Separazione e divorzio, come richiedere il rito unico

Ilena D’Errico

28 Febbraio 2023 - 22:16

Per le separazioni e i divorzi è finalmente possibile avvalersi del rito unico. Ecco come richiederlo e quali sono i vantaggi rispetto alla procedura precedente.

Separazione e divorzio, come richiedere il rito unico

A partire da oggi entra in vigore la riforma Cartabia per quanto riguarda la delega civile. Alcune delle innovazioni più importanti, come il rito unico in tema di separazione e divorzio, sono immediate. Tramite il rito unico i coniugi che intendo procedere al divorzio potranno beneficiare di una soluzione breve e di conseguenza meno dispendiosa anche dal punto di vista economico. Allo stesso tempo, la nuova procedura promette criteri di oggettività particolarmente stringenti e inequivocabili.

Chi può richiederlo

Il rito unico può essere richiesto da chi intende avvalersi di procedimenti civili per la separazione, il divorzio e in generale tutte le questioni riguardanti la famiglia e i figli, anche se per il momento sono escluse le adozioni. Data l’entrata in vigore, il rito unico potrà essere richiesto per tutti i procedimenti iniziati dopo la giornata di oggi, quindi essenzialmente dal 1° marzo 2023.

Come richiederlo

Per richiedere il rito unico è necessario avvalersi dell’assistenza di un avvocato, il quale si occuperà di depositare l’apposito ricorso presso la Cancelleria del tribunale di competenza. Quest’ultimo corrisponde a quello del luogo di residenza dei figli e, in loro assenza, in quello di residenza del coniuge che propone il ricorso. Dato che in fase della prima udienza le parti dovranno presentare le dedizioni scritte, è buona norma anche iniziare subito alla loro stesura, in quanto documentazioni dettagliate e precise saranno un aiuto nel procedimento.

Quando conviene

Con il rito unico è possibile presentare in modo congiunto le domande circa:

  • Separazione.
  • Divorzio.
  • Affidamento dei figli minori.

In questo modo la richiesta e il dibattimento potranno confluire in un procedimento unico, decisamente conveniente per ottenere soluzioni più veloci, risparmiare sulle spese legali e beneficiare di una sentenza omogenea, che tiene conto di tutti i diversi aspetti attenenti al regime familiare. Ad oggi, l’unico motivo per cui non conviene richiedere il rito unico è in presenza di questioni relative alle adozioni, in quanto questo tipo di procedimenti non è ancora attuabile con il nuovo regime.

Allo stesso tempo, il rito unico non è particolarmente funzionale quando ci sono i presupposti per procedere a una separazione consensuale con un unico avvocato. Questa procedura permette infatti di ottenere lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio in un massimo di 4 mesi e oltretutto necessita di un solo avvocato (equivalente a spese legali ridotte e suddivise), ma non è possibile se è necessario discutere circa l’affidamento dei figli.

Quanto tempo passa dalla richiesta alla sentenza

Secondo gli obbiettivi prefissati dalla riforma e alcune stime, nella migliore delle ipotesi il procedimento svoltosi con il rito unico dovrebbe concludersi in 90 giorni. Si tratta perciò del tempo minimo che passerà dalla richiesta alla sentenza, anche se non si può escludere con certezza che non si presentino procedimenti leggermente più lunghi, prevedibilmente comunque entro un periodo di 8 mesi, massimo 1 anno.

Nonostante non sia possibile effettuare una stima troppo precisa, perlomeno finché il rito unico non sarà davvero messo in pratica e si potrà quindi valutare l’effettiva preparazione dei tribunali a riguardo, i tempi saranno decisamente più brevi rispetto alla procedura precedente. La sentenza di separazione, peraltro, potrà essere emanata già durante la prima udienza. Dalla separazione, poi, non sarà necessario attendere ulteriore tempo come accadeva in precedenza, proprio grazie alla domanda congiunta. La riduzione dei tempi sarà, infatti, garantita non soltanto dalla congiunzione in un’unica udienza, ma anche dalla richiesta delle dedizioni scritte.

La procedura precedente, difatti, prevedeva una struttura in due fasi, in cui il procedimento si diramava in un’udienza di fronte al presidente del tribunale, per tentare la conciliazione, e una seconda udienza con il giudice istruttore. Questa bipartizione viene definitivamente soppiantata con il rito unico, da una sola udienza, nella quale si conclude il tentativo di conciliazione e vengono immediatamente applicati eventuali provvedimenti urgenti e provvisori.

Il secondo fattore particolarmente vantaggioso per le tempistiche è rappresentato dalle dedizioni scritte, i documenti presentati dai coniugi che contengono tutte le informazioni necessarie al giudice per comprendere le problematiche e le richieste del contenzioso. Il piano genitoriale, che fa parte di queste dedizioni, consente oltretutto di individuare più rapidamente le necessità e le abitudini dei minori, in ragione dei suoi interessi circa l’affidamento.

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