La decisione della Fed di Jerome Powell dopo il maxi taglio di 50 punti base? E dopo, soprattutto, la vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA?
La Fed di Jerome Powell ha annunciato oggi, giovedì 7 novembre 2024, di aver preso la decisione di tagliare i tassi sui fed funds Usa di 25 punti base, in linea con le previsioni degli analisti e le scommesse dei mercati, che puntavano a un secondo taglio da parte della Banca centrale americana, dopo il cosiddetto “Jumbo Cut” dello scorso 18 settembre.
Stavolta la Fed ha ridotto i tassi sui fed funds in misura meno significativa, ovvero di 25 punti base, facendoli scendere alla forchetta compresa tra il 4,5% e il 4,75%.
L’ennesima sforbiciata del costo del denaro, pari a 25 punti base, era ampiamente scontata da Wall Street e dai mercati globali che, dunque, si focalizzano ora soprattutto sulle dichiarazioni che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell sta rilasciando nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi.
Nessun commento specifico è arrivato tuttavia dal presidente della Fed sull’esito delle Elezioni USA, che hanno visto trionfare il candidato repubblicano Donald Trump contro la candidata democratica Kamala Harris.
Secondo i mercati, il nuovo presidente degli Stati Uniti varerà una politica fiscale espansiva per concretizzare lo slogan che ha sbandierato durante la campagna elettorale “Make America Great Again”: l’outlook è di una serie di tagli alle tasse e di incentivi a favore dell’industria americana che, spiegano gli esperti, daranno una ulteriore spinta al PIL USA, di per sé già solido, facendo al contempo salire anche l’inflazione degli Stati Uniti.
Di conseguenza, sono queste le previsioni, la Federal Reserve sarà costretta a frenare l’allentamento della politica monetaria, per non surriscaldare troppo l’economia e, di conseguenza, le pressioni inflazionistiche.
Lo scatto dei rendimenti dei Treasury e del dollaro di queste ultime sessioni, in primis quella del Day After dell’Election Day, ha confermato in più di una occasione le speculazioni.
Di fatto, è stata superata anche la soglia pericolo che era stata messa in evidenza dagli analisti di Goldman Sachs e l’impressione è che la piaga dell’inflazione continuerà ad assillare gli Stati Uniti ancora per molto tempo, tanto che è da giorni, ma a maggior ragione dopo la vittoria di Donald Trump, che si parla di tagli dei tassi a rischio: una prospettiva che, ovviamente, potrebbe avere anche ripercussioni sul trend dei BTP e dei titoli di Stato dell’area euro, condizionati da una BCE che necessariamente deve guardare alla politica monetaria della Fed di Jerome Powell.
Occhio per esempio al trend dello spread BTP-Bund e dei tassi dei BTP a 10 anni, che è tornato a infiammarsi.
Money.it segue in tempo reale l’esito della riunione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed.
Riunione Fed oggi 7 novembre: aggiornamenti in tempo reale
Fed, Powell: Se Trump chiedesse di dimettermi? No
“Si dimetterebbe se il presidente USA eletto Donald Trump le chiedesse di dimettersi?” Questa una delle domande che sono state poste al presidente della Fed Jerome Powell nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi della Fed. “No”: è stata la risposta del banchiere centrale, che ha risposto freddamente a chi lo ha interpellato su quanto potrà accadere a questo punto all’economia degli Stati Uniti, precisando che aspetterà l’evoluzione delle politiche economiche prima di esprimersi.
Fed, Powell: “politica monetaria ben posizionata per gestire rischi e incertezze”
“La politica è ben posizionata per gestire i rischi e le incertezze a cui facciamo fronte nel cercare di raggiungere entrambi i target del nostro duplice mandato”. Così Jerome Powell, presidente della Banca centrale USA.
Fed, Powell: “nessuna fretta di arrivare a livello neutrale tassi”
Bisogna arrivare alla determinazione dei tassi neutrali in modo prudente. Così Jerome Powell, sottolineando che “non c’è alcuna fretta di arrivare a quel livello” e che “l’attività economica e il mercato del lavoro sono solidi”.
Fed, Powell: “ci stiamo muovendo verso territorio più neutrale sui tassi”
“Ci stiamo muovendo verso un territorio più neutrale” dei tassi. Lo ha detto il presidente della Fed Jerome Powell, rispondendo alle domande postegli in conferenza stampa.
