Riunione Fed oggi, cosa aspettarsi sui tassi e sulla conferenza stampa di Powell? I riflettori si accendono sulla banca centrale più importante del mondo. Tutte le previsioni.
Cosa aspettarsi dalla riunione Fed di oggi, 31 gennaio? Gli analisti si chiedono cosa deciderà il FOMC nel meeting iniziato ieri e che si concluderà oggi.
I riflettori sono tutti puntati sulla conferenza stampa di Powell e su eventuali annunci riguardanti la tanto attesa svolta nella strategia sui tassi. Restano alte, infatti, le aspettative sull’avvio di una politica monetaria accomodante, con la diminuzione del costo del denaro, a partire almeno dalla primavera.
Il verdetto sui tassi sarà pubblicato alle ore 20.00 italiane, con il governatore che inizierà a parlare mezz’ora più tardi. Tutti gli aggiornamenti in tempo reale saranno disponibili in questo articolo.
La settimana scorsa la Bce ha deciso di lasciare fermi i tassi, senza però anticipare date sulla prima misura di diminuzione del costo di finanziamento. Lagarde ha specificato che il board ha considerato prematuro un qualsiasi dibattito sul tema, confermando quindi un approccio molto cauto. Anche la Fed si è sbilanciata poco finora, pur avendo anticipato nel dot plot di dicembre che nel 2024 si prevedono 50 punti base in meno.
Se, quindi, non sono previste sorprese sul fatto che i tassi resteranno invariati in questa riunione di inizio anno, dubbi rimangono su cosa effettivamente dirà il governatore sulle mosse future. Le previsioni sulla riunione Fed di oggi sono per questo sotto la lente di investitori, analisti e politici.
Riunione Fed oggi : cosa accadrà ai tassi? Le previsioni
Una svolta “accomodante” durante la riunione di politica monetaria della Fed di dicembre ha rafforzato le speranze degli investitori che l’inasprimento della banca centrale fosse terminato e che i tagli dei tassi fossero imminenti. Al momento, i tassi sono fermi in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%
Più recentemente, diversi funzionari si sono opposti alla percezione che l’allentamento della politica monetaria sia così vicina, affermando che hanno bisogno di ulteriori prove che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% della banca centrale e rimanga a quel livello prima di impegnarsi a ridurre i tassi di interesse. L’evidenza che alcuni settori dell’economia rimangono robusti ha supportato questa visione.
Gli Usa arrivano alla riunione del 31 gennaio con queste evidenze macro. L’inflazione è aumentata del 3,4% rispetto a un anno fa a dicembre, in calo sul picco del 9,1% nel giugno 2022, ma registrando la massima velocità in tre mesi, secondo l’indice dei prezzi al consumo (CPI) dell’Ufficio. Escludendo le componenti alimentari ed energetiche più volatili, i prezzi core sono aumentati del 3,9% rispetto a un anno fa, più velocemente del tasso del 3,8% previsto dalla maggior parte degli economisti.
L’indicatore preferito dalla Fed, l’indice della spesa per consumi personali (PCE) del Dipartimento del Commercio, ha indicato un miglioramento più rapido. I prezzi sono aumentati del 2,6% rispetto a un anno fa a dicembre, mentre quelli core sono aumentati del 2,9%, il più basso da marzo 2021.
Tra i dati che mostrano la resilienza dell’economia figurano le vendite al dettaglio e i prezzi al consumo di dicembre, che a dicembre sono aumentati più del previsto. In questo contesto, si inserisce la prima decisione di politica monetaria della Fed per il 2024, che suggerisce ancora prudenza sui tassi.
Alla vigilia del meeting, ben tre rappresentanti della Fed hanno espresso la loro opinione e hanno chiarito di non aver ancora visto prove per iniziare ad allentare la politica monetaria. La presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha dichiarato su Fox Business: “Né la disoccupazione né l’inflazione mi fanno pensare che sia necessario un aggiustamento”.
Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha previsto che il primo taglio dei tassi non avverrà prima del terzo trimestre e Austan Goolsbee (Fed Chicago) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati più rilevanti.
In sintesi, l’approccio di questa riunione Fed dovrebbe essere ancora attendista. “Sulla base delle informazioni provenienti da fonti ufficiali, sembra che il tasso rimarrà invariato a gennaio”, ha commentato Kar Yong Ang, analista del mercato finanziario di Octa. “La Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi in primavera, ammesso che disponga di dati sufficienti per essere certi che l’inflazione sia stata superata”, ha aggiunto.
Gli strategist di ING hanno scritto: “Si prevede che mercoledì prossimo la Federal Reserve mantenga invariato il target range dei fondi Fed al 5,25-5,50%, continuando al tempo stesso il processo di riduzione del suo bilancio attraverso una stretta quantitativa”.
Cosa aspettarsi dalle parole di Powell?
La vera attrazione della riunione Fed del 31 gennaio sarà la conferenza stampa di Powell, con la domanda che tutti gli analisti si pongono: quando inizierà il taglio dei tassi? Possibili accenni a una data potrebbero arrivare dal governatore.
I politici hanno recentemente suggerito di essere pronti a iniziare a discutere i parametri generali per l’abbassamento dei tassi dopo aver dato all’argomento solo un cenno passeggero durante l’ultima riunione di dicembre. Molti hanno anche indicato la volontà di prendere in considerazione tagli dei tassi nella prima metà del 2024 se l’inflazione scenderà più rapidamente del previsto.
Tuttavia, i funzionari non hanno dato alcun segnale sull’intenzione di utilizzare il loro prossimo incontro per preparare un taglio dei tassi per marzo.
“All’incontro di questa settimana ci aspettiamo che la Fed assuma un atteggiamento neutrale, senza alcuna intenzione di inasprire o allentare i tassi nella riunione successiva”, ha scritto in una nota Michael Feroli, capo economista americano di JPMorgan. L’esperto ha affermato che se Powell esprimesse qualcosa come “mantenere una politica restrittiva finché non saremo sicuri che l’inflazione sia sulla buona strada verso tale obiettivo”, allora quello sarebbe il segnale che non si stimano tagli dei tassi a marzo.
Secondo Bloomberg Economics ci sono tutti i presupposti affinché la Fed adotti misure verso il taglio dei tassi nei prossimi mesi. “Ci aspettiamo che la Fed inizi ad abbassare l’intervallo target del tasso sui fondi federali a marzo nel tentativo di mantenere un atterraggio morbido”.
“La Fed può essere paziente”, ha detto Ellen Zentner, capo economista statunitense di Morgan Stanley, che prevede che il primo taglio dei tassi avvenga a giugno. Powell e i suoi colleghi possono prendersi il loro tempo perché non taglieranno i tassi per contrastare una contrazione economica, come spesso è accaduto in passato. Invece, calibreranno la politica all’inflazione, agendo solo quando i prezzi saranno davvero scesi in modo evidente, ha aggiunto.
“La speculazione sull’andamento a breve termine dei tassi di interesse continua a essere il fattore dominante che guida i movimenti dei mercati finanziari”, ha affermato l’economista della Lloyds Bank Nikesh Sawjani. La Fed si trova attualmente ad affrontare un quadro economico statunitense che vede l’attività economica ancora reggere meglio del previsto, anche se le misure di inflazione continuano a scendere. Ciò difficilmente suggerisce che l’economia abbia urgentemente bisogno di tagli dei tassi, secondo l’analista.
La riunione Fed di oggi, 31 gennaio, è quindi carica di aspettative soprattutto per iniziare ad avere risposte più chiare su cosa accadrà nei prossim mesi.
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