Siamo andati a 200 mt dalla terza guerra mondiale: la mappa svela la follia del grano

Alessandro Cipolla

25 Luglio 2023 - 08:26

La Russia ha bombardato un deposito di grano lontano 200 mt dal confine con la Romania: basta vedere una mappa per capire quanto sia alto il rischio di una terza guerra mondiale.

Siamo andati a 200 mt dalla terza guerra mondiale: la mappa svela la follia del grano

Per capire quanto siamo vicini a una terza guerra mondiale, potenzialmente anche nucleare, basta vedere una mappa del Mar Nero e contestualizzarla a quella sorta di nitroglicerina rappresentata dal conflitto in corso tra Ucraina e Russia e l’attuale tensione, dopo la decisione da parte di Mosca di non rinnovare il precedente accordo, sull’esportazione del grano da parte di Kiev.

Il giorno in cui ha subito l’attentato al ponte di Kerch in Crimea - ma la decisione probabilmente sarebbe stata la stessa anche senza l’attacco alla fondamentale infrastruttura, la Russia si è sfilata dall’accordo sul grano dichiarando obiettivo militare tutte le navi ucraine in transito sul Mar Nero.

Allo stesso tempo ha iniziato a bombardare anche con missili ipersonici Odessa, strategica città portuale ucraina da dove partono buona parte delle navi commerciali, colpendo anche nella giornata di ieri un deposito di grano che si trova a soli 200 metri dal confine rumeno.

Mar Nero Mar Nero Fonte Difesadelpopolo

La Romania come ben noto fa parte della Nato e, di conseguenza, se quel missile fosse caduto 200 metri più a meridione in questo momento staremmo già tutti parlando di una possibile imminente terza guerra mondiale.

Concentrare lo scontro militare nel Mar Nero del resto può essere una decisione pericolosissima da parte della Russia: se da una parte una eventuale conquista di Odessa metterebbe ulteriormente a riparo la Crimea e andrebbe a creare uno strategico corridoio con i ribelli della Transnistria in Moldavia, dall’altra la vicinanza geografica della Romania e anche della Bulgaria potrebbe far aumentare sensibilmente il rischio di un “incidente” capace di far degenerare il conflitto in una terza guerra mondiale.

Nel Mar Nero si rischia una terza guerra mondiale?

La distanza di 200 metri dai velocisti olimpionici viene coperta in meno di venti secondi; la stessa misura può essere paragonata alla lunghezza di due campi da calcio o nove da tennis messi insieme.

Ecco questo per renderci meglio conto di quanto siamo andati vicini a una terza guerra mondiale che, in maniera inevitabile, andrebbe a coinvolgere anche l’Italia visto che vedrebbe come protagonista la Nato di cui siamo una delle colonne.

Nella giornata di ieri la Bbc ha dato notizia di come la Russia, utilizzando dei droni iraniani, abbia colpito un sito di stoccaggio del grano che si trova al confine tra l’oblast di Odessa e la Romania, ferendo 4 persone.

Come detto gli hangar colpiti si trovano a circa 200 metri dal territorio romeno oltre il Danubio e a 10 km dalla città portuale romena di Galati, poco più sotto invece c’è la città di Costanza una delle più grandi della Romania.

Se i droni iraniani fossero stati un po’ meno precisi la Nato si sarebbe trovata di fronte a un bivio: considerare l’accaduto un errore e fare finta di nulla oppure rispondere con la stessa moneta dando vita di fatto a una terza guerra mondiale.

Quando alcuni mesi fa un missile è caduto in Polonia provocando due morti, subito l’ala più dura dell’Alleanza atlantica si è messa sul piede di guerra salvo poi scoprire che si è trattato di un vettore ucraino nonostante le iniziali accuse di Kiev verso la Russia.

Se il Mar Nero a causa della disputa sul grano continuerà a essere un campo di battaglia, ogni giorno tante potenziali pistole di Sarajevo continueranno a essere armate senza contare le tensioni che ci sono al confine tra Polonia e Bielorussia.

Anche in questo caso le difficoltà dell’azione diplomatica sono evidenti, come se ormai fosse impossibile bloccare una macchina che da un anno e mezzo si sta dirigendo verso la drammatica destinazione di una guerra mondiale.

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