Il Governo fa marcia indietro sulla Sugar Tax: arriva la proroga per l’entrata in vigore. La tassa sugli zuccheri rimandata, scongiurati gli aumenti per succhi di frutta e bevande gassate.
Sugar Tax: probabile il rinvio dell’entrata in vigore della tassa sugli zuccheri, ma ancora non è detta l’ultima parola.
Le ultime giornate sono state concitate per il Governo che ha presentato un emendamento per la proroga dell’entrata in vigore della Plastic Tax, ma dimentica la Sugar Tax, destinata, quindi, a entrare in vigore il 1° luglio 2024. Molte le polemiche per una tassa che porta un aumento dei prezzi finali per succhi di frutta e bevande gassate.
Proprio a seguito delle polemiche la maggioranza corre ai ripari e opta per un rinvio dell’entrata in vigore, ma solo di qualche mese, il problema restano le coperture.
Ecco cosa prevede la Sugar Tax e quanto si dovrà pagare.
Cos’è la Sugar Tax?
La storia della Sugar Tax è lunga: è stata introdotta per la prima volta con la legge di Bilancio 2020 (legge del 27 dicembre 2019, n. 160 nei commi 661-676). Con il decreto del 12 maggio 2021 sono state adottate le disposizioni operative e, di conseguenza, la norma dopo diversi rinvii doveva entrare in vigore il 1° gennaio 2023.
A questo punto però viene sollevata la questione di legittimità costituzionale della norma: il Tar del Lazio propone ricorso per incostituzionalità della norma in quanto tratta in modo diverso le varie tipologie di bevande. In particolare l’imposta è volta a colpire solo determinate tipologie di bevande e prodotti alimentari che contengono zuccheri ed edulcoranti. Violerebbe i principi di equità fiscale e capacità contributiva.
Nel frattempo la legge di bilancio 2024 proroga l’entrata in vigore nella Sugar Tax e della Plastic Tax al 1° luglio 2024.
La Corte Costituzionale, nella sentenza numero 49, depositata martedì 26 marzo 2024, mostra di essere di contrario avviso. La norma non sembrerebbe violare il dettato costituzionale, inoltre avrebbe un fine sociale, infatti, l’obiettivo è contrastare l’uso di bevande ricche di zuccheri in quanto dannose per la salute e quindi in grado di creare un danno al Servizio sanitario nazionale a causa dell’aggravio dei costi legati alla cura di patologie connesse a un consumo eccessivo di zuccheri.
Cosa prevede la sugar Tax?
La Sugar Tax sta creando molta confusione e reazioni da parte dei consumatori e produttori perché ha come finalità proprio aumentare i prezzi di prodotti di largo consumo al cui interno sono previsti zuccheri ed edulcoranti al fine di ridurne l’uso.
L’imposta è pari a 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
Oltre a colpire i succhi di frutta, da molti ritenuti salutari, colpisce anche altri prodotti, come le bibite gassate, ad esempio aranciata, limonata, cola.
Non solo, infatti, colpisce tutte le bevande a cui sono aggiunti zuccheri, edulcoranti e prodotti simili, vi rientrerebbero anche passato di verdura, salsa…
Naturalmente non sono mancate reazioni a questa decisione, infatti, Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, è convinta che in realtà questo non sia il giusto approccio per la tutela della salute pubblica. Non è grazie a questa tassa che si potranno ridurre patologie multifattoriali come obesità, colesterolo o diabete, ma occorre un approccio diverso.
Inizialmente sembrava che, nonostante la sentenza, il Governo avesse intenzione di far slittare nuovamente l’entrata in vigore. In realtà attraverso un emendamento al decreto Superbonus c’è la proroga per l’entrata in vigore della Plastic Tax, ma non viene adottata simile misura anche per la Sugar Tax. Ne consegue che senza un intervento specifico, la tassa sugli zuccheri entra in vigore, così come previsto.
Proroga Sugar Tax, ma solo di qualche mese
Le ultime notizie sulla Sugar Tax parlano di un rinvio dell’entrata in vigore per il 2025, ancora non è chiaro se gli aumenti scatteranno dal 1° gennaio 2025 o dal 1° luglio 2025.
Il ministro dell’Economia Giorgetti è stato però abbastanza chiaro, ha affermato che il Governo sta facendo sforzi per reperire le risorse finanziare per la proroga dell’entrata in vigore. Insomma è necessario fare cassa.
Dalle dichiarazioni emerge che c’è l’intenzione di prorogare l’entrata in vigore, ma ancora nessuna certezza, soprattutto, sembra che il rinvio sarà adottato solo per qualche mese.
In base a quanto emerge dalle dichiarazioni, la mancata proroga insieme a quella della Plastic Tax non è stata una semplice dimenticanza, ma un effetto voluto e determinato dalla necessità di avere maggiori entrate fiscali.
Di quanto aumenta il prezzo di succhi di frutta e bibite gasate?
La buona notizia è che è prevista un’entrata in vigore soft, cioè in misura dimezzata rispetto a quanto inizialmente previsto, per poi entrare in vigore in misura piena a partire dal 2026. Se la tassa sugli zuccheri entra in vigore si pagano cinque centesimi per ogni litro di bevanda (dal luglio 2026 diventeranno 10 centesimi); e 13 centesimi al chilo per i prodotti da utilizzare «previa diluizione», come gli sciroppi, invece, di 25 centesimi al chilo, come sarà dal 2026 in poi.
È prevista una soglia di esenzione: non si è tenuti al versamento per le bevande che contengono meno di 25 grammi al litro di zuccheri, o 125 grammi al chilo per le sostanze da diluire.
L’aumento di imposizione fiscale calcolato è del 14% su ogni litro di prodotto. Naturalmente le imprese produttrici e i distributori faranno ricadere tale maggiore imposizione sui consumatori finali attraverso operazioni sul prezzo. L’associazione dei produttori stima una perdita di migliaia di posti di lavoro.
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