Si può divorziare senza il consenso del coniuge?

Ilena D’Errico

25 Giugno 2023 - 16:42

Non è raro che tra i coniugi in crisi ci sia disaccordo anche sulla risoluzione del conflitto, soprattutto se uno dei due vuole divorziare. Ma si può divorziare senza il consenso del coniuge?

Si può divorziare senza il consenso del coniuge?

Quasi per definizione, quando una coppia inizia a considerare l’idea del divorzio c’è un profondo disaccordo. È vero che esistono le eccezioni, così come le separazioni e i divorzi pacifici e moderati. Ciò, purtroppo, non vale nella maggior parte dei casi. Fra le varie questioni su cui i coniugi possono divergere, c’è anche il divorzio stesso. Molto spesso, infatti, è solo uno dei coniugi a voler divorziare, mentre l’altro si oppone. Ma si può divorziare senza il consenso dell’altro coniuge?

Prima di approfondire la tematica è importante ricordare che per divorziare non serve il comune accordo dei coniugi, anche perché questo requisito minerebbe la funzionalità stessa del divorzio e apparirebbe decisamente illogico. È vero che i coniugi possono scegliere di comune accordo divorziare, ma si tratta soltanto di una possibilità e non di un’imposizione.

Di frequente, tuttavia, si sentono esperienze apparentemente contrastanti con questo principio. “Non vuole darmi il divorzio”, “non vuole firmare le carte per il divorzio”, sono fra le frasi riguardanti i divorzi conflittuali più note, anche a causa delle trasposizioni cinematografiche. In realtà, il consenso del coniuge per il divorzio non è un requisito nella maggior parte degli ordinamenti, ma molto spesso semplifica la procedura.

Divorziare senza il consenso del coniuge

Anche se la legge ammette il divorzio senza il consenso dell’altro coniuge, nella prassi questo tipo di divorzio può risultare piuttosto complesso. Uno dei motivi principali per cui diverse coppie cercano di giungere a un compromesso per divorziare in modo consensuale è il risparmio di tempo e spese legali.

Accordo che non è sempre possibile, soprattutto quando la fine del matrimonio non è determinata dallo scemare del sentimento comune, bensì da eventi accidentali, come un tradimento. I motivi per cui uno dei coniugi potrebbe opporsi al divorzio sono molteplici, dall’impedimento delle nuove nozze dell’ex coniuge, alla conservazione dei diritti successori. Questi propositi si rilevano fallimentari, proprio perché il diritto di divorziare è garantito a entrambe le parti, anche in caso di disaccordo. Al più, accade che uno dei coniugi si opponga al divorzio semplicemente per fare un dispetto all’altro, così da fargli perdere tempo.

Come divorziare senza il consenso del coniuge

Il diritto al divorzio è incomprimibile, ma questo non obbliga il coniuge ad accettare l’eventuale proposta di divorzio consensuale, nemmeno se particolarmente conveniente. Ciò non impedisce di chiedere il divorzio, presentando al tribunale una domanda di divorzio giudiziale.

Il ricorrente non ha bisogno di dimostrare la crisi matrimoniale o le eventuali cause che l’hanno provocata. Di certo, una trattazione precisa è necessaria in caso di particolari richieste, ad esempio un risarcimento o l’affidamento esclusivo dei figli. Al solo fine del divorzio, inteso esclusivamente come cessazione del matrimonio (o dei suoi effetti civili per l’unione concordataria), non è invece rilevante la motivazione.

Grazie alla riforma Cartabia, peraltro, è possibile presentare contestualmente la domanda di separazione e divorzio giudiziali, così da accelerare le tempistiche e ridurre le spese. Per la pronuncia del divorzio giudiziale è sempre necessario che sia trascorso almeno 1 anno dalla sentenza di separazione, ma in questo modo l’udienza può essere fissata per tempi congruenti.

Quando il coniuge può impedire il divorzio

Esiste un unico caso in cui il coniuge può opporsi al divorzio e impedirlo, ossia quando è avvenuta una riconciliazione tra i coniugi entro 6 mesi dalla separazione consensuale o 12 mesi dalla separazione giudiziale. In questo caso la domanda di divorzio diventa improcedibile, sia che la riconciliazione sia avvenuta in modo tacito che espresso.

Ovviamente, dato che l’improcedibilità riguarda la riconciliazione dopo la separazione, resta possibile separarsi nuovamente e chiedere poi il divorzio. È comunque il giudice a valutare se sia effettivamente verosimile la riconciliazione sostenuta dal coniuge.

È quindi evidente che il coniuge non può mai evitare il divorzio perché non presta il suo consenso, al limite può evitare di presentarsi in tribunale, perdendo peraltro la possibilità di esporre le proprie ragioni. In ogni caso, anche in caso di assenza ingiustificata di uno dei coniugi, la procedura va avanti fino alla sentenza di divorzio.

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