I risultati del sondaggio di Money.it: per il 77% dei rispondenti l’Ucraina non deve entrare nella Nato, per il 16% invece Kiev dovrebbe aderire ma solo a guerra finita.
L’Ucraina non deve entrare nella Nato. Questo è il responso del sondaggio di Money.it lanciato dopo il vertice di Vilnius dove, oltre alla guerra in generale, l’argomento principale è stato proprio quello del possibile ingresso di Kiev nella grande famiglia dell’Alleanza atlantica.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 77% dei rispondenti vorrebbe che mai l’Ucraina entrasse a far parte della Nato.
Sull’altro fronte il 16% che si è detto favorevole a un ingresso dell’Ucraina ma solo quando la guerra sarà finita mentre il restante 7%, nonostante i rischi di conflitto mondiale, vorrebbe una adesione immediata di Kiev alla Nato.
Alla fine il vertice che si è svolto in Lituania in qualche modo ha soddisfatto le aspettative dei lettori: al momento non ci sarà un allargamento della Nato anche all’Ucraina, con il discorso che sarà ripreso “quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”.
I lettori non vogliono l’Ucraina nella Nato
Più che un sondaggio è stato un autentico plebiscito: i lettori di Money.it si sono detti contrari all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, con ogni probabilità spaventati dai rischi di una possibile guerra mondiale come conseguenza dell’ulteriore allargamento a Est dell’Alleanza atlantica.
Il discorso comunque è stato messo in naftalina per volontà di Washington visto che, come ha spiegato Joe Biden, nessuno può entrare quando vi è una guerra in corso “perché ciò ci porterebbe nella terza guerra mondiale”.
Volodymyr Zelensky però è rimasto molto deluso dalla mancata individuazione di un chiaro orizzonte temporale per Kiev: il rischio è che senza una chiara soluzione delle questioni territoriali, l’Ucraina continuerà a restare fuori dalla Nato.
La Russia così, anche in caso di tregua, potrebbe avere tutto l’interesse nel mantenere attivi dei focolai di conflitto, impedendo così di fatto all’Ucraina di entrare nella Nato come è accaduto con la Georgia che, a causa della questione riguardante l’Ossezia del Sud, da anni è tenuta fuori dalla porta dell’Alleanza atlantica.
Dopo l’ingresso della Finlandia, a breve se Erdogan dovesse mantenere la sua parola ci potrebbe essere il disco verde per la Svezia ma, per quanto riguarda l’Ucraina, con ogni probabilità l’Occidente si limiterà a degli accordi bilaterali per garantire comunque a Kiev di essere difesa in caso di nuovi attacchi da parte della Russia.
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