Spese condominiali comprese nel contratto d’affitto? Ecco chi deve pagarle

Ilena D’Errico

23 Aprile 2023 - 13:42

Ecco come si dividono le spese condominiali comprese nel contratto di affitto e chi deve pagarle.

Spese condominiali comprese nel contratto d’affitto? Ecco chi deve pagarle

L’inquilino che prende in affitto un appartamento deve andare incontro anche al pagamento delle spese condominiali comprese nel contratto di affitto, che devono essere corrisposte su base mensile insieme al canone oppure a richiesta del padrone di casa (ed entro 20 giorni). L’inquilino può ovviamente richiedere un resoconto puntuale per sapere come sono stati utilizzati i suoi soldi e verificare che la ripartizione sia stata corretta, ma per farlo deve prima sapere chi deve pagare quali spese condominiali.

Come funzionano le spese condominiali comprese nel contratto di affitto

Il contratto di affitto che concede un immobile in locazione comprende due tipi di spese a carico dell’inquilino, per l’appunto il canone di locazione e poi i cosiddetti oneri accessori. Questi ultimi sono necessari per il pagamento delle spese condominiali a carico dell’inquilino. Quest’ultimo, perciò, paga mensilmente un certo importo al padrone di casa, di cui una parte (di norma la maggiore) corrisponde al canone e la parte restante alle spese condominiali.

È poi il proprietario a dover versare il pagamento al condominio, essendo peraltro obbligato ad anticiparlo anche in caso di inadempimento o ritardo da parte dell’inquilino. Ovviamente, il proprietario è tenuto a provvedere personalmente al pagamento delle spese che gli competono, relativamente alle quali non cade alcun obbligo in capo all’inquilino.

Chi deve pagare le spese condominiali

La ripartizione delle spese condominiali di solito non è specificata nel contratto di affitto, perché la legge stabilisce di per sé la divisione delle spese fra inquilini e proprietari. Si applica, quindi, la normativa generale a meno che le parti abbiano scelto accordi differenti. Di conseguenza, se il contratto di affitto firmato dall’inquilino non contiene previsioni particolari, la ripartizione delle spese condominiali è la seguente:

  • Gestione ordinaria e consumi a carico dell’inquilino;
  • manutenzione straordinaria a carico del padrone di casa.

L’inquilino, perciò, con il suo contributo si occupa degli interventi necessari a mantenere l’immobile in buono stato ed efficiente, obbligo che deriva proprio dall’utilizzo fatto dall’inquilino. Di pari passo, è sempre l’inquilino a doversi far carico delle spese relative ai propri consumi, mentre il padrone di casa deve provvedere a tutto ciò che riguarda i casi eccezionali, l’integrità e la funzionalità dell’edificio.

Cosa deve pagare l’inquilino

Salvo diverse previsioni contrattuali (che devono essere specificate nel contratto d’affitto), l’inquilino deve quindi pagare le spese condominiali per quanto riguarda:

  • I servizi di pulizia;
  • la manutenzione ordinaria dell’ascensore;
  • lo spurgo di pozzi neri e latrine;
  • i servizi comuni,
  • le spese di portineria per il 90%;
  • l’acqua;
  • l’elettricità e la manutenzione ordinaria per l’illuminazione, oltre ai consumi elettrici per l’amministrazione del condominio;
  • il riscaldamento;
  • il condizionamento;
  • l’impianto antincendio (manutenzione ordinaria, la ricarica degli estintori, le ispezioni e i collaudi);
  • la manutenzione ordinaria dell’antenna televisiva;
  • la manutenzione ordinaria dell’impianto sanitario;
  • la manutenzione ordinaria di infissi e serrande, dell’impianto d’allarme e del citofono;
  • il rifacimento di chiavi e serrature;
  • la sostituzione dei vetri rotti;
  • la tinteggiatura dei rivestimenti;
  • la riparazione degli attrezzi utilizzati per la manutenzione delle aree verdi e la sostituzione dei fiori;
  • la manutenzione ordinaria di citofoni, grondaie, ringhiere e piante;
  • la manutenzione ordinaria del cancello, del tetto e del lastrico solare;
  • la sostituzione delle lampadine;
  • la manutenzione ordinaria degli arredi e degli armadietti dei contatori;
  • acquisto dei bidoni per la pulizia, la derattizzazione e la disinfestazione dei locali di raccolta rifiuti e dei contenitori dei rifiuti.

Relativamente agli impianti di riscaldamento e addolcimento dell’acqua e del condizionamento dell’aria, l’inquilino deve anche provvedere:

  • Alla manutenzione ordinaria;
  • alla lettura dei contatori;
  • alla pulizia annuale;
  • alla messa a riposo stagionale;
  • alla forza motrice degli impianti.

Le spese a carico del padrone di casa

Il proprietario deve invece provvedere a tutte le spese di natura straordinaria, che riguardano sostituzioni, riparazioni importanti e migliorie dell’immobile. In particolare, il padrone di casa deve pagare l’installazione e/o la sostituzione integrale:

  • Dell’impianto di riscaldamento, compresa la manutenzione straordinaria;
  • dell’impianto sanitario;
  • delle serrature;
  • dei pavimenti e dei rivestimenti;
  • degli infissi e delle serrande;
  • di doppi vetri, allarme e citofono;
  • del condizionamento dell’aria;
  • degli addolcitori dell’acqua;
  • del sistema antincendio, compreso l’acquisto di estintori;
  • dell’autoclave;
  • dell’ascensore, compreso l’adeguamento alle normative e la manutenzione straordinaria;
  • dell’antenna televisiva;
  • dell’illuminazione;
  • dell’impianto di spurgo, compresa la sua manutenzione straordinaria;
  • di citofoni, grondaie, ringhiere, piante e del cancello;
  • del tetto e del lastrico solare;
  • degli arredi condominiali (corrimano e cassette della posta ad esempio);
  • delle serrature e degli armadietti dei contatori.

Il padrone di casa deve anche pagare le spese relative all’amministrazione di condominio, come il compenso dell’amministratore e l’acquisto della cancelleria, oltre al 10% delle spese di portineria.

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