I Comuni che vogliono aderire alla rottamazione quater e allo stralcio delle cartelle esattoriali devono pubblicare entro il 29 luglio l’apposito provvedimento.
Due correttivi approvati al decreto bollette prevedono la possibilità di stralcio parziale delle cartelle fino a 1.000 euro e di rottamazione quater anche qualora il Comune non riscuota tramite l’Agenzia delle Entrate i debiti ma lo faccia in proprio o abbia affidato il recupero ad agenti di riscossione privati. Novità che permettono, quindi, ad un maggior numero di contribuenti di poter aderire alla nuova tregua fiscale anche se con tempistiche diverse rispetto alla generalità dei contribuenti.
Per permettere ai cittadini di aderire alla rottamazione o alla cancellazione automatica dei debiti, però, ora serve una delibera delle Regioni e degli enti locali che dovranno fissare le regole di accesso alla tregua fiscale.
Si allarga il raggio della rottamazione de dello stralcio cartelle
Attualmente sia la rottamazione che la cancellazione automatica dei debiti fino a 1.000 euro è possibile solo per i debiti recapitati dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. Con i due emendamenti approvati, invece, si apre la possibilità anche per quei debiti che i Comuni e gli enti locali hanno affidato ad agenti di riscossione privati o che hanno deciso di riscuotere in proprio.
Si tratta di una novità che moltissimi cittadini attendevano perché erano rimasti tagliati fuori dalla tregua fiscale contenuta nella Legge di Bilancio 2023 proprio perché non avevano una cartella esattoriale iscritta a ruolo.
Cosa cambia nella sanatoria?
Ovviamente per i debiti non iscritti a ruolo dall’Agenzia delle Entrate Riscossione la procedura di adesione alla sanatoria è diversa e dovranno essere gli stessi Comuni ed enti locali a stabilire le regole con una delibera apposita.
Nella delibera andranno fissate le regole di adesione alla definizione agevolata e nella stessa andranno indicati:
- numero di rate;
- scadenza delle rate;
- modalità di adesione alla definizione agevolata;
- termini di presentazione dell’istanza;
- termine entro il quale il concessionario trasmette la comunicazione dell’ammontare complessivo del debito e delle singole rate con relativa scadenza delle stesse.
Stralcio parziale, cosa cambia?
Le modifiche portano novità anche nello stralcio parziale delle cartelle fino a 1.000 euro affidate agli agenti di riscossione tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 e non solo per quelle affidate all’Ader.
Si tratta, quindi, di due emendamenti che, di fatto, estendono la platea dei beneficiari della sanatoria e dello stralcio includendo anche coloro che fino a ora non avevano potuto sperare di beneficiare della tregua fiscale per il semplice fatto di non avere iscrizioni a ruolo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
In questo modo se anche gli enti locali hanno deciso di procedere alla riscossione per proprio conto o affidando la stesso ad agenti di riscossione privati, i cittadini potranno lo stesso beneficiare delle sanatorie previste dalla Legge di Bilancio 2023. Bisogna, però, attendere le delibere di Comuni, Province ed enti locali per capire come procedere nella presentazione delle istanze di adesione.
C’è tempo fino al 29 luglio
I Comuni e gli enti territoriali, come prevede l’articolo 17 bis del decreto Bollette, hanno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto bollette per adottare un apposito provvedimento. E la scadenza per farlo è entro il 29 luglio 2023.
Bisognerà, quindi, attendere ancora qualche settimana per capire quali Comuni decideranno di applicare le nuove disposizioni in favore dei contribuenti.
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