Rottamazione cartelle, rinvio di due mesi delle rate in arrivo? Le ultime novità dal MEF e dalla Riscossione

Rosaria Imparato

23/02/2021

Rottamazione cartelle, nel decreto Ristori 5 si attende una nuova proroga di due mesi. MEF e Riscossione lavorano su due fronti: da un lato il rinvio delle sette scadenze della pace fiscale, e dall’altro una ripresa graduale dell’invio dei 50 milioni di atti finora sospesi.

Rottamazione cartelle, rinvio di due mesi delle rate in arrivo? Le ultime novità dal MEF e dalla Riscossione

Rottamazione cartelle, importanti novità attese col decreto Ristori 5: il rinvio delle sette rate della pace fiscale.

Il 1° marzo infatti cade la scadenza di 5 rate della rottamazione delle cartelle e due del saldo e stralcio.

Per le 50 milioni di cartelle finora sospese dai decreti anticrisi, invece, si prevede una ripresa graduale dell’invio, spalmato su due anni, con una diluzione di 3/4 milioni di cartelle inviate al mese.

In un primo momento sembrava che il rinvio potesse far parte del decreto Milleproroghe, che sta proseguendo il suo iter di conversione in legge.

I tempi stringono: il decreto n. 7/2021 con cui sono stati sospesi gli atti, le notifiche e i pignoramenti ha valore fino al 28 febbraio.

Rottamazione cartelle, rinvio di due mesi delle rate in arrivo? Le ultime novità

Nel decreto Ristori 5 molto probabilmente ci sarà la proroga di due mesi riguardante le sette scadenze della pace fiscale fissate il 1° marzo.

Secondo le anticipazioni del Sole 24 Ore del 22 febbraio, il MEF sta lavorando per allineare la scadenze al 30 aprile, data in cui per ora è prevista la fine dello stato di emergenza.

Il rinvio di due mesi sarebbe esteso anche ai pignoramenti sui conti correnti.

I 50 milioni di atti e cartelle sospese finora -l’ultimo provvedimento che se ne è occupato è stato il decreto n. 7/2021- invece non dovrebbero essere interessati dall’ennesima sospensione.

Lo scopo è far ripartire la macchina del Fisco in modo soft, senza pesare sulle tasche di contribuenti e imprese da un lato, e senza far ingolfare la Riscossione con richieste di chiarimenti e reclami.

In totale, si parla di 950 milioni di euro, che senza un intervento peserebbero su 1,2 milioni di contribuenti (che altrimenti decadrebbero dai benefici della pace fiscale).

Quale sarebbe quindi la soluzione a cui lavora il MEF? Una dilazione del piano di invio delle cartelle in due anni, così da non travolgere i contribuenti con una pioggia di notifiche fiscali.

Rottamazione cartelle, dilazione in due anni e prescrizione più lunga: novità MEF

Mentre da un lato c’è la questione della scadenza a stretto giro da risolvere, dall’altro lato prevedere l’ennesima sospensione non farebbe altro che posticipare il problema.

Ecco perché il MEF sta lavorando a un piano di dilazione in due anni: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrebbe spalmare l’invio di atti e notifiche rimasti nella sospensione durante il periodo dell’emergenza in 24 mesi.

A un piano di dilazione biennale corrisponderebbero anche nuove regole per la prescrizione, che si allungherebbe di due anni.

Infine, si sta lavorando anche sul magazzino di Equitalia, stracolmo di crediti inesigibili per la folle cifra di mille miliardi: la richiesta del direttore delle Entrate Ruffini è quella di cancellare tali crediti, perché anche se non più incassabili richiedono una gestione amministrativa che fa perdere tempo e risorse all’Agenzia.

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