A margine dell’evento “Il lavoro al centro” di Fondimpresa, Pierpaolo Bombardieri attacca il governo Meloni e spiega qual è la ricetta della Uil per aumentare i salari e aiutare i lavoratori.
“Aumentare subito gli stipendi dei lavoratori facendo salire il taglio del cuneo fiscale a 5 punti per i redditi sotto i 35mila euro e ridurre l’orario di lavoro a parità di salario”. Il segretario della Uil, Pierpapaolo Bombardieri, a margine dell’evento “Il lavoro al centro” di Fondimpresa, chiede al governo Meloni di intervenire così sul doppio nodo di stipendi bassi a fronte dell’inflazione e di una disoccupazione ancora molto alta.
Quanto al Def il sindacalista critica l’esecutivo, parlando di un intervento sul cuneo fiscale (probabilmente di un punto percentuale per tutti coloro che hanno redditi fino a 35mila euro) insufficiente, “mentre l’esecutivo vuole frenare le politiche salariali nel nostro Paese, quando Bce e Fmi hanno detto che non c’è spirale salari-prezzi”. Insomma: sui rinnovi dei contratti, secondo Bombardieri il governo “potrebbe e dovrebbe fare di più”.
Stipendi, la richiesta della Uil al governo
Se davvero l’esecutivo volesse arrivare a un taglio del cuneo fiscale di 5 punti percentuali avrebbe bisogno di almeno 7-8 miliardi di euro, con nuovi aumenti in busta paga che potrebbero arrivare fino a un’ottantina di euro al mese (circa 1000 euro l’anno). L’intervento di cui ha parlato il governo, invece, vale circa 3 miliardi e porterà in dote ai lavoratori un massimo di 26 euro al mese (circa 300 annui).
“Bisogna stimolare il rinnovo dei contratti - aggiunge Bombardieri - perché tra i 7 e gli 8 milioni di lavoratori e lavoratrici li hanno scaduti e per farlo intanto si possono defiscalizzare gli aumenti contrattuali, come hanno fatto altri Paesi europei. Poi l’esecutivo non dovrebbe dare più contributi alle aziende e ai settori che non rinnovano i contratti e le stesse imprese non dovrebbero partecipare più ai bandi pubblici. Parliamo ad esempio del contratto della vigilanza privata, con stipendi orari da 4,5 euro: la stragrande maggioranza delle amministrazioni pubbliche fa gare al massimo ribasso e utilizza questi contratti, è uno scandalo”.
Tutto questo per Bombardieri servirebbe ad evitare un trend che l’Istat ha già iniziato a segnalare e cioè un andamento decrescente dei consumi degli italiani rispetto al 2022.
“Ridurre l’orario di lavoro a parità di salario”
Quanto alla settimana corta di lavoro secondo il numero uno della Uil l’Italia dovrebbe applicarla, ma senza replicare l’esperienza fatta in Belgio, dove si è ridimensionata la settimana lavorativa (passando da cinque a quattro giorni), ma senza ridurre l’orario. “Per noi - argomenta - è necessario ridurre l’orario di lavoro a parità di trattamento economico, affidando alla contrattazione la capacità di organizzare il ciclo produttivo”.
Bombardieri, quindi, boccia una nuova legge sulla rappresentanza sindacale per eliminare i contratti pirata, come proposto dalla neosegretaria del Pd Elly Schlein. “La rappresentatività delle organizzazioni sindacali in questo Paese è chiara - spiega - ed è certificata da enti terzi e istituzionali. Chi rappresenta chi è chiaro: è la politica che non sceglie e che porta ai tavoli 40 organizzazioni sindacali, non ascoltando le più rappresentative”.
Confermata la mobilitazione dei sindacati
L’evento di Fondimpresa è anche l’occasione per Bombardieri per criticare la ministra Calderone, definita “ministra delle aziende” che “si è scordata con tutto il governo della riforma della legge Fornero così come della pensione di garanzia per i giovani e del ritorno integrale a Opzione donna, con 20mila donne che non potranno andare più in pensione”.
E ancora, secondo il sindacalista il governo non sta mettendo le risorse necessarie su “transizione climatica, formazione e rivoluzione digitale, mentre sul Fondo nuove competenze ci sono ritardi da parte dell’Anpal, nonostante le aziende siano già pronte”.
Quindi il numero uno della Uil si dice d’accordo con la proposta di Fondimpresa di eliminare dal regime europeo degli aiuti di Stato gli investimenti in formazione, non considerando debito ciò che costruisce il lavoro. Infine Bombardieri conferma la mobilitazione unitaria dei sindacati in diversi eventi a maggio, ma per ora esclude lo sciopero generale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti