Caro energia, ecco i nuovi orari e limiti per accendere il riscaldamento e risparmiare sulle bollette

Rosaria Imparato

07/10/2022

Il decreto Mite firmato da Cingolani stabilisce i nuovi orari e limiti per usare il riscaldamento e risparmiare sulle bollette: ecco quando potremo accendere i termosifoni.

Caro energia, ecco i nuovi orari e limiti per accendere il riscaldamento e risparmiare sulle bollette

Nella giornata del 6 ottobre il ministro Roberto Cingolani ha firmato il decreto Mite che definisce i nuovi orari e limiti per usare il riscaldamento. Due le misure prese dal ministro della Transizione Ecologica: viene ridotto il tempo in cui i riscaldamenti si possono accesi, e si interviene anche sulla temperatura, con la riduzione di un 1°C. L’obiettivo è anche riuscire a far risparmiare sulle bollette le famiglie italiane, piegate dal caro energia.

Le nuove regole sono valide per il periodo invernale 2022-2023, in linea con quanto previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale. A breve è prevista la pubblicazione di un vademecum di Enea con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.

Nuovi limiti per accendere i riscaldamenti: il piano Mite contro il caro energia

Cambiano le regole per accendere i riscaldamenti. Come stabilito dal decreto Mite firmato da Cingolani, il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio.

In caso di situazioni climatiche particolarmente severe, i comuni possono intervenire con un provvedimento motivato, autorizzando l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, ma solo per una durata giornaliera ridotta.

Decreto Mite n. 383 del 6 ottobre 2022
Clicca qui per scaricare il decreto che stabilisce nuovi limiti e orari per i riscaldamenti

Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di 1° C.

Quando potremo accendere il riscaldamento: i nuovi orari, con l’Italia divisa in zone

Per stabilire i nuovi orari di accensione dei riscaldamenti l’Italia è stata divisa in zone:

  • Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

Le aree della Zona F sono quelle tipicamente dell’arco alpino, la durata giornaliera di attivazione degli impianti è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno. In zona A si trovano Lampedusa e Porto Emedocle, Agrigento, Reggio Calabria, Messina o Trapani nella Zona B; Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari nella C; Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano nella D; Milano, Torino, Bologna, Aosta e L’Aquila nella E.

Caro energia, dove non si applicano le nuove regole del decreto di Cingolani

Queste nuove regole su orari e limiti non si applicano per tutti gli edifici. Sono previste delle esenzioni per:

  • edifici adibiti a ospedali, cliniche, luoghi di cura (compresi quelli per il ricovero di anziani e minori);
  • scuole materne e asili nido;
  • piscine, saune e assimilabili;
  • edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili, nei casi in cui ci siano delle esigenze tecnologiche o legate alla produzione.

Entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto, Enea dovrebbe pubblicare un vademecum con le indicazioni utili in particolar modo per edifici o unità immobiliari dotati di impianti termici, anche centralizzati, non provvisti di un sistema di regolazione che permetta la programmazione della temperatura in base alla scelta dei gradi centigradi.

Nei condomini dotati di impianto centralizzato o di impianti autonomi, l’amministratore di condominio deve rendere disponibile ai condomini il vademecum entro 10 giorni dalla sua pubblicazione.

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