Wall Street: Dow Jones giù post parole Fed, Dow Jones in rosso
Occhio al trend di Wall Street dopo le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che sta commentando la decisione di tagliare ulteriormente i tassi sui fed funds USA, di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%. Il Dow Jones cede lo 0,10%, mentre il Nasdaq Composite e lo S&P 500 riportando una performance in forte rialzo, salendo rispettivamente dello 0,65% e di oltre l’1,4%.
Fed, Powell presenta le condizioni di una svolta più incisiva della politica monetaria
“Nel caso in cui l’inflazione rimanesse solida, potremmo allentare la restrizione monetaria in modo più lento”. Allo stesso tempo, “se l’occupazione dovesse rallentare, potremmo abbassare i tassi più velocemente”. Così il timoniere della banca centrale americana.
Fed, Powell: inflazione core rimane in qualche modo elevata
“L’inflazione core rimane in qualche modo elevata”. Così il presidente della Fed Jerome Powell, sottolineando anche che ““le condizioni del mercato del lavoro ora sono meno rigide del periodo precedente la pandemia, e non sono una fonte significativa di pressioni inflazionistiche. Nel complesso, l’inflazione si è avvicinata in modo più significativo all’obiettivo” della Fed, ha detto ancora il banchiere centrale. “Siamo impegnati a garantire la solidità dell’economia”.
Fed, Powell: non seguiamo nessun percorso prestabilito sui tassi
“Non seguiamo alcun percorso prestabilito sui tassi”. Così Jerome Powell nel commentare la decisione della Fed di tagliare di nuovo i tassi sui fed funds USA. “Noi della Fed faremo tutto il possibile per raggiungere la stabilità dell’inflazione in un contesto di massima occupazione”.
Fed, Powell: le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide, inflazione rallentata in modo significativo
“Nel mercato del lavoro, le condizioni rimangono solide” . Lo ha detto il presidente della Fed Jerome Powell, nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi da parte del FOMC, il braccio di politica monetaria della Banca centrale americana. “L’inflazione ha rallentato il passo in modo significativo”, ha aggiunto Powell.
Fed taglia tassi, cosa dice su target massima occupazione e inflazione sotto controllo
Al termine della riunione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve guidata da Jerome Powell, la banca centrale americana ha deciso di tagliare i tassi di 1/4 punto percentuale. “La Commissione ritiene che i rischi relativi sia al raggiungimento della piena occupazione che agli obiettivi dell’inflazione versino in una condizione di equilibrio”, si legge nel comunicato del FOMC, relativo all’annuncio sui tassi.
Si tratta di un cambiamento rispetto alla versione precedente del comunicato di settembre, quando la banca centrale USA aveva dichiarato di avere una “fiducia maggiore” su entrambi i target su cui punta (piena occupazione e inflazione sotto controllo).
La Fed taglia i tassi
La Fed di Jerome Powell ha annunciato di aver tagliato i tassi sui fed funds USA di 25 punti base, facendoli scendere alla nuova forchetta compresa tra il 4,5% e il 4,75%.
Il trend dei mercati in attesa del grande annuncio tassi Fed
Grande attesa sui mercati per l’annuncio sui tassi che arriverà tra meno di un’ora dalla Fed guidata dal presidente Jerome Powell, due giorni dopo le Elezioni USA. I mercati oggi hanno optato per la prudenza, come dimostra anche il trend dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, che ha chiuso segnando un progresso dello 0,12%, a quota 33.981,23 punti. Il trend degli indici azionari USA a Wall Street è positivo, dopo la sbornia di buy della vigilia, e che ha visto l’indice Dow Jones Industrial Average balzare di 1.500 punti e il listino benchmark S&P 500 salire del 2,53%, in quella che è stata la seduta immediatamente successiva al giorno delle Elezioni USA migliore della storia.
Focus anche sul forex, in particolare sul trend dell’euro-dollaro, dopo i forti guadagni che hanno fatto balzare il biglietto verde a discapito della moneta unica che, nella sessione di ieri, subito dopo la notizia della vittoria di Trump, è scivolato del 2% circa. Oggi l’EUR-USD è tornato a recuperare terreno, riposizionandosi sopra la soglia di $1,08.
Sempre in attesa della carrellata di annunci da parte della Fed e delle parole di Jerome Powell, e dopo il grande balzo della vigilia, i rendimenti dei Treasury a 10 anni oggi fanno dietrofront, scendendo anche sotto la soglia del 4,4%.
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