In Italia i casi di Covid-19 continuano a salire. Per questa ragione spunta l’ipotesi di una proroga dello stato d’emergenza oltre il 31 marzo. Entriamo nel dettaglio.
In Italia i contagi da Covid-19 continuano a crescere. Nel bollettino di ieri, venerdì 11 marzo, sono stati registrati 53.127 nuovi casi nelle 24 ore. Anche le vittime sono in crescita, 156 rispetto alle 136 del giorno precedente. Il tasso di positività sale al 12,5%. Il trend di aumento dei contagi non accenna dunque ad arrestarsi.
Il 31 marzo è la data fissata per il termine dello stato d’emergenza. Ma tra gli staff governativi l’ipotesi di una proroga inizia a farsi largo. Anche se il ministro della Salute Roberto Speranza ha assicurato che lo stato d’emergenza cesserà a fine mese. Ma cosa sta succedendo? Entriamo nel dettaglio.
Stato d’emergenza prorogato? Ecco cosa sta succedendo
In Italia i casi di Covid-19 continuano a crescere. Salgono incidenza e indice Rt. Indice che si avvicina al valore psicologico dell’1. La recrudescenza dell’epidemia potrebbe spingere il ministero della Salute a prorogare lo stato d’emergenza? Come riporta il Messaggero, al momento la voce circola solo negli ambienti ministeriali ma sarebbe un’ipotesi al vaglio degli staff governativi.
Nonostante le voci insistenti di una possibile proroga, il ministro Speranza ha ribadito che lo stato d’emergenza terminerà, come deciso, il 31 marzo. D’altro canto, il rialzo dei contagi per ora non ha influito sul numero di ricoveri. Che continuano a diminuire.
L’ipotesi di una proroga però non viene scartata a priori. Sul piano pratico, non cambierebbe molto. Con la proroga dello stato d’emergenza rimarrebbe intatta la struttura commissariale gestita da Francesco Paolo Figliuolo. Struttura che gestisce la campagna vaccinale.
Tra le conseguenze di un’eventuale proroga dello stato d’emergenza, anche una facilitazione dello smart working.
Il cambio di colore delle Regioni da lunedì 14 marzo
Intanto, ieri venerdì 11 marzo, il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che ufficializza il cambio di colore delle Regioni a partire da lunedì 14 marzo.
E l’Italia diventa sempre più «bianca». Da quella data, infatti, passano in zona bianca Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta. Che si aggiungono a Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Trento, Umbria e Veneto. Rimangono in zona gialla Calabria, Lazio, Marche e Sardegna.
Al momento, gli aumenti dei contagi non si riflettono sui ricoveri. Che continuano a scendere. L’occupazione dei letti di terapia intensiva a livello nazionale si attesta al 5,5% rispetto al 6,6% di sette giorni fa e in area medica scende al 12,9% rispetto al 14,7%. Per capire se l’aumento dei casi inciderà sulle ospedalizzazioni, occorrerà attendere circa dieci giorni.
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