Stati Uniti in guerra contro la Cina, ecco dove potrebbe iniziare lo scontro: possibili attacchi missilistici e armi nucleari

Giorgia Bonamoneta

05/04/2023

A poche ore dall’atterraggio della presidente Tsai Ing-wen in Usa un’operazione speciale di pattugliamento cinese ha preso avvio. Uno scontro tra Stati Uniti e Cina dove potrebbe avvenire?

Stati Uniti in guerra contro la Cina, ecco dove potrebbe iniziare lo scontro: possibili attacchi missilistici e armi nucleari

I rapporti tra Stati Uniti e Cina sono tesi (non è una novità) e nelle ultime settimane la pressione intorno a Taiwan è ancora più alta. L’ultimo gradino di tensione scalato oggi (5 aprile 2023) fa riferimento a un’operazione speciale di pattugliamento e ispezione nella parte centrale e settentrionale dello Stretto di Taiwan avviata dalla Cina.

L’isola di Taiwan è il nucleo della contesa tra Stati Uniti e Cina e il viaggio della presidente Tsai Ing-wen a Los Angeles è stato visto da Pechino come l’ennesima provocazione. I movimenti cinesi potrebbero quindi essere una risposta, non troppo velata viste le minaccia di “azioni risolute” lanciate nei giorni scorsi, al viaggio istituzionale.

La sensazione, secondo diversi commentatori ed esperti, è che una guerra tra le due potenze non è affatto impossibile. Ma dove potrebbe iniziare lo scontro? L’isola di Guam, per esempio, tanto minuscola sulla carta quanto strategica per il dispiegamento delle forze aeronavali statunitensi nel Pacifico Occidentale, potrebbe essere uno dei luoghi di scontro. Non a caso lo scorso 30 marzo sono stati assegnati oltre 200 aviatori alla base Andersen Air Force (AFB) sull’isola. Lo scopo dichiarato è quello di far famigliarizzare i soldati con la zona e di collaborare per la sicurezza della regione.

Per quanto strategica, l’isola appare troppo vulnerabile di fronte a Pechino. Da ottobre infatti - in seguito alle richieste del vice ammiraglio John Hill, direttore de Missile Defense Agency (MDA), di rafforzare le difese aeree - l’isola di Guam torna a sbucare sulla mappa degli interessi mediatici. È qui che sono depositati missili e mezzi capaci di trasportare e lanciare armi nucleari.

Stati Uni e Cina si organizzano: le simulazioni dell’attacco missilistico a Guam

L’isola di Guam, ieri come oggi, è una piccola isola con una base militare strategicamente rilevante. Circa 3 anni fa la Cina ha reso noto un video di 2 minuti e 15 secondi nel quale veniva simulato un attacco missilistico sull’isola di Guam. La descrizione del video recitava:

Siamo i difensori della sicurezza aerea della madrepatria. Abbiamo la fiducia e la capacità di difendere sempre la sicurezza dei cieli della madrepatria.

Il video venne commentato come l’esempio del livello di saturazione cinese per la presenza degli Stati Uniti nella zona intorno a Guam, in particolare nelle acque vicino Taiwan. Guam, per quanto vulnerabile rispetto al gigante cinese, non è l’unica base militare statunitense nella zona e insieme alla presenza a Okinawa, nelle Filippine e in Vietnam coprono tutto il mare di fronte la Cina e alle spalle di Taiwan.

Missili Guam killer: le mire della Cina

Secondo l’Economist Guam è già nel mirino della Cina. Non solo Pechino si sarebbe interessato all’isola in seguito all’arrivo di nuovi mezzi e fondi per incrementare la difesa; da tempo potrebbe essere pronto un piano di invasione a sorpresa (come descrive il video di alcuni anni fa).

Dopotutto un’ipotetica guerra tra Cina e Stati Uniti non sarebbe focalizzata in un solo punto, ma sfrutterebbe il caos generato da un’azione multipla. Guam potrebbe essere una delle mete facilmente raggiungibili, la cui caduta comporterebbe però un vantaggio, cioè una maggiore difficoltà di gestione da parte Usa nelle zone di mare vicine.

Con lo scopo di colpire Guam - o un’isola raggiungibile e di interesse per il Paese - la Cina ha ideato un missile con una gittata di 4 mila km. Per le sue caratteristiche è stato soprannominato “Guam killer”.

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