La Camera dei deputati ha approvato la mozione che chiede lo scioglimento di Forza Nuova e delle organizzazioni neofasciste. Cosa succede adesso e cosa dovrà fare il governo Draghi?
La Camera dei deputati ha approvato la mozione che chiede al governo di procedere con lo scioglimento di Forza Nuova. La mozione presentata dal centrosinistra è stata approvata dall’Aula di Montecitorio con 225 voti a favore. Gli astenuti - a partire dai deputati del centrodestra - sono stati 198. Un solo voto contrario. Firmatari della mozione sono Serracchiani, Crippa, Boschi, Fornaro e Muroni.
La Camera ha approvato anche un’altra mozione, presentata dal centrodestra, sempre in merito alle “iniziative volte a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista”. La mozione del centrodestra era firmata Molinari, Occhiuto, Lollobrigida, Marin e Lupi. Cosa farà adesso il governo Draghi?
Scioglimento Forza Nuova, cosa prevede la mozione del centrosinistra
La mozione presentata dal centrosinistra chiede lo scioglimento di Forza Nuova e delle organizzazioni fasciste. Ricalca in gran parte l’ordine del giorno votato ieri al Senato. A sottoscrivere la mozione deputati di Pd, M5s, Iv, Leu, Maie-Psi-Facciamoeco, Misto-Minoranze linguistiche, Misto-Azione-+Europa-Radicali italiani ed Elio Vito di Forza Italia.
La mozione impegna al governo a valutare le azioni da attuare per mettere in campo il divieto costituzionale di riorganizzazione del partito fascista. Si chiede all’esecutivo di provvedere ad adottare provvedimenti che vadano nella direzione di sciogliere Forza Nuova. L’iniziativa è nata dopo l’assalto alla sede della Cgil i cui protagonisti sono stati proprio esponenti di Fn.
La mozione del centrodestra
L’Aula della Camera ha approvato anche la mozione del centrodestra nella quale si chiede al governo l’impegno di “attuare ogni misura per contrastare tutte - nessuna esclusa - le realtà eversive che intendano perseguire il sovvertimento dei valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale e, di conseguenza, che rappresentano un concreto pericolo per l’impianto democratico”.
La mozione del centrodestra chiede inoltre al governo di dare vita a verifiche e accertamenti da parte della magistratura sugli episodi del 9 ottobre 2021, riferendosi proprio all’assalto alla sede della Cgil. Sia su questa mozione che su quella del centrosinistra il governo non ha dato alcun parere e si è rimesso all’Aula.
La Camera ha inoltre approvato parte del dispositivo della mozione presentata da L’Alternativa c’è. La parte a cui è stato dato parere favorevole è quella relativa alle iniziative da attuare per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista.
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Cosa può fare il governo Draghi adesso
Lo scioglimento di un partito, secondo quanto previsto dalla legge Scelba, può avvenire attraverso due modalità: o per sentenza oppure per decreto da parte del governo. Lo scioglimento da parte del ministero dell’Interno e dell’esecutivo è previsto quando una sentenza accerta la riorganizzazione del partito fascista. Ma è possibile anche in casi di necessità e urgenza senza bisogno di una precedente sentenza.
Le mozioni e gli ordini del giorno approvati alla Camera e al Senato non vincolano comunque il governo, ma si tratta solamente di atti d’indirizzo politico. Il governo Draghi non è quindi obbligato a seguire questa strada e negli scorsi giorni il presidente del Consiglio ha già fatto sapere che si stava discutendo delle opzioni in campo valutando anche ciò che sarebbe emerso dalle indagini della magistratura soprattutto nel caso di Forza Nuova e dell’assalto alla sede della Cgil.
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