Le comunicazioni delle somme dovute stanno arrivando ai contribuenti che hanno presentato domanda di rottamazione, ma si potrebbe avere anche la sorpresa di non avere debiti.
Entro il 30 settembre l’Agenzia delle Entrate dovrà rispondere ai contribuenti che hanno presentato domanda di adesione alla definizione agevolata con la comunicazione delle somme dovute. Alcuni contribuenti da questa comunicazione potrebbero avere anche l’amara sorpresa di non avere debiti rottamabili. Potrebbe sembrare una buona notizia, ma potrebbe nascondere anche un’insidia. Vediamo perché e come comportarsi se non si hanno debiti per la rottamazione.
Questo è il momento in cui la maggior parte dei contribuenti che hanno delle pendenze con il Fisco sta aspettando di avere risposta alla propria domanda di adesione alla rottamazione per farsi un’idea di quali sono i debiti che rientrano nella definizione agevolata.
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I vantaggi della rottamazione
Gli indubbi vantaggi di aver aderito alla definizione agevolata sono quelli di riuscire a estinguere la propria situazione debitoria senza sostenere il costo di sanzioni, di interessi e di aggio.
La convenienza maggiore, che può sfiorare risparmi anche fino all’80%, si ha sulle cartelle esattoriali più vecchia dove pesano maggiormente gli interessi.
Ma la rottamazione non ha solo vantaggi. Purtroppo aver aderito alla definizione agevolata costringe anche a un rigido piano di rateazione che non permette ritardi o rate saltate, pena la decadenza del beneficio.
Un altro fattore a sfavore della definizione agevolata, poi, è dato dalle prime due rate che hanno un importo molto elevato: il 10% ognuna, con scadenza il 31 ottobre 2023 la prima e 30 novembre 2023 la seconda.
Il responso del 30 settembre
Entro il 30 settembre l’Agenzia delle Entrate dovrà dare comunicazione delle somme dovute e con essa anche l’accettazione parziale, totale o il rigetto della domanda di rottamazione.
Dalla comunicazione potrebbe risultare anche che non ci sonno carichi affidati all’agente di riscossione intestati al richiedente che rientrano nella rottamazione. Alla prima lettura della comunicazione il contribuente potrebbe esultare pensando di non avere debiti, ma attenzione, potrebbe non essere proprio così.
Certamente potrebbe anche trattarsi di un contribuente onesto e probo che effettivamente non ha alcuna pendenza con il Fisco. Ma, guardiamo in faccia la realtà, chi non ha pendenze non presenta domanda di rottamazione.
Quali alternative?
Le alternative possono essere meno liete per chi riceve questa comunicazione. I debiti che si hanno per la loro natura non rientrano nell’ambito della rottamazione quater e, pertanto, per gli stessi non può essere accolta la domanda di definizione agevolata.
In questo caso, quindi, il debito esiste ma non può essere utilizzata la rottamazione e si dovrà procedere con qualche altra soluzione per sanare il debito.
Potrebbe, poi, essere il caso di debiti esistenti ma affidati ad altri agenti di riscossione e anche in questo caso non rientratati nella definizione agevolata.
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