Per la cessione dei crediti da Superbonus, Sismabonus e bonus barriere architettoniche da maggio sarà possibile esercitare l’opzione per ripartire i crediti in 10 anni
Importanti novità per le imprese e per le banche che hanno acquistato i crediti del Superbonus e si ritrovano ad avere scarsa capienza fiscale, le somme potranno essere ripartite in 10 anni.
Dal mese di maggio 2023 dal sito dell’Agenzia delle entrate sarà possibile esercitare l’opzione per ripartire in 10 anni i crediti del Superbonus non ancora utilizzati a condizione che sia stata comunicata la prima opzione entro il 31 marzo 2023.
La possibilità di ripartire i crediti in 10 anni è offerta a imprese edilizie, le banche o altri cessionari che siano titolari di credito derivanti da Superbonus, Sismabonus e bonus barriere architettoniche.
A rendere operativa questa funzionalità è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, con il Provvedimento 132123 del 18 aprile 2023. Nel provvedimento viene però sottolineato che una volta esercitata l’opzione, la stessa è irrevocabile.
Ecco le modalità operative per ripartire la cessione del credito in 10 anni.
Su quali somme è possibile ripartire la cessione del credito in 10 anni?
L’opzione per la ripartizione dei crediti in 10 anni può essere esercitata sulle somme residue derivanti da cessioni del credito riferite:
- agli anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate fino al 31 ottobre 2022;
- agli anni 2023 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle entrate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023.
Dal punto di vista operativo, si è già detto che l’opzione per la ripartizione in 10 anni dei crediti di imposta maturati potrà essere esercitata attraverso i servizi online disponibili sul sito dell’Agenzia delle entrate nell’area “Piattaforma cessione
crediti”.
A partire dal 3 luglio 2023 le funzionalità saranno implementate e l’opzione potrà essere esercitata anche tramite intermediari con delega alla consultazione del Cassetto fiscale del titolare dei crediti.
Modalità operative per ripartire la cessione del credito in 10 anni
Per la fruizione sarà però necessario attendere i codici tributo, inoltre si provvederà a compensazione utilizzando il modello F24.
Una volta esercitata l’opzione, la stessa è immediatamente efficace, non può essere annullata o rettificata. La rata non può inoltre essere ceduta a terzi.
Una delle novità importanti è la possibilità di esercitare l’opzione in modo flessibile. Nel provvedimento l’Agenzia delle entrate propone un esempio concreto, cioè un soggetto che ha maturato per il 2023 una quota di 100 euro, stima di avere capienza fiscale per 60 euro, in questo caso può utilizzare in compensazione i 60 euro nel 2023 e chiedere la rateizzazione in 10 anni degli eccedenti 40 euro.
Gli stessi saranno divisi in 10 rate da 4 euro, ripartiti in 10 anni dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno dal 2024 a 2033. Questa quota non è ulteriormente rateizzabile o cedibile. Il contribuente che attualmente non sa quanta capienza fiscale riuscirà ad avere entro la fine del 2023, può effettuare l’esercizio dell’opzione per la ripartizione dei crediti in 10 anni anche alla fine dell’anno.
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