Riunione BCE, terzo taglio tassi al 3,25%. Lagarde: “l’Eurozona non cadrà in recessione”

Laura Naka Antonelli

17/10/2024

I tassi sono stati tagliati come previsto di 25 pb. Nessuna recessione in vista per l’area euro secondo Lagarde, che non accoglie SOS Germania.

Riunione BCE, terzo taglio tassi al 3,25%. Lagarde: “l’Eurozona non cadrà in recessione”

Così come da attese, la riunione della BCE di oggi, giovedì 17 ottobre, si è conclusa con un taglio del tasso sui depositi di 25 punti base, al 3,25% dal precedente 3,5%. Tagliati di 25 punti base anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, scesi rispettivamente al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024.

La Banca centrale europea guidata dalla presidente Christine Lagarde ha così sforbiciato i tassi per la terza volta, quest’anno.

Con la mossa di oggi, i tassi di interesse principali dell’Eurozona sono stati tagliati inoltre per la seconda volta consecutiva, (dopo la riunione precedente del Consiglio direttivo del 12 settembre scorso), per la prima volta in 13 anni.

Dalla BCE terzo taglio dei tassi, mentre l’Europa chiede aiuto

Il taglio dei tassi di 25 punti base era stato ampiamente scontato dai mercati, complici le dichiarazioni dovish arrivate negli ultimi giorni da alcuni stessi esponenti della Banca centrale europea, tra cui il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, e il responsabile economista della Banca centrale europea, Philip Lane.

Di fatto oggi, giovedì 17 ottobre 2024, Christine Lagarde ha scritto una nuova pagina dell’allentamento della politica monetaria della BCE iniziato, dopo le continue strette degli ultimi due anni, con il primo taglio annunciato il 6 giugno di questo anno: è stato quello il giorno in cui l’Eurotower ha dato il via alla grande svolta sui tassi, con uno sguardo rivolto, tuttavia, sempre all’inflazione. Inflazione che rimane ancora osservata speciale di Lagarde visto che la numero uno dell’istituzione ha detto chiaramente che la battaglia non è stata ancora ufficialmente vinta.

Non abbiamo ancora spezzato il collo all’inflazione”, ha puntualizzato la presidente dell’Eurotower, nel corso della conferenza stampa che, come di consueto, ha fatto seguito all’annuncio sui tassi della BCE.

Ma come, si chiederanno in molti: il collo dell’inflazione non è stato ancora spezzato nonostante l’ultimo dato macro, che ha messo in evidenza una ritirata dei prezzi superiore anche a quanto era emerso qualche settimana fa con la pubblicazione dell’indice CPI di settembre?

Di fatto proprio oggi, poche ore prima dell’annuncio sui tassi, l’Eurostat ha diffuso la lettura finale del dato, che già aveva scatenato l’euforia delle colombe con la diffusione, giorni fa, della sua lettura preliminare, che aveva indicato un ritmo di crescita dell’inflazione headline pari a +1,8%, perfino al di sotto del target-missione della BCE, pari al 2%.

Oggi, l’ennesima sorpresa dovish, con l’Eurostat che ha annunciato che quella crescita dell’1,8% è stata rivista al ribasso al ritmo pari a +1,7%. Ancora meglio, dunque.

Ma Lagarde lo aveva già detto e lo ha ripetuto: un singolo dato macro non è certo sufficiente a far sotterrare l’ascia di guerra della banca centrale europea contro la minaccia dell’instabilità dei prezzi. I prezzi devono infatti dirigersi verso quel target del 2% in modo sostenibile e, visto che del doman non c’è certezza, tutt’altro - i prezzi dovrebbero tornare anzi a salire a causa degli effetti di base -, Francoforte non può ancora cantare vittoria.

Detto questo, con quello di oggi arrivano a tre i tagli - tutti mini, ovvero di 25 punti base - che la BCE ha concesso ai mercati: sicuramente troppo pochi, secondo alcune colombe e alcuni politici europei, che nelle ultime settimane hanno fatto il paragone con la Fed di Jerome Powell che, seppur in ritardo, ha consegnato subito ai mercati il piatto forte di una maxi riduzione dei tassi sui fed funds, pari a -50 punti base, al termine della riunione del FOMC dello scorso 18 settembre.

La maggiore aggressività a tagliare i tassi mostrata dalla Fed, rispetto alla BCE, rimane un paradosso, se si considera che, tra le due economie dell’Eurozona e degli Stati Uniti, a stare peggio è sicuramente la prima: una situazione che potrebbe anche peggiorare, viste le notizie che arrivano dalla Germania, tanto che il governo tedesco di Olaf Scholz non ha nascosto la testa sotto la sabbia, annunciando qualche giorno fa di essere stato costretto a tagliare le stime sulla crescita del Pil diffuse in precedenza: non solo niente crescita, è stata obbligata a comunicare Berlino, ma una recessione, nel 2024, per il secondo anno consecutivo, dopo quella del 2023.

Con il motore dell’economia numero uno del blocco ufficialmente inceppato, i fondamentali economici dell’intera area euro rischiano a questo punto un’erosione ancora più significativa del temuto: ragione più che sufficiente, hanno rimarcato più volte fino agli ultimi giorni i critici di Lagarde, per indurre la BCE a sfoderare un bazooka monetario.

Ma è fondamentale ricordare le stesse leggi che disciplinano l’attività della Federal Reserve e della Banca centrale europea: se il compito della Fed è, infatti, quello duplice di assicurare “prezzi stabili”, ma anche “la massima occupazione”, la missione della BCE è “garantire la stabilità dei prezzi”, dunque di tenere imbrigliata il più possibile l’inflazione.

Inoltre, dalla riunione di oggi è emerso un altro dettaglio da non sottovalutare. Christine Lagarde non teme l’effetto recessivo della Germania sulla crescita delle altre economie dell’area euro, tanto da ribadire che lo scenario della BCE non è di una recessione nell’area euro, ma di un “soft landing”.

Dunque, di fatto Lagarde non accoglie i vari SOS che sono stati lanciati nelle ultime settimane dai dati macro del blocco.

Le stime dell’Eurotower sono anzi piuttosto confortanti, visto che Lagarde ha detto che, a suo avviso, l’economia dovrebbe diventare più solida, forte dell’effetto positivo che “l’aumento dei redditi reali avrà sui consumi delle famiglie”.

Nella riunione del Consiglio direttivo della BCE di oggi, dunque, il dibattito c’è stato solo riguardo alla possibilità di varare un altro taglio dei tassi di 25 punti base: l’ipotesi di una riduzione di 50 punti base non è stata presa neanche in considerazione.

Sul tavolo c’era la proposta del nostro capo economista Philip Lane di un taglio di 25 punti base. Fine della storia”, ha tagliato corto Lagarde.

Se la BCE è tuttavia così fiduciosa nella capacità dell’Eurozona di sventare una recessione, sicuramente non lo è l’euro, che continua a scontare un ulteriore indebolimento dei fondamentali economici dell’Eurozona, così come il persistere delle scommesse dovish sui mercati.

Forse Lagarde non avrà ancora spezzato il collo all’inflazione, ma i mercati monetari scommettono ormai su altri tre tagli dei tassi almeno fino al marzo del 2025.

L’euro è così sceso per la settima sessione consecutiva nella giornata di oggi, fino a $1,0822 circa, in ribasso dello 0,35% circa sul dollaro.

Riunione BCE oggi, aggiornamenti in tempo reale

Money.it ha seguito gli aggiornamenti in tempo reale dei mercati, l’annuncio dei tassi e i contenuti della conferenza stampa di Christine Lagarde di seguito.

Si è conclusa la conferenza stampa di Christine Lagarde

Si è chiusa poco dopo le 15.30 la conferenza stampa con cui la presidente della BCE Christine Lagarde ha risposto alle domande dei giornalisti, spiegando i motivi che hanno indotto la banca centrale a tagliare i tassi per la terza volta, quest’anno.

Lagarde: se abbiamo spezzato il collo all’inflazione? Ancora no, ma ci stiamo arrivando

Abbiamo spezzato il collo dell’inflazione? Ancora no”, ha detto Lagarde, “ma ci siamo vicini”.

Euro rimane sotto pressione, Ftse Mib oltre +1% mentre Lagarde parla di riunione dicembre

Mentre Lagarde continua a rispondere alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa indetta per motivare il terzo taglio dei tassi della BCE, l’euro rimane sotto pressione nei confronti del dollaro. Il rapporto EUR-USD cede lo 0,35% circa, a quota $1,0823. Rimane in solido rialzo l’indice Ftse MIB di Piazza Affari, che avanza dell’1,4% circa, a quota 35.129,85 punti. Lagarde sottolinea che la BCE avrà maggiori informazioni in occasione della riunione del Consiglio direttivo di dicembre, quando saranno disponibili ulteriori dati macro e quando lo staff dell’Eurotower avrà elaborato le sue nuove proiezioni economiche. “Noi siamo dipendenti dai dati, ma non dipendiamo da un dato preciso. Noi non abbiamo deciso di abbassare i tassi perché l’inflazione è salita al ritmo dell’1,7% a settembre (..) Sappiamo che l’inflazione non seguirà un percorso lineare nei prossimi mesi, a causa degli effetti di base”.

Lagarde: non prevediamo recessione, ma soft landing. Inflazione al 2% in modo sostenibile? Non ci siamo ancora

Sicuramente non prevediamo una recessione”: ha detto Lgarde, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, affermando di prevedere per l’area euro “uno scenario di soft landing”. Detto questo, non c’è dubbio sul fatto che al momento la nostra politica monetaria sia “restrittiva”: di fatto, “non ci troviamo ancora in quel momento in cui possiamo dire di essere certi che la crescita dell’inflazione stia avvenendo in modo sostenibile al ritmo del 2%, target della BCE”.

Lagarde ricorda i tre fattori che orientano le scelte sui tassi della BCE

Tre sono i fattori che continueranno a orientare le decisioni sui tassi della BCE, ha ricordato Lagarde: i dati macroeconomici che arriveranno in Eurozona, la dinamica dell’inflazione sottostante e il grado di trasmissione della politica monetaria.

Lagarde: UE segua proposte Draghi e Letta

Lagarde ha lanciato un monito ai governi dell’Eurozona, invitandoli a varare politiche strutturali e fiscali che rendano le rispettive economie più produttive, competitive e resilienti. La presidente della banca centrale europea ha aggiunto anche che è cruciale seguire le proposte che sono state illustrate quest’anno dall’ex presidente della BCE ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi sulla competitività dell’Unione europea. Citato anche il rapporto sulla riforma del mercato unico stilato da Enrico Letta.

Lagarde: decisione unanime. Noi stiamo calibrando, non ricalibrando

Sarà stata l’atmosfera della Slovenia, ma la nostra decisione di tagliare i tassi di 25 punti base è stata presa all’unanimità”, ha detto Lagarde, sottolineando che, allo stesso tempo, “le pressioni salariali in Eurozona rimangono forti” e ricordando che “l’inflazione dovrebbe salire nei prossimi mesi, a causa degli effetti di base dei prezzi energetici”, per “poi scendere verso il target nel 2025”. E ancora: “non stiamo ricalibrando, stiamo calibrando la nostra politica monetaria sulla base dei dati disponibili”.

Lagarde: i dati ci aiuteranno a decidere di riunione in riunione

L’approccio della BCE nei confronti dei tassi rimarrà incentrato sui dati che arriveranno dal fronte macroeconomico dell’area euro”. Lo ha confermato la presidente della BCE Christine Lagarde, avendo cura di precisare che i tagli dei tassi di 25 punti base annunciati oggi sono stati decisi sulla scia dell’indebolimento delle pressioni inflazionistiche, con i dati che hanno puntato tutti verso il basso.

