Senza rottamazione quinquies cosa resta per le cartelle esattoriali nel 2025?

Patrizia Del Pidio

18 Novembre 2024 - 11:11

Salta l’emendamento per la rottamazione quinquies, cosa si può fare per saldare le cartelle esattoriali e i debiti con il Fisco senza la sanatoria?

Senza rottamazione quinquies cosa resta per le cartelle esattoriali nel 2025?

Salta la rottamazione quinquies, ma quali sono le alternative che restano nel 2025 per le cartelle esattoriali? Su 4.511 emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2025, poco meno di 1.300 sono già stati scartati dalla prima scrematura. Tra quelli saltati c’è anche la proposta della Lega per una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, la quinquies, che doveva permettere di rottamare le cartelle iscritte a ruolo tra il 2000 e il 2023 pagando solo il debito iniziale, senza corrispondere sanzioni e interessi.

La decisione di non far passare l’emendamento è legata a motivi pratici: una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali avrebbe comportato per l’Erario una perdita non giustificabile. L’emendamento, quindi, è stato considerato inammissibile per carenza o inidoneità di compensazione.

Archiviata la speranza che una rottamazione quinquies permetta di sanare i debiti con il Fisco a prezzi ridotti, cosa resta ai contribuenti che hanno cartelle esattoriali da saldare?

Senza rottamazione come saldare le cartelle?

Anche in mancanza di una rottamazione straordinaria è possibile risparmiare sulle cartelle esattoriali. Le cartelle esattoriali altro non sono che una richiesta di tasse, contributi e multe non versate che, se non saldate, assumono valore di titolo esecutivo permettendo all’Agenzia delle Entrate di recuperare i crediti anche attraverso fermo amministrativo, ipoteca e pignoramento.

I contribuenti, per azzerare i propri debiti con il Fisco, attendono le sanatorie, come la rottamazione quater o la quinquies che era stata annunciata. In questo modo riescono a saldare il debito risparmiando di versare interessi e sanzioni. Sicuramente una sanatoria concede di mettere a posto la propria situazione debitoria in modo abbastanza vantaggioso, ma si deve mettere anche in conto che una rottamazione non può essere prevista ogni anno.
Proprio per questo, anche in assenza di una rottamazione a cui aderire, ci sono altre soluzioni che permettono di risparmiare su sanzioni e interessi (e in alcuni casi permettono anche di non pagare l’intera cartella).

Lo sgravio parziale delle cartelle

Non tutti ne sono a conoscenza, ma per pagare meno una cartella esattoriale è possibile richiederne uno sgravio parziale che riduce sensibilmente l’importo da pagare. Con lo sgravio parziale, così come avviene con la rottamazione, si eliminano dagli importi da versare sanzioni e interessi. Come si fa?

Si deve considerare che la prescrizione delle somme presenti nella cartella esattoriale non sempre ha un termine unitario: il debito, ad esempio, può prescriversi in 3, 5 o 10 anni ma le sanzioni e gli interessi presenti nella cartella si prescrivono sempre in 5 anni. Può capitare, quindi, che per una cartella con un debito non ancora prescritto, si sia verificata la prescrizione delle sanzioni e degli interessi. In questo caso è possibile chiedere (è necessario presentare una richiesta formale) uno sgravio parziale delle cartelle pagando solo il debito iniziale.

Dilazionare il debito

Laddove non fosse ancora possibile chiedere lo sgravio parziale, per alleggerire il peso del debito è possibile dilazionare il pagamento delle cartelle esattoriali. Attualmente la dilazione è possibile in un massimo di 72 o 120 rate (le 120 rate, oggi, sono previste solo in caso di oggettiva difficoltà a pagare il debito).

Già dilazionando una cartella in 72 rate è possibile saldare il conto con il Fisco in 6 anni, alleggerendo il carico di quanto si deve versare su più mesi. Dal prossimo anno, poi, le dilazioni “ordinarie” si allungano a 84 mesi e questo consente, ancora di più, di ridurre l’importo da versare mensilmente. Nel corso dei prossimi anni i piani di dilazione tenderanno ad allungarsi man mano, fino ad arrivare per tutti a 120 rate nel 2030.

Iscriviti a Money.it