Nella legge di Bilancio sono previsti in totale 1,5 miliardi per i prossimi tre anni: nel 2019 ci saranno 250 milioni in dotazione per i truffati delle banche.
Sarebbe risolto il mistero dei soldi destinati ai truffati dalle banche. Dopo la misteriosa “manina” che avrebbe modificato il Decreto Fiscale, nel Documento programmatico di bilancio si era scoperto anche che la dotazione per il 2019 è pari a zero per quanto riguarda i rimborsi annunciati.
A chiarire la vicenda sono intervenuti quindi Alessio Villarosa (M5S) e Massimo Bitonci (Lega), i due sottosegretari che hanno curato la questione, spiegando come per il 2019 ci saranno a disposizione 250 milioni: di questi, soltanto 50 milioni sono di nuova finanza e quindi ecco che si spiega l’impatto nullo sul Pil indicato nel Dpb per il prossimo anno.
I soldi per i truffati dalle banche nella Manovra
Quando è stato presentato il Def partorito dal “governo del cambiamento”, Luigi Di Maio aveva sottolineato con vigore l’importanza di destinare 1,5 miliardi nella legge di Bilancio 2019 ai rimborsi per i truffati dalle banche.
Quando nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles si è scoperto che per il 2019 non erano però previsti soldi per i rimborsi, ecco che si era venuto a creare l’ennesimo “giallo” politico intorno a questa Manovra gialloverde.
Trapelata la notizia, il governo si è quindi affrettato a precisare per bocca dei sottosegretari Villarosa e Bitonci, i due che hanno curato la spinosa questione dei cittadini che sono stati negli anni scorsi truffati dalle banche durante la realizzazione di questa legge di Bilancio, che:
“Ci sarà un apposito Fondo per il il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle banche in violazione degli obblighi informativi - hanno dichiarato i due esponenti della maggioranza - lo stanziamento in questo Fondo è di 525 milioni all’anno per il 2019-2021, in modo da superare in tre anni il miliardo e mezzo promesso”.
Il problema, però, è che le cifre contenute nel Documento programmatico di bilancio sono diverse. La dotazione per il 2019 è pari a zero e a 365 milioni (0,02 punti percentuali di Pil) sia nel 2020 sia nel 2021.
“Il Dpb indica le erogazioni di cassa tenendo conto dei tempi tecnici di istruttoria - hanno continuato Villarosa e Bitonci - e del completamento delle procedure, risorse tra l’altro aggiuntive rispetto a quanto già indicato nel tendenziale della Nota di aggiornamento al Def”.
Nella NaDef quindi ci sarebbero 200 milioni, evidentemente previsti dal precedente governo Gentiloni. Nonostante per i risparmiatori siano disponibili 525 milioni, le erogazioni prevedibili per il 2019 non supereranno 250 milioni di cui solo 50 di nuova finanza, il che spiega l’impatto nullo sul Pil indicato nella Dpb per il 2019.
I soldi, secondo il governo, arriveranno dal fondo che raccoglie i conti dormienti di depositanti bancari e di sottoscrittori di polizze, una volta andati in prescrizione. Un tesoretto, questo, da circa 600 milioni.
Associazioni dei risparmiatori preoccupate
Nonostante queste rassicurazioni arrivate dai due sottosegretari, le associazioni dei risparmiatori che sono stati truffati dalle banche continuano a essere abbastanza preoccupate.
In totale, infatti, sarebbero interessate le vittime di tutti e sei i crac degli anni scorsi: Banca Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti, Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Nonostante gli incontri che si sono tenuti in estate presso il Ministero del Lavoro, ancora c’è da capire quali saranno i requisiti per poter accedere ai rimborsi: la platea sarà ristretta solo agli obbligazionisti oppure allargata anche agli azionisti?
Il sentore delle associazioni è che questo miliardo e mezzo non sarà sufficiente per tutti. La somma infatti è pari a quella richiesta soltanto per i rimborsi delle due banche venete.
Scettica è Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione Vittime del Salva-banche: “La nostra sensazione è che questo miliardo e mezzo non ci sia, credo che alla fine ci sarà un rimborso a scaglioni”. Viste le precisazioni arrivate ora dal governo, con ogni probabilità lo scaglionamento sarà inevitabile.
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