Lagarde: la nostra politica monetaria rimarrà restrittiva

I tassi di risparmio sono ben superiori a quelli del periodo precedente la pandemia, di 3 punti percentuali circa. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro rimane resiliente e noi prevediamo che l’economia continuerà a rafforzarsi nel corso del tempo”. Lagarde non esclude a priori neanche un eventuale rafforzamento delle pressioni inflazionistiche in Eurozona. “Siamo determinati a garantire che l’inflazione torni al target prestabilito in modo sostenibile”, ha aggiunto Lagarde, sottolineando che la politica monetaria della BCE rimarrà restrittiva finché tale obiettivo non sarà raggiunto.

Lagarde: processo disinflazionistico va avanti come previsto, rischi crescita verso il basso

Il processo disinflazionistico prosegue come previsto, mentre l’attività manifatturiera ha continuato a contrarsi”. Così la presidente della BCE Christine Lagarde, che mette in evidenza “la lenta crescita degli investimenti da parte delle aziende”, parlando di rischi per la crescita “rivolti verso il basso”. “Continuano a scendere gli investimenti nel mercato immobiliare”, continua.

Lagarde: crescita salari si smorzerà in modo graduale, non seguiamo percorso predeterminato

La crescita dei salari è attesa smorzarsi in modo graduale”. Lagarde prende la parola commentando il terzo taglio dei tassi nell’area euro, ricordando che la politica monetaria rimane restrittiva, e che “la BCE non si impegna ad alcun percorso predeterminato dei tassi”.

Lagarde prende la parola, ringrazia la Slovenia

La presidente della BCE Christine Lagarde prende la parola nella consueta conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, ringraziando la Slovenia. La riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower si è svolta oggi, infatti, a Lubiana e non come di consueto a Francoforte, in Germania, sede della banca centrale.

Euro-dollaro al nuovo minimo in 10 settimane

Dietrofront per l’euro che sconta la prospettiva di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della BCE, capitolando al minimo record delle ultime 10 settimane, fino a $1,0832, valore più basso dal 2 agosto scorso, prima di recuperare terreno lievemente e oscillare attorno a $1,0842.

Il commento da KPMG: la BCE si muoverà per scongiurare minaccia deflazione?

Così Yael Selfin, capo economista di KPMG: “La decisione di oggi riflette che un numero crescente di esponenti del Consiglio direttivo hanno più fiducia nella capacità dell’inflazione dell’Eurozona di tornare al target in modo sostenibile nel medio termine. In più, la BCE dovrà prestare attenzione al fatto che l’indebolimento dell’outlook sulla crescita è un fenomeno che può portare l’inflazione a rimanere al di sotto del target nel medio periodo, muovendosi di conseguenza per evitare che si ripeta quando accadde nel periodo precedente la pandemia (minaccia deflazione)”.

La frase del comunicato da attenzionare

Occhio al comunicato relativo all’annuncio sui tassi della BCE. Gli operatori di mercato mettono in evidenza la frase in cui l’Eurotower parla di “recenti sorprese al ribasso dagli indicatori relativi all’attività economica”: una constatazione che conferma come Christine Lagarde forse sia arrivata a capire quanto l’outlook sull’economia dell’area euro si stia deteriorando, in particolare in Germania, dove l’alert recessione suonato da tempo, secondo le stime dello stesso governo di Olaf Scholz, è destinato a diventare realtà.

Tassi BTP giù dopo mossa BCE

I tassi dei BTP decennali scendono di 1 punto base al 3,40% dopo il taglio dei tassi annunciato dalla BCE, pari a 25 punti base.

La reazione delle borse europee post annuncio tassi. Ftse Mib +1%

In attesa della conferenza stampa che vedrà la presidente della BCE Christine Lagarde spiegare il terzo taglio dei tassi del 2024 deciso oggi dalla istituzione, le borse europee riportano un solido rialzo. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari sale di oltre l’1%, la borsa di Parigi dell’1,2%; +0,45% circa la borsa di Francoforte.

La reazione dell’euro-dollaro all’annuncio tassi

Dopo l’annuncio della BCE sui tassi, tagliati di 25 punti base come da attese, il rapporto euro-dollaro rimane poco mosso, scambiato attorno a quota $1,0863.

