimane sotto una modesta pressione ribassista e viene scambiata vicino a 1,2550. La valuta risente dei dati deboli sull’economia nel 2023 e perde lo 0,621% circa sul biglietto verde rispetto a venerdì scorso e l’1,38% in confronto a metà gennaio.
Il Pil del Regno Unito è sceso dello 0,3% nel trimestre ottobre-dicembre, con un calo maggiore del previsto. Ciò segue un ribasso dello 0,1% nel periodo luglio-settembre, il che significa che il Regno Unito ha registrato una contrazione per due trimestri consecutivi – la definizione standard di recessione tecnica.
È la prima recessione del Regno Unito dal 2020, all’inizio della pandemia. Tutti e tre i settori principali dell’economia nazionale hanno subito una contrazione nel periodo ottobre-dicembre. Il comparto dei servizi, che rappresenta circa i tre quarti dell’economia, è diminuito dello 0,2%. La produzione, che comprende il manifatturiero, ha subito un calo dell’1%, mentre l’edilizia si è ridotta dell’1,3%.
Il ministro delle Finanze britannico Jeremy Hunt ha affermato che l’elevata inflazione rimane “il più grande ostacolo alla crescita”, che costringe la Banca d’Inghilterra a mantenere i tassi di interesse elevati e ostacolare la crescita economica.
“Ma ci sono segnali che l’economia britannica sta svoltando; le previsioni concordano sul fatto che la crescita si rafforzerà nei prossimi anni, i salari stanno crescendo più velocemente dei prezzi, i tassi ipotecari sono in calo e la disoccupazione rimane bassa”, ha aggiunto.
L’economia britannica è stagnante da quasi due anni, ma la Banca d’Inghilterra ha affermato di aspettarsi una leggera ripresa nel 2024. A questo punto sono diversi i dubbi sulla possibilità che il costo del denaro resti elevato ancora per molto tempo. I tassi di interesse alti, necessari per abbassare l’inflazione, erodono la domanda e quindi la crescita. Il dilemma, lo stesso della Bce, di combattere contro i prezzi al consumo alti ma senza deprimere troppo la ripresa economica innervosisce la Bank of England.
L’inflazione è scesa notevolmente nel Regno Unito, ma rimane ben al di sopra di quella dei Paesi di pari livello economico e dell’obiettivo del 2% della Banca d’Inghilterra, mettendo sotto pressione le finanze delle famiglie. A gennaio il valore dell’indice principale dei prezzi al consumo si è attestato al 4% su base annua.
Cosa aspettarsi in Regno Unito? Il focus è sui tassi
Alla luce dei nuovi dati sul Pil del 2023 - e sulla confermata recessione tecnica - l’attenzione è tutta rivolta alle prossime mosse della banca centrale.
L’economia del Regno Unito è stata ostacolata dalla peggiore crisi del costo della vita da generazioni e da un rapido aumento dei tassi di interesse che ha colpito i mutuatari. Le agitazioni sindacali nei settori ferroviario e sanitario e il crollo delle vendite al dettaglio hanno contribuito a un altro calo del Pil a dicembre.
Questa settimana il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha minimizzato l’importanza di una recessione tecnica, indicando segnali di “ripresa” nei sondaggi che coprono l’inizio del 2024.
Tuttavia, lo scivolamento della Gran Bretagna nella recessione potrebbe esercitare maggiore pressione sulla Banca d’Inghilterra affinché prenda in considerazione un taglio immediato dei tassi di interesse, per aiutare l’economia.
Il professor Costas Milas, della scuola di management dell’Università di Liverpool, ha dichiarato sul Guardian che il calo dello 0,3% su base trimestrale del Pil nel quarto trimestre del 2023 è “assolutamente scioccante” e cambia anche il “quadro monetario” che la BoE si trova ad affrontare. “Gli ultimi dati e il fatto che l’economia è in recessione (tecnica) porteranno sicuramente in scena un possibile taglio dei tassi di interesse già a marzo”, ha ipotizzato.
Bank of England si trova quindi in bilico tra il continuare una politica monetaria aggressiva - senza aumentare i tassi, ma lasciandoli elevati per più tempo per evitare i rischi al rialzo dei prezzi - e cominciare ad allentare a fronte di una fragile crescita. Questo sembra essere il dilemma dell’Europa.
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