Rimborso Agenzia delle Entrate con importo sbagliato, che fare?

Patrizia Del Pidio

01/08/2024

Cosa accade se il rimborso predisposto dall’Agenzia delle Entrate ha un importo sbagliato? Vediamo come comportarsi.

Rimborso Agenzia delle Entrate con importo sbagliato, che fare?

Rimborso dell’Agenzia delle Entrate con imposto sbagliato, cosa si deve fare? Anche l’amministrazione tributaria può commettere errori e, anche se non succede spesso quando deve liquidare somme, può verificarsi l’ipotesi che sia accreditato un rimborso con importo sbagliato, più alto o più basso. In questo caso come deve comportarsi il contribuente?

Quello che viene spontaneo fare è protestare se quanto ricevuto è di ammontare più basso di quanto spettava, ma se l’importo che arriva è più alto come si deve comunicare all’Agenzia l’accaduto?

Il contribuente, in caso di importo errato, cioè maggiore o minore rispetto a quello spettante, deve attivarsi e contattare l’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria situazione.

Negli ultimi anni i rimborsi da parte dell’Ade sono stati più veloci, ma questo non significa che siano stati sempre corretti: vediamo cosa fare in caso di importo sbagliato delle somme ricevute.

Rimborso Agenzia delle Entrate con importo sbagliato: cosa fare?

È l’Agenzia delle Entrate stessa a dare indicazioni ai contribuenti su come muoversi, qualora sia stato accreditato un rimborso con un importo sbagliato.

Nel momento in cui, in seguito ai controlli, risulti un rimborso maggiore o minore rispetto a quanto richiesto dal contribuente in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia invia una comunicazione.

Nella comunicazione si avverte il contribuente dell’esistenza di un possibile maggior credito, emerso dalle operazioni di liquidazione automatizzata delle dichiarazioni.

In questo caso, quindi, l’Agenzia delle Entrate comunica che al contribuente spettava una somma maggiore di quella effettivamente erogate e le soluzioni in questo caso sono due:

  • confermarlo come credito nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (il credito spettante, quindi, servirà a pagare le imposte nella prossima dichiarazione o, se non serve, si trasformerà in rimborso l’anno successivo);
  • chiedere il rimborso per l’anno in corso.

Rimborso di importo maggiore o minore dall’Agenzia delle Entrate: cosa fare?

Qualora il contribuente dovesse trovarsi in una situazione del genere, può chiedere maggiori informazioni attraverso uno dei seguenti canali:

  • telefonando ai numeri 800.90.96.96 da telefono fisso, oppure 0696668907 da cellulare (costo in base al piano tariffario applicato dal proprio gestore) o 0039 0696668933 se dall’estero (costo a carico del chiamante);
  • recandosi presso un ufficio territoriale.

In ogni caso, il contribuente può opporsi seguendo le regole del contenzioso.

Ricordiamo infine che i rimborsi vengono accreditati sul conto corrente del contribuente: è importante quindi controllare di aver comunicato all’Agenzia delle Entrate i dati Iban corretti.

Eventuali cambiamenti relativi all’Iban vanno comunicati all’Agenzia delle Entrate:

  • usando il portale dedicato;
  • usando il modello apposito, da allegare al messaggio PEC da un indirizzo di uso esclusivo dell’interessato. Il modello si può anche presentato presso un qualsiasi ufficio delle Entrate, insieme a una copia del documento di identità.

In allegato, il modello per richiedere l’accredito sul conto corrente per le persone fisiche.

MODELLO PER LA RICHIESTA DI ACCREDITO SU CONTO CORRENTE BANCARIO O POSTALE DEI RIMBORSI FISCALI - PERSONE FISICHE
Clicca qui per scaricare il file.

Cosa fare se l’accredito del rimborso risulta “non effettuato”?

Questa è una situazione che potrebbe capitare:

  • qualora il contribuente che deve ricevere il rimborso non coincida con l’intestatario del conto corrente;
  • nel caso che nel momento della liquidazione delle somme il conto corrente risulti chiuso
  • le coordinate bancarie siano state comunicare con errori o acquisite in modo errato.

In questi casi, non potendo accreditare la somma sul conto corrente la stessa è restituita all’Erario. L’Agenzia delle Entrate a questo punto, tenterà di emettere il rimborso una seconda volta, dopo essersi accertata di aver effettuato le correzioni necessarie.

Tempo scaduto per l’incasso

Può accadere che l’Agenzia delle Entrate emetta il rimborso con un assegno vidimato da riscuotere presso un qualsiasi ufficio postale entro 60 giorni dall’emissione. In alternativa, entro lo stesso lasso temporale il contribuente può versarlo sul conto corrente di cui è intestatario.

Se non riscosso entro il termine di validità (che è riportato sul titolo stesso) la somma, non essendo stata riscossa è restituita al mittente. Anche in questo caso l’Agenzia delle Entrate emetterà il rimborso una seconda volta. Se anche in questo caso la somma non viene riscossa il contribuente dovrà provvedere a presentare una apposita istanza per ricedere il dovuto.

Iscriviti a Money.it