Lo shock sui mercati finanziari del Regno Unito, causato dal piano di tagli delle tasse di Truss, ha lasciato un conto salato di miliardi di dollari. Quanto hanno perso i mercati?
L’arrivo di Truss come premier del Regno Unito al posto dello sfiduciato Johnson sta lasciando il segno nella nazione.
Complici la crisi energetica internazionale, l’inflazione globale alle stelle, le crepe della Brexit, la recessione alle porte, i primi passi del Governo inglese hanno mandato in fumo miliardi di dollari nei mercati nazionali.
Sterlina ai minimi, svendita di obbligazioni e azioni a terra: questo è successo quando è stato presentato il gigantesco e ambizioso piano di tagli alle tasse per alleviare le sorti delle famiglie e delle imprese britanniche.
Il colpo, però, l’hanno subito i mercati azionari e obbligazionari del Regno Unito, che hanno perso almeno $500 miliardi di valore combinato da quando Liz Truss ha assunto la carica di Primo Ministro, con la fiducia degli investitori infranta da un probabile shock di bilancio fiscale.
Le nuove politiche fiscali hanno alimentato i timori che l’inflazione e l’indebitamento sarebbero aumentati in un momento di tassi di interesse in rapido aumento. Ciò ha innescato una vendita incrociata di attività così grave, che ha mandato la sterlina a un minimo storico e ha suscitato chiacchiere sull’azione di emergenza da parte della Banca d’Inghilterra.
Terremoto finanziario in Regno Unito
L’indice FTSE 350 - che comprende i titoli del FTSE 100 e del FTSE 250 focalizzato sul mercato interno - ha ora perso oltre $300 miliardi di capitalizzazione di mercato dal 5 settembre, quando Truss è stata confermata leader del Partito conservatore.
In quel periodo, un indice di titoli di Stato del Regno Unito ha buttato oltre 160 miliardi di sterline di valore di mercato, secondo i dati compilati da Bloomberg. Il tasso sui titoli di Stato a 10 anni è aumentato di oltre un punto percentuale superando il 4% per la prima volta dal 2010.
Anche le obbligazioni investment grade denominate in sterline hanno perso $29 miliardi, trascinando verso il basso, al livello che non si vedeva da marzo 2016, il valore di mercato di un indice Bloomberg che traccia i titoli.
Per quanto riguarda le azioni, le misure mettono a rischio la sovraperformance del FTSE 100 quest’anno, che è stata rafforzata dai suoi titoli heavy-exporter. L’indice è sceso di circa il 5% finora nel 2022, rispetto a un calo di circa il 20% dell’indice Stoxx 600, ma il suo vantaggio si è ridotto a settembre.
Lo shock in UK spaventa i mercati globali
Il taglio delle tasse del Governo del Regno Unito sta suscitando la preoccupazione dei responsabili politici internazionali, con un funzionario della Federal Reserve arrivato al punto di affermare che le ricadute inglesi sui mercati finanziari si aggiungono ai venti contrari che devono affrontare l’economia mondiale.
Lunedì 26 settembre, alla domanda se la flessione dei mercati del Regno Unito potesse aumentare le probabilità di una recessione globale, il presidente della Fed Bank di Atlanta Raphael Bostic ha dichiarato: “Non aiuta”.
Parlando a un evento del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, anche il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha sollevato dubbi sulla più grande riduzione delle tasse del Regno Unito dall’inizio degli anni ’70.
“Nel Regno Unito, sta iniziando un grande esperimento poiché lo stato mette contemporaneamente il piede sull’acceleratore mentre la banca centrale frena”, ha detto Lindner. “Direi che aspettiamo i risultati di questo tentativo e poi traiamo gli insegnamenti.”
I commenti dei responsabili politici di due delle maggiori economie si aggiungono all’insieme di critiche che il primo ministro Liz Truss ha ricevuto per il nuovo stimolo, che dovrebbe impattare su un’economia già alle prese con l’inflazione a due cifre.
Martedì 27 settembre, anche il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea Mario Centeno è stato critico: “è facile prevedere che la risposta che viene data nel Regno Unito può generare difficoltà”, ha detto Centeno, a capo della banca centrale portoghese, in una conferenza a Lisbona.
L’ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti Lawrence Summers ha già definito la politica “ingenua”, mentre il premio Nobel Paul Krugman ha twittato che era “stupida e crudele.”
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