Le ultime mosse della Commissione europea, che limitano l’export di dosi di vaccino, preoccupano l’OMS
L’OMS è preoccupata dalle ultime mosse dell’Unione europea che irrigidiscono le regole sull’esