Si può donare solo una parte di casa?

Ilena D’Errico

19 Gennaio 2025 - 21:17

Ecco cosa prevede la legge sulla possibilità di donare solo una parte di casa a seconda delle circostanze.

Si può donare solo una parte di casa?

Ad alcuni potrebbe sembrare strano, ma donare solo una parte di casa è un obiettivo di tanti proprietari. Per esempio, c’è chi vuole così garantire un’equa distribuzione tra i figli senza lasciare indietro chi ha necessità immediate. Altri desiderano semplicemente fare un regalo riducendo l’immobile grande e per lo più inutilizzato oppure garantire un tetto sopra la testa a un amico o partner senza privarsi dell’unica casa posseduta. Insomma, ci sono varie ragioni per cui l’argomento interessa, eventualmente anche dal punto di vista fiscale. Non bisogna tuttavia fare confusione tra le quote di proprietà e l’effettiva divisione del bene, che non sempre coincidono. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Si può donare solo una parte di casa?

Il diritto di proprietà è fondamentale nel nostro ordinamento giuridico e permette di godere in maniera piena, libera ed esclusiva dei propri beni. Ci sono alcuni limiti di cui tenere conto, ma soltanto in presenza di diritti altrui altrettanto preminenti. In ogni caso, il proprietario è del tutto libero di escludere altre persone dall’utilizzo del bene, come anche di concederlo. Tra le facoltà che caratterizzano il diritto di proprietà c’è anche quella di alienare il bene e trasferirlo a un altro soggetto, per esempio attraverso la compravendita o la donazione.

Non ci sono veri e propri limiti nella donazione, a meno che si vogliano considerare i risvolti ereditari. Nel caso in cui la donazione effettuata leda la quota di legittima degli eredi legittimari questi ultimi potranno infatti agire in giudizio per il ripristino, ma sempre in seguito al decesso del donante. L’unico requisito generale per effettuare la donazione di un bene è infatti averne in primo luogo la proprietà. Non c’è nessuna regola riguardante le quote di proprietà, tanto che ognuno può decidere di comprimere la propria a completa discrezione. Di conseguenza, si può benissimo donare la parte di casa che si preferisce, per esempio il 50% o anche il 25%. Naturalmente questa quota deve essere calcolata sulla proprietà del donante, non sempre coincidente con l’intero immobile.

Bene in comproprietà

Prendiamo l’esempio di due comproprietari, ognuno dei quali titolare della metà di casa. Entrambi possono effettuare una donazione riducendo la propria quota in favore di un altro soggetto, anche parzialmente. Se il comproprietario sceglie di donare il 50% della propria quota consegnerà nei fatti un quarto dell’immobile al donatario, mentre per donare metà della casa dovrà completamente rinunciare alla propria quota.

In quest’ultimo caso, il donatario (colui che riceve la donazione) subentra a tutti gli effetti nella posizione del donante come comproprietario rispetto all’altro titolare. Oltretutto, per effettuare la donazione non è necessario il consenso dell’altro proprietario, né quest’ultimo può opporsi o avanzare pretese sulla quota in questione.

Comunione dei beni

Quando si desidera donare parte della casa in comunione dei beni bisogna tenere conto di alcuni aspetti ulteriori. Intanto, non è possibile donare la propria quota all’altro coniuge (ammissibile invece in regime patrimoniale di separazione dei beni oppure nella separazione coniugale). Diversa, invece, l’ipotesi in cui uno dei coniugi voglia donare la propria quota, tutta o in parte, a un’altra persona. In questo caso valgono le stesse regole applicate nella comunione ereditaria, ossia nei contesti in cui non è ancora avvenuta la divisione: la donazione è possibile, ma subordinata alla divisione e quindi all’effettiva proprietà del donante.

Cosa succede dopo la donazione di una parte di casa?

Donando soltanto una parte di casa si viene inevitabilmente a creare una situazione di comproprietà, in cui le quote non hanno effettiva rilevanza nella vita pratica quotidiana. Ogni proprietario può infatti godere pienamente dell’immobile, purché non limiti l’utilizzo altrui. Le quote sono però applicate nel godimento dei frutti, per esempio i canoni di locazione se l’immobile viene affittato. Chi non desidera la comproprietà può sempre optare per la divisione materiale del bene, d’accordo tra i due proprietari (eventualmente come clausola della stessa donazione), realizzando due appartamenti indipendenti. Per farlo sarà indispensabile avvalersi di professionisti per far fronte agli indispensabili adempimenti burocratici e alle norme di sicurezza. La donazione immobiliare deve in ogni caso avvenire a mezzo di atto notarile.

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