Con uno stipendio lordo esattamente di 2.692 euro spetta il massimo vantaggio risultate dallo sgravio contributivo. Ciò significa che in futuro potrebbe esserci anche il taglio maggiore.
Si torna a parlare con insistenza di taglio del cuneo fiscale ma non per l’introduzione di un nuovo bonus quanto per la conferma di quello che c’è già.
Come di certo saprai, infatti, se guadagni poco meno di 2.700 euro lordi (2.692 euro per l’esattezza) stai beneficiando dei massimi vantaggi riconosciuti dallo sgravio contributivo introdotto dal governo Meloni nel 2023 e poi potenziato nel 2024. Un vero e proprio bonus in quanto grazie alla riduzione dei contributi dovuti dal lavoratore ne risulta un aumento dello stipendio netto.
La cattiva notizia è che questo bonus è a rischio per il prossimo anno in quanto il governo deve trovare un modo per recuperare i circa 10 miliardi di euro necessari per confermarlo. Se quindi hai uno stipendio lordo fino a 2.700 euro lordi devi iniziare a preoccuparti perché è vero che oggi stai beneficiando del massimo possibile riconosciuto dal bonus ma allo stesso tempo rischi che il prossimo anno sarai tra quelli che subiranno il maggior taglio dalla busta paga a causa del ritorno, integrale o parziale, alle normali aliquote contributive.
Quanto stai prendendo in più in busta paga
Se hai uno stipendio pari o inferiore a 2.692 euro lordi - con un reddito annuo quindi fino a 35 mila euro - non devi commettere l’errore di pensare che quanto prendi di netto in busta paga sia l’importo effettivamente spettante.
Rispetto alle solite regole per la trasformazione da lordo a netto, infatti, nel 2024 sono in vigore delle aliquote contributive ridotte del 6%, o persino del 7% per chi non supera la soglia dei 1.923 euro lordi (25 mila euro l’anno).
Questo bonus introdotto dal governo Meloni nel luglio del 2023 e poi confermato per tutto il 2024 (tredicesima esclusa) sta infatti contribuendo a un leggero aumento dello stipendio netto in busta paga, con il massimo vantaggio che appunto viene riconosciuto a chi ha uno stipendio che più si avvicina alla soglia massima per beneficiarne.
Nel dettaglio, oggi le aliquote contributive a carico del lavoratore sono passate dal:
Settore di impiego | Retribuzione | Aliquota contributiva solita | Aliquota contributiva 2024 |
---|---|---|---|
Privato | Fino a 1.923 euro | 9,19% | 2,19% |
Pubblico | Fino a 1.923 euro | 8,80% | 1,80% |
Privato | Sopra i 1.923 e fino a 2.692 euro | 9,19% | 3,19% |
Pubblico | Sopra i 1.923 e fino a 2.692 euro | 8,80% | 2,19% |
Per calcolare quanto stai versando in meno di contributi basta applicare la misura dello sgravio - del 6% o 7% a seconda di quanto guadagni - sullo stipendio lordo percepito. Ad esempio, su uno stipendio di 1.000 euro stai versando 70 euro di contributi in meno rispetto a quanto dovuti, 105 euro nel caso di retribuzione di 1.500 euro.
Tuttavia, da questa operazione ne risulta solamente il risparmio lordo: per conoscere l’importo netto del bonus bisogna anche calcolare quanto si paga di Irpef sulla parte di contributi non versata.
Nel dettaglio, nella seguente tabella trovate una stima - che può variare a seconda delle circostanze, ad esempio in presenza di detrazioni per familiari a carico - di quanto spetta di netto col bonus in oggetto.
Retribuzione lorda annua | Risparmio lordo | Aumento netto |
---|---|---|
10.000 euro | 53,84 euro | 44,92 euro |
12.500 euro | 67,30 euro | 56,15 euro |
15.000 euro | 80,76 euro | 67,38 euro |
17.500 euro | 94,23 euro | 67,22 euro |
20.000 euro | 107,69 euro | 76,82 euro |
22.500 euro | 121,15 euro | 86,42 euro |
25.000 euro | 134,61 euro | 96,03 euro |
27.500 euro | 126,92 euro | 90,54 euro |
30.000 euro | 138,46 euro | 90,49 euro |
32.500 euro | 150 euro | 91,52 euro |
35.000 euro | 161,52 euro | 98,56 euro |
Con uno stipendio lordo di 2.692 euro, quindi, spetta il massimo del bonus: ciò significa che oggi circa 100 euro che trovi nel netto sono merito dello sgravio. E non è detto che ci saranno per sempre.
Il bonus viene confermato nel 2025?
Lo sgravio contributivo che ha permesso tutto ciò costa al governo circa 10 miliardi di euro l’anno. Per confermarlo anche in futuro, quindi, servirà stanziare periodicamente le risorse necessarie, vincolando di fatto buona parte dei fondi a disposizione per le prossime manovre.
A tal proposito, fonti governative - uno su tutti il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti - hanno dichiarato di voler confermare il taglio del cuneo fiscale ritenuto come una delle priorità del programma di governo. Ma non sarà semplice: per stessa ammissione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, infatti, vanno considerate le difficoltà della prossima manovra.
Il rischio che quel bonus netto di circa 100 euro possa sparire dal vostro stipendio (o che possa ridursi), quindi, esiste ed è concreto.
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