Il comunicato della BCE: il taglio dei tassi di 25 punti base

“Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato. Le prospettive di inflazione sono inoltre influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Nel contempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive. Ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi. Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,25%, al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024. Sul programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Riguardo al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), l’Eurosistema non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, riducendo il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese, in media. Il Consiglio direttivo intende terminare i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia. A fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i rimborsi in atto contribuiscono all’orientamento della politica monetaria. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi. La Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle 14.45 (ora dell’Europa centrale)”.

La BCE taglia i tassi di 25 punti base, come da attese

Al termine della riunione del Consiglio direttivo che si è tenuta oggi, giovedì 17 ottobre, la BCE ha annunciato di aver tagliato i tassi di interesse dell’Eurozona di 25 punti base, come da attese. Tagliati di 25 punti base anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, scesi rispettivamente al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024.

Manca poco alla riunione della BCE

L’annuncio sui tassi di interesse dell’area euro è arrivato alle 14.15 ora italiana, con la BCE che ha pubblicato il relativo comunicato. Attesa per le 14.45, quando la presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa illustrerà la decisione presa.

Qui il link per vedere la conferenza in diretta streaming

Tassi BTP fermi al 3,41%, spread BTP-Bund giù a quota 121

Giornata in lieve rialzo per i rendimenti delle obbligazioni sovrane dell’area euro. I rendimenti dei BTP a 10 anni sono piatti al 3,41%, mentre i tassi degli OAT francesi salgono al 2,94%. In rialzo anche i rendimenti dei Bund tedeschi, che avanzano al 2,20%. Lo spread BTP-Bund scende a 121 punti base circa.

Euro-dollaro ingessato a $1,0861

Occhio al mercato del forex, in particolare al rapporto euro-dollaro (EUR-USD) che, a meno di tre ore dall’annuncio della BCE, risulta praticamente fermo, attorno a quota $1,0861. Nonostante il dato relativo all’inflazione dell’area euro di settembre sia stato rivisto al ribasso, dal +1,8% inizialmente annunciato con la lettura preliminare al +1,7%, l’euro per ora non registra grandi variazioni.

La BCE oggi dovrebbe così sforbiciare il costo del denaro per la seconda riunione consecutiva per la prima volta in 13 anni. Si fanno intanto più dovish le stime degli economisti sulla direzione futura dei tassi. Jack Allen-Reynolds, vice responsabile economista della divisione dedicata all’Eurozona di Capital Economics, ritiene che la BCE, a partire dalla giornata di oggi, taglierà i tassi di 25 punti base in ogni riunione di politica monetaria, fino a portare il tasso sui depositi a scendere dall’attuale 3,5% al 2,5%. Le aspettative del consensus, secondo la divisione di ricerca della banca olandese Rabobank, sono di un tasso neutrale ancora più basso, pari al 2% entro la fine del 2025.

Inflazione Eurozona settembre rivista al ribasso da +1,8% a +1,7%

Diffusa a poche ore dall’annuncio sui tassi della BCE la lettura finale del dato relativo all’inflazione dell’Eurozona, che ha messo in evidenza una crescita dell’indice CPI pari a +1,7% nel mese di settembre. Il trend è stato rivisto così al ribasso rispetto al +1,8% inizialmente reso noto con la lettura preliminare, confermando come lo smorzarsi delle pressioni inflazionistiche prosegua in misura significativa. Il tasso di crescita è di fatto inferiore al target del 2% di inflazione della BCE. Confermata invece la performance dell’inflazione core che, nel mese di settembre, è salita al ritmo annuo del 2,7%.

Apertura borse europee

In attesa del verdetto sui tassi della BCE, atteso per le 14.15 ora italiana, le borse europee sono prevalentemente positive. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari riporta un rialzo dello 0,90% circa, a 34.959,44 punti, mentre il Cac 40 della borsa di Parigi e il Dax della borsa di Francoforte si muovono con un rialzo medio dello 0,60%.

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