L’Unione Europea lavora a un tetto sul prezzo dell’energia e da Mosca arriva la minaccia: «stop alle forniture».
Il governo Draghi lavora a un nuovo decreto, per aiutare famiglie e imprese contro il caro-bollette e nel frattempo si stringe sui razionamenti per l’autunno, mentre l’Unione Europea pensa a un tetto sul prezzo dell’energia e a un piano per ridurre la domanda di elettricità - probabilmente seguendo il modello iberico - per far fronte al caro energia.
Ma Mosca minaccia lo stop alle forniture di petrolio «ai Paesi ostili», un messaggio indirizzato più che altro al G7 (che ha discusso questa ipotesi), ma poi avverte che gli stoccaggi di gas «non basteranno all’Ue per superare l’inverno».
Stop alle forniture: in Europa si cerca la soluzione per l’energia
Se in Italia i razionamenti sono in vista e si ipotizza di abbassare la temperatura dei termosifoni a 19 gradi e di accenderli un’ora in meno, in Europa si pensa a un tetto sul prezzo dell’energia. Ci sono diverse opzioni sul tavolo, al momento, ma la più accreditata è quella iberica. Gli spagnoli vorrebbero riproporre a Bruxelles il modello che utilizzano: prezzo calmierato solo per il gas usato per produrre energia elettrica, con l’effetto di rendere le bollette più leggere.
La misura iberica vuole «ridurre i prezzi all’ingrosso dell’elettricità nel mercato iberico abbassando i costi di input delle centrali elettriche a combustibili fossili e il prezzo nel mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, a vantaggio dei consumatori», come spiega la Commissione. Come funziona? Viene fissato un tetto al gas «rivenduto» dalle centrali elettriche di Spagna e Portogallo nei mercati interni, ma non a quello che viene acquistato dai produttori di gas. Il tetto varierà nel corso del periodo di validità della misura (fino al giugno 2023) e in media dovrebbe essere intorno ai 50 euro per megawattora.
Tetto al prezzo dell’elettricità per ammortizzare gli aumenti in bolletta
Le indiscrezioni sembrano indirizzare verso una proposta della Commissione che mira a un tetto al prezzo dell’elettricità prodotta da fonti diverse dal gas per ricavare risorse con cui ammortizzare gli aumenti in bolletta. In poche parole, tutti gli introiti legati alla differenza tra price cap e prezzo finale sarebbero utilizzati per i sussidi ai consumatori che devono fronteggiare il caro bolletta.
E mentre nell’Ue si cerca una soluzione alla crisi energetica la Russia continua ad alzare la voce: il vice premier russo Alexander Novak ha minacciato che sospenderà le forniture di petrolio ai cosiddetti «Paesi ostili» se imporranno «restrizioni». Un avvertimento indirizzato ai ministri delle finanze del G7 che dovrebbero riprendere la discussione sul limite al prezzo del greggio russo. Sul fronte del gas, invece, il Cremlino ha spiegato che le sanzioni non permettono a Gazprom di fornire il gas all’Europa.
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