Rottamazione cartelle esattoriali, la sanatoria è fallita?

Patrizia Del Pidio

21 Agosto 2024 - 15:19

Con i moltissimi decaduti dalla sanatoria, la rottamazione quater può essere considerata come un fallimento? Come dovrebbe essere una nuova rottamazione?

Rottamazione cartelle esattoriali, la sanatoria è fallita?

La rottamazione quater delle cartelle esattoriali non ha portato alle entrate sperate, ma la sanatoria può considerarsi fallita? Dopo l’annuncio della proroga della quinta rata della rottamazione quater che è slittata dal 31 luglio al 15 settembre, si è parlato di una ipotetica rottamazione quinquies in arrivo.

A causa del mancato gettito degli incassi della rottamazione quater, sembrava plausibile che l’esecutivo mettesse in piedi una nuova rottamazione che permettesse ai contribuenti di sanare la propria situazione debitoria. Le parole del ministro Giorgetti, però, hanno portato ad affievolirsi la speranza che entro breve sia varata una nuova rottamazione. In questo articolo andremo ad approfondire l’andamento della definizione agevolata del 2023 (la quater) per comprendere se si possa o meno parlare di fallimento e cercheremo di comprendere quali sono le possibilità che si arrivi a una rottamazione quinquies.

La rottamazione quater delle cartelle è fallita?

I contribuenti che sono decaduti dalla rottamazione quater sono tanti, troppi. Rate troppo alte e tempi troppo stretti per reperire le somme necessarie al pagamento hanno fatto in modo che la maggior parte di coloro che hanno aderito, entro giugno 2023, alla sanatoria ne siano decaduti dopo una manciata di rate.

Tantissimi, quindi, i contribuenti che si trovano nuovamente con debiti pendenti e senza più la possibilità di pagare meno grazie alla definizione agevolata. Giuliana Di Caprio, presidente dell’Ampi, spiega che solo a Napoli e provincia a essere decaduti dalla sanatoria sono il 60% di coloro che avevano aderito. Le motivazioni sono molteplici, ma quella che pesa maggiormente è da ricercare proprio nell’importo delle rate (soprattutto prima e seconda).

Serve una rottamazione a misura del contribuente

Occorre una nuova rottamazione delle cartelle, una sanatoria che, pulita dagli errori delle definizioni agevolate precedenti, sia disegnata a misura di contribuente. Inoltre, per fare in modo che aderiscano più persone possibile, dovrà essere previsto uno sconto tale che pagare diventi più appetibile e che si continui a pagare per non perdere il beneficio.

Anche l’attuale rottamazione prevede uno sconto sul totale da pagare, ma per chi ha cartelle esattoriali piuttosto recenti, ovviamente, lo sconto non è tantissimo e proprio per questo motivo molti contribuenti con debiti hanno preferito decadere dal piano di dilazione piuttosto che continuare a pagare rate dall’importo troppo alto (da considerare anche che con la cadenza trimestrale dei pagamenti e prevedendo la rateizzazione solo un massimo di 18 rate, per forza di cose ogni versamento ha un importo abbastanza importante).

Se ci dovesse realmente essere una rottamazione quinquies, per fare in modo che non si trasformi in un flop come la quarta edizione della sanatoria, bisogna fare in modo che l’incentivo che promette non sia solo in ordine di sconti, ma anche di possibilità di dilazionare i pagamenti in più rate e in un arco temporale più lungo.

Quanto è probabile una nuova rottamazione?

Dopo il fallimento della rottamazione quater, che ha visto quasi la metà di chi ha aderito decadere, quanto è probabile una nuova rottamazione? A suo tempo il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, in una nota aveva affermato che “nell’ottica di creare percorsi a sostegno dei contribuenti è stata prospettata la possibilità di riapertura delle definizioni agevolate (rottamazioni quater) come pure l’introduzione di un nuovo istituto quale l’eventuale rottamazione quinquies “.

La riapertura della rottamazione quater c’è stata, con lo slittamento della quinta rata a settembre, ma nulla ancora è stato detto o fatto rispetto a una rottamazione quinquies. Anzi, il ministro Giorgetti ha fatto capire che non è nelle intenzioni dell’esecutivo, al momento, varare una nuova rottamazione alla luce dei nuovi strumenti messi a disposizione dalla riforma della riscossione (dilazione a 120 mesi e discarico automatico delle cartelle inesigibili).

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