Ecco come funziona la residenza temporanea, chi può richiederla, quando conviene averla e che cosa comporta.
La residenza pur non essendo obbligatoria in senso stretto (non esistono sanzioni per chi non ce l’ha) lo è in senso funzionale; infatti, in sua assenza non è possibile godere dei diritti riservati ai cittadini. Non è quindi semplice capire come comportarsi in caso di esigenze improvvise, soprattutto quando non è sicura la stabilità di un trasferimento.
La legge, infatti, consente di fissare la residenza anche come ospiti, ma non sempre questa soluzione è efficace. Pur in virtù dell’ospitalità anziché di altra titolarità dell’abitazione, questa tipologia di residenza è quella ordinaria e non varia in alcun modo, nemmeno per quanto riguarda i requisiti di stabilità e permanenza della dimora.
Senza contare che anche i potenziali disagi dei proprietari e inquilini di casa, che magari non sono d’accordo a un impegno a lungo termine. Si pensi oppure al caso di chi vuole tempo per valutare il trasferimento oppure ha una necessità di permanere sul territorio in modo limitato, per esempio per ricevere delle cure sanitarie. In tutti questi casi si può optare per la residenza temporanea, in apparenza un ossimoro ma perfettamente funzionale allo scopo.
Ecco cosa comporta, quando conviene e chi può richiederla.
Come funziona la residenza temporanea
La residenza temporanea prevede l’iscrizione all’anagrafe temporanea, un particolare tipo di registro che consente di accedere a tutti i diritti riservati ai residenti per un certo periodo di tempo, fino a un massimo di 12 mesi. È quindi utile per esigenze di salute, studio o lavoro che richiedono una permanenza sul posto piuttosto lunga ma limitata.
Quando conviene
La residenza temporanea consente di segnalare la propria presenza sul territorio e accedere ai vari diritti correlati, come la sanità e l’istruzione, e permette di evitare nel frattempo la cancellazione della residenza dal Comune in cui si vive stabilmente.
La residenza temporanea, oltre a non essere obbligatoria, prevede quindi una serie di accertamenti in seguito alla domanda ed è fissata soltanto su richiesta del diretto interessato. Per queste ragioni, avere una residenza temporanea conviene quando è necessario permanere sul territorio in modo non occasionale (diversamente da una vacanza ad esempio) ma di cui non si conosce la durata oppure è limitata.
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Quando è obbligatorio cambiare residenza
Cosa comporta
La residenza temporanea comporta l’iscrizione presso il registro dell’anagrafe temporanea del Comune richiesto e permette di essere considerati residenti del territorio per un massimo di 12 mesi. Diversamente dalla residenza ordinaria, l’iscrizione non consente il rilascio di alcun certificato ma semplicemente di una comunicazione che attesta l’iscrizione. In alcuni Comuni, possono ottenere la certificazione cittadini dell’Unione europea.
Al terminare dei 12 mesi, la residenza temporanea viene cancellata d’ufficio dall’Anagrafe competente, a meno che l’interessato non chieda l’iscrizione anagrafica nel Registro della Popolazione residente perché la dimora ha assunto carattere abituale. Per la sua natura provvisoria non è ovviamente possibile rinnovare la residenza temporanea.
Resta possibile richiedere la residenza temporanea in un altro Comune o nuovamente nel Comune dove è stata iscritta la residenza temporanea purché non si tratti di una dimora continuativa. Per esempio, è possibile trasferire la residenza altrove e poi di nuovo nel Comune precedente, purché si rispettino i requisiti.
Chi può richiedere la residenza temporanea
La residenza temporanea può essere richiesta da:
- Cittadini italiani residenti in altro Comune italiano o iscritti all’Aire, purché siano domiciliati da almeno 4 mesi nel Comune di destinazione;
- cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea, residenti all’estero o in altro Comune italiano domiciliati da almeno 4 mesi nel Comune di residenza temporanea;
- cittadini Ue residenti all’estero o in altro Comune italiano domiciliati nel Comune di richiesta da almeno 3 mesi.
Al richiedente è concesso presentare la domanda di residenza temporanea anche per il proprio nucleo familiare. Si ricorda che può essere richiesta residenza temporanea anche per ricevere l’assistenza sanitaria è possibile richiedere il cambio direttamente all’Azienda sanitaria locale, limitatamente a quanto concerne la salute.
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