Con l’approvazione del ddl sul salario minimo per circa 3 milioni di lavoratori ci sarà un incremento medio di 1.000€ di stipendio annuo; lo ha dichiarato l’Istat nell’audizione avuta al Senato.
Durante un’audizione al Senato, l’Istat ha parlato dei vantaggi che un’ipotetica legge sul salario minimo potrebbe avere in Italia: un beneficio che per tre milioni di lavoratori si può riassumere con un aumento di oltre 1.000€ della retribuzione annua.
Ricordiamo che un disegno di legge per l’introduzione del salario minimo in Italia c’è e poche settimane fa è stato presentato in Parlamento. La prima firmataria del testo è Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro del Senato.
Questo ddl stabilisce che per legge ogni lavoratore non può avere una paga inferiore ai 9,00€ lordi, comprensivi degli oneri contributivi e previdenziali. Un’eventuale legge sul salario minimo andrebbe quindi a tutelare quei lavoratori che ancora oggi, nonostante le tutele previste dal CCNL di riferimento, sono sottopagati. Un problema non di poco conto, basti pensare che secondo gli ultimi dati Inps circa 4,2 milioni di italiani guadagnano meno del reddito di cittadinanza.
In caso di approvazione di una legge sul salario minimo a 9,00€ l’ora - che il Movimento 5 Stelle conta di introdurre già prima della fine dell’anno - quindi, ci sarebbe un sostanzioso vantaggio economico per molti lavoratori, circa 3 milioni secondo le stime effettuate dall’Istat.
Salario minimo: aumento di stipendio di 1.000€ l’anno per 3 milioni di lavoratori
Secondo quanto riportato dall’Istat nell’audizione avuta al Senato, con l’introduzione di un salario minimo a 9,00€ l’ora (lordi) circa 3 milioni di lavoratori potrebbero sorridere. Tanti, infatti, sono coloro che ad oggi guadagnano per ogni ora di lavoro un importo inferiore alla suddetta soglia.
Nel dettaglio per questi 3 milioni di lavoratori si registrerebbe un aumento medio di stipendio annuo pari a 1.073,00€ (lordi); ovviamente tanto maggiore sarà l’aumento quanto più basso è lo stipendio orario attualmente percepito.
Complessivamente l’incremento complessivo del livello dei salari è stimato a circa 3,3 miliardi di euro. Se da un lato i dipendenti possono sorridere per il possibile aumento del salario minimo, ben diversa è la posizione dei datori di lavoro: secondo quanto riportato dall’Istat, infatti, questa novità lato imprese dovrebbe comportare un aggravio di costo tale - “se non trasferito sui prezzi” - da comprimere di circa l’1,2% il margine operativo lordo.
Aumento di stipendio con il salario minimo per il 30% dei lavoratori
Per aiutarci a capire quanti lavoratori saranno particolarmente coinvolti dalla legge sul salario minimo è intervenuta l’Inps, dalla quale è arrivata una panoramica dell’attuale livello dei salari in Italia.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il settore privato circa il 30% dei dipendenti ha uno stipendio inferiore ai 9,00€ lordi l’ora, ossia la soglia prevista dal disegno di legge sul salario minimo. Di questi, circa il 9% percepisce persino uno stipendio orario inferiore agli 8,00€.
Sempre l’Inps ha poi dato qualche suggerimento al Governo per quel che riguarda la possibile approvazione della legge sul salario minimo. Prendendo come modello la Germania sarebbe importante, per dare piena efficacia al provvedimento, introdurre delle forme di controllo apposite per verificare che i datori di lavoro rispettino i parametri di legge, introducendo nel contempo delle sanzioni per i trasgressori.
Guardando alla Germania, poi, l’Inps si sente di escludere che con l’introduzione di un salario minimo previsto dalla legge ci possa essere una riduzione dell’occupazione; semmai qualche conseguenza potrebbe esserci sul monte orario lavorativo, che - come successo in Germania - potrebbe leggermente comprimersi.
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