Riforma del superbonus col nuovo governo: chi ci perde e chi ci guadagna? Cosa hanno detto Meloni e Giorgetti e come cambia l’agevolazione fiscale.
Cambia tutto, o quasi, per il superbonus 110%. La riforma fiscale del governo Meloni parte dai bonus edilizi, in particolare dal 110%, e le modifiche iniziano a esserci già con il dl Aiuti quater, approvato dal Consiglio dei ministri del 10 novembre. Chi ci perde e chi ci guadagna con la nuova forma che assume il superbonus?
Nella conferenza stampa dell’11 novembre Meloni ha detto che se il superbonus è nato come misura per aiutare l’economia, il modo in cui è stata realizzato ha creato molto problemi: “Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condomini ricordo che costava allo stato 60 mld, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”.
In pratica, grazie alla possibilità di portare in detrazione in quattro anni il 110% delle spese sostenute per effettuare lavori di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza (oppure monetizzando subito con la cessione del credito o con uno sconto in fattura) chi usava l’agevolazione è stato deresponsabilizzato. Anche se il prezzo proposto dalle imprese non era congruo (come dimostra l’impennata dei prezzi delle materie prime ben prima dell’inflazione dovuta all’invasione russa dell’Ucraina) i clienti sono comunque andati avanti.
Questo ha avuto due conseguenze importanti: la distorsione del mercato e il beneficio a vantaggio dei redditi medio alti.
Come cambia il superbonus: chi ci perde e chi ci guadagna
Il primo intervento che si trova già nel dl Aiuti quater è l’abbassamento dell’aliquota di detrazione dal 110 al 90%, con l’eccezione di chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presentato entro il 25 novembre la nota di inizio lavori, cioè la Cila.
Con i risparmi, prosegue Meloni, “abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi”.
Su come verranno calcolati i redditi c’è una novità: non verrà preso in considerazione l’Isee, ma la composizione del nucleo familiare. «In questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare» ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
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In base alla bozza del dl Aiuti quater in circolazione, il reddito viene calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dai soggetti di cui sopra per un numero di parti determinato come segue:
numero di parti | |
---|---|
Contribuente | 1 |
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la persona convivente | si aggiunge 1 |
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del Tuir, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, in numero pari a: | |
un familiare | si aggiunge 0,5 |
due familiari | si aggiunge 1 |
tre o più familiari | si aggiunge 2 |
Il beneficio fiscale è legato al reddito, che a sua volta dipenderebbe dal numero di componenti del nucleo familiare.
Superbonus, Giorgetti: «favorire i redditi medio bassi è una scelta politica»
Il ministro dell’Economia Giorgetti ha detto:
“Difendo la scelta di intervenire con decreto perché per colpa nostra, magari con il contributo dei media, è un argomento di grandissimo interesse e prima si fa chiarezza normativa meglio è per tutti. La decisione di concentrare in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi è una scelta politica: non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi, lo ribadisco. Questa decisione è a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. Le cose cambiano da oggi.”
Il ministro Giorgetti ha parlato anche della cessione dei crediti, dicendo che il governo ha intenzione di intervenire perché è un problema reale di molte imprese. Tuttavia, ha continuato, “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto”.
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