Stralcio automatico delle cartelle, la sanatoria che salva la pensione degli autonomi

Patrizia Del Pidio

30 Giugno 2023 - 14:33

Per evitare ai lavoratori autonomi di perdere preziosi contributi per la pensione a causa dello stralcio automatico delle cartelle, arriva una nuova sanatoria che salva le pensioni.

Stralcio automatico delle cartelle, la sanatoria che salva la pensione degli autonomi

Lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali di importo inferiore ai 1.000 euro aveva un effetto perverso di cui non si era tenuto conto. Le cartelle stralciate in automatico non rientrano nella rottamazione e il debito viene cancellato in automatico ripulendo, così, la “fedina” fiscale del contribuente. Ma se le cartelle in questione riguardano debiti contributivi il rischio potrebbe essere quello di perdere importanti mesi o anni di contributi necessari per la pensione.

Soprattutto per i lavoratori autonomi agricoli visto che in questo caso anche il mancato pagamento anche di una sola rata di contributi comporta il non accredito di tutta l’annualità in cui la stessa ricade. Se una sola mensilità non è stata versata e le altre undici si, l’annualità non viene considerata ai fini della pensione per questa tipologia di lavoratori. E gli effetti potrebbero essere disastrosi.

Quali via per evitare il disastro?

Una delle vie per evitare la cancellazione di preziosi contributi poteva essere quella di pagare prima che intervenisse lo stralcio automatico delle cartelle. Ma ora interviene anche una sanatoria che mette in salvo gli autonomi dal rischio di perdita dei contributi.

Perché quello che bisogna prendere in considerazione è la differenza di trattamento che in questo caso è riservata ai lavoratori dipendenti e a quelli autonomi.

Per il lavoratore dipendente, i cui contributi sono dovuti dal datore di lavoro non solo quest’ultimo risparmia quanto avrebbe dovuto versare per le cartelle riferite ai contributi cancellati, ma per il dipendente non c’è nessuna conseguenza perché per loro opera il principio di automaticità della prestazione: la pensione spetta anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi. La cartella, quindi, viene stralciata al datore di lavoro, ma l’estratto conto contributivo del dipendente non subisce danni.

Per il lavoratore autonomo e per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, invece, lo stesso principio non esiste: lo stralcio della cartella cancella il debito ma anche i contributi dall’estratto conto contributivo.

La sanatoria pareggia i conti per gli autonomi

Proprio per questo si è pensato ad una sanatoria per recuperare i contributi cancellati dallo stralcio automatico delle cartelle. Questo permette agli autonomi di salvare in qualche modo la propria pensione, se lo desiderano. Il beneficio riguarda:

  • commercianti;
  • artigiani;
  • autonomi agricoli:
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps.

Questi lavoratori possono chiedere di riattivare i contributi cancellati dallo stralcio automatico delle cartelle a patto di versarli entro la fine del 2023 (in un’unica soluzione o a rate). A prevedere la sanatoria in questione è la versione definitiva del Decreto Lavoro e non si limita ai contributi stralciati dalla tregua fiscale del 2023 ma anche a quelli cancellati dalla da quella del 2018 che andava a cancellare i debiti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

I lavoratori interessati, quindi, possono attivarsi per chiedere all’INPS il riconteggio dei contributi cancellati con lo stralcio dei debiti delle cartelle in questione, ma poi dovranno versare il dovuto per gli stessi entro il 31 dicembre 2023 (anche rateizzando l’importo dovuto). La precisazione d’obbligo è che la sanatoria è valida solo per i contributi per i quali non sia intervenuta la prescrizione quinquennale.

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