Ucraina, rischio guerra nucleare: la vera posta in gioco è il controllo dell’ordine mondiale

Alessandro Cipolla

16/02/2023

La vera posta in gioco del conflitto in Ucraina è il controllo dell’ordine mondiale che Russia e Cina vogliono sottrarre agli Usa: ecco perché rischiamo una guerra nucleare.

Ucraina, rischio guerra nucleare: la vera posta in gioco è il controllo dell’ordine mondiale

Una guerra nucleare o una terza guerra mondiale. Oppure, nella più tragica ma non peregrina delle ipotesi, un conflitto su larga scala con annesso utilizzo di armi nucleari tattiche o strategiche.

Queste sono le due più grandi paure che dallo scorso 24 febbraio attanagliano il mondo intero, soprattutto vista la possibilità che si possano materializzare in combo mettendo a rischio l’esistenza stessa del genere umano.

Puro allarmismo? Mero tentativo di attrarre qualche click? Ognuno è libero di pensarla come vuole - in tanti un anno fa quando parlavamo dei concreti rischi di una invasione da parte della Russia credevano fosse impossibile, salvo poi ricredersi - ma i segnali di una escalation verso una guerra nucleare o mondiale purtroppo ci sono tutti.

Ecco perché è moralmente giusto mettere in guardia dai rischi del protrarsi della guerra in Ucraina, con tutti gli attori in causa che stanno ponendo le basi per una sorta di conflitto “infinito” dall’esito che ha assunto i contorni di una autentica sciarada.

Allo stato delle cose, in Ucraina l’unica soluzione possibile è quella militare visto che - e questo un giorno ce lo dovranno spiegare - in questi mesi nelle cancellerie di mezzo mondo si è parlato solo di armi e sanzioni e mai di diplomazia.

Di conseguenza il rischio che la situazione in Ucraina possa degenerare in una guerra nucleare è alto, anche perché la vera posta in gioco non sarebbe il destino di Kiev ma il controllo dell’ordine mondiale che l’asse sino-russo vorrebbe sottrarre agli Stati Uniti.

Una guerra nucleare per il controllo dell’ordine mondiale?

Introducendo la questione “ordine mondiale” dopo aver disquisito di quella “guerra nucleare” si potrebbe correre il rischio di passare dall’allarmismo al complottismo; in verità si tratta soltanto di andare a ripescare alcune dichiarazioni fatte dai vari leader nell’ultimo anno.

Quando la Russia ha dato il via alla sua “operazione speciale” invadendo e bombardando l’Ucraina, la domanda che tutti ci siamo posti è stata una sola: qual è lo scopo di Vladimir Putin? La versione ufficiale è quella della liberazione del Donbass, delle minacce per la sicurezza nazionale e della denazificazione di Kiev.

Lo scorso giugno al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, Vladimir Putin in uno dei suoi rari eventi pubblici da quando è scoppiata la guerra, ha introdotto però un elemento nuovo.

L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di preservarla con qualsiasi mezzo - ha dichiarato il presidente russo -. Gli Usa pensano di essere l’unico centro del mondo, ma siamo persone forti e possiamo vincere tutte le sfide che ci vengono proposte. La storia del nostro Paese lo dimostra”.

Un concetto questo che non è mancato nel discorso con cui Putin ha giustificato l’invasione dell’Ucraina: “Coloro che rivendicano il dominio del mondo, pubblicamente, impunemente e, sottolineo, senza alcun motivo, dichiarano noi, la Russia, il loro nemico. Hanno davvero grandi capacità finanziarie, scientifiche, tecnologiche e militari. Lo sappiamo e valutiamo oggettivamente le minacce che ci vengono costantemente rivolte in ambito economico, così come la nostra capacità di resistere a questo ricatto sfacciato e permanente”.

La guerra in Ucraina così sarebbe per la Russia il possibile grimaldello per scardinare l’attuale ordine mondiale, facendolo passare dalle mani degli Stati Uniti a quelle di Mosca e Pechino.

Intervistato dal Corriere della Sera, ecco come si è espresso nelle scorse ore Wesley Clark, ai tempi capo delle forze Nato durante la guerra del Kosovo: “Non è possibile scegliere se affrontare la Russia oppure affrontare la Cina, in alternativa. Ambedue queste superpotenze vogliono smantellare l’ordine mondiale; sono collegate tra loro. E un nostro successo in Ucraina avrebbe un effetto deterrente sulla Cina”.

Del resto Oltreoceano nei mesi scorsi è trapelato come il desiderio non sia tanto il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina, quanto la sconfitta di Putin per mettere in ginocchio la Russia e di conseguenza ridimensionare la Cina.

Ecco perché c’è il rischio di una guerra nucleare: quando in ballo non c’è il destino di una Regione o di un popolo ma l’egemonia globale spesso definita come ordine mondiale, allora i contendenti potrebbero essere pronti a tutto pur di non perdere.

Visto il pantano che si è creato in Ucraina, ormai non resterebbe che incrociare le dita e sperare in un cessate il fuoco che, al momento, appare essere un miraggio.

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