Mentre l’S&P 500 fa i conti con i primi ribassi, l’economia USA dimostra ancora una volta una straordinaria forza, e in molti iniziano a dubitare dell’arrivo dei tagli ai tassi pronosticati da Powell
L’economia statunitense non sembra affatto prepararsi per una contrazione; anzi, mantiene un ritmo di espansione positivo e i recenti dati condivisi dai vari enti di statistica del Paese allontanano l’ipotesi di prossimi tagli nel livello dei tassi. Eppure, dietro il forte ottimismo, potrebbero nascondersi delle paure, che in parte sembrano essere già sorte e che possono essere osservate sul mercato, come l’impennata del prezzo dell’oro e dei rendimenti dei titoli di stato USA. Come potrebbe reagire l’S&P 500 a questa situazione?
L’economia USA va a gonfie vele
Il rapporto USA, condiviso venerdì della scorsa settimana, ha travolto il mercato con una vaga ondata di ottimismo. I dipendenti statunitensi sono aumentati di ben 303.000 unità, battendo ogni possibile previsione. Ciò è stato accompagnato da una diminuzione nel tasso di disoccupazione, che ha raggiunto il 3,8%, senza considerare la persistente crescita del livello dei salari. Non è da poco, anzi, è esattamente l’opposto di quanto sperato da molti. In una situazione di questo tipo, è difficile ipotizzare un abbassamento del tasso d’inflazione e quindi come si può parlare di ribasso nel livello dei tassi? Senza considerare l’aumento dell’attività manifatturiera del Paese. Quindi, non sembrano esserci i presupposti per un allentamento della politica monetaria delle banche centrali. Lo ha capito anche il mercato obbligazionario, che da inizio 2024 ha continuato a registrare una crescita nei rendimenti dei titoli di stato USA, quasi ad anticipare il ritorno di un “higher for longer” in un momento in cui il mercato intero festeggiava all’inizio della «stagione dei ribassi». [...]
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