Ben 2 miliardi di tasse locali cancellate per sbaglio dal Governo. Un pasticcio normativo in Legge di Bilancio 2020 rischia di creare un buco notevole di entrate per i Comuni. ANCI e IFEL chiedono correttivi urgenti con la conversione del Milleproroghe.
Ben 2 miliardi di euro di tasse locali cancellate per sbaglio dal Governo: la Legge di Bilancio 2020 rischia di creare non pochi problemi ai comuni.
È un pasticcio normativo vero e proprio quello del Governo che, in un mix di fretta e scarsa attenzione, ha di fatto abolito per il 2020 una mole infinita di tasse locali.
L’intenzione della Maggioranza, specifichiamo, non era certo quella di fare un “regalo” alle tante partite IVA alle prese con un’infinità di tributi da pagare, quanto piuttosto quello di semplificare la giungla di tasse locali, con l’introduzione della local tax, quello che dalla Legge di Bilancio 2020 viene definito Canone Unico.
Fin qui tutto bene. Peccato che, nella frenesia che ha portato alla presentazione del maxi-emendamento interamente sostitutivo della Legge di Bilancio 2020, il Governo abbia omesso di collegare la norma di istituzione della local tax, la cui decorrenza è fissata al 2021, con quella che abroga gli attuali tributi locali, tra cui la tassa sulla pubblicità, sulle affissioni, sull’occupazione del suolo pubblico e, più in generale, ogni tassa locale che contrasti con la nuova normativa.
Il risultato è che il 2020 diventa una sorta di anno di transizione, almeno per il momento. Dall’ANCI e da IFEL arriva la richiesta di un intervento urgente, considerando che è il 31 gennaio 2020 la prima scadenza per il pagamento delle imposte locali.
Tasse locali cancellate per sbaglio dal Governo: buco da 2 miliardi per il 2020
È il quotidiano Italia Oggi a ripercorrere l’insieme di imbarazzanti passaggi che hanno portato ad un errore che potrebbe costare caro agli enti locali.
La cancellazione di oltre 2 miliardi di tasse è contenuta al comma 847, articolo 1, della Legge di Bilancio 2020, il quale dispone:
“Sono abrogati i capi I e II del decreto legislativo n.507 del 1993, gli articoli 62 e 63 del decreto legislativo n.446 del 1997 e ogni altra disposizione in contrasto con le presenti norme.”
I riferimenti sopra indicati riguardano le seguenti tasse:
- imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni;
- tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche,
- canone per l’installazione di mezzi pubblicitari,
- canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.
Ad essere abrogate sono poi tutte le altre disposizioni in contrasto con la nuova normativa, quella della local tax, Canone unico per l’occupazione di spazi pubblici e pubblicità, disciplinato a partire dal comma 816.
Come evidente leggendo il comma della Manovra che elimina le attuali tasse locali, non è fissata nessuna specifica data di decorrenza e, pertanto, la data di entrata in vigore è la stessa della Legge di Bilancio: il 1° gennaio 2020.
Peccato che la local tax partirà dal 2021.
Ma come si è arrivati a tanto? Disattenzione e fretta, quella che la saggezza popolare definisce ormai da anni come una cattiva consigliera.
L’iniziale testo del Disegno di Legge di Bilancio disciplinava la nuova tassa locale all’articolo 97, legando alla formula “a decorrere dal 2021” tutte le disposizioni contenute nei successivi commi.
Nella Legge di Bilancio 2020 approvata dal Parlamento il riferimento all’abolizione delle tasse locali è contenuto nel comma 847 dell’articolo unico, che nessuno si è occupato di coordinare con il comma 816, relativo all’avvio della local tax.
Di fatto quindi imprese, artigiani e commercianti potrebbero non pagare più le imposte abolite dalla Manovra, almeno fin quando non vi sarà un intervento risolutivo. A richiederlo urgentemente sono l’ANCI ed IFEL, preoccupate sulla tenuta dei bilanci già disastrati dei Comuni.
Tasse locali abolite, ANCI ed IFEL chiedono interventi urgenti nel Milleproroghe 2020
È nelle note di lettura sulle novità della Manovra che interessano gli enti locali che ANCI ed IFEL sollevano il problema, chiedendo interventi urgenti al Governo per superare questa situazione paradossale.
Come si legge espressamente nel commento al comma 847 dell’articolo 1:
“Va tuttavia osservato che l’abrogazione non segue la decorrenza del Canone unico, non essendo indicato il termine “A decorrere dal 2021”. È evidente che il comma 847 deve essere al più presto integrato, al fine di non determinare una paradossale vacatio normativa.”
Un vuoto normativo che pesa, e che già in vista della scadenza del 31 gennaio 2020, potrebbe portare alla legittima scelta dei contribuenti di non pagare le tasse locali dovute.
La richiesta è quella di intervenire con un correttivo già nella legge di conversione del decreto Milleproroghe 2020 che, tuttavia, difficilmente sarà approvata prima di febbraio.
Un limbo di incertezza e caos per gli enti locali, così come per gli operatori economici. Una situazione tutt’altro che edificante per l’Italia intera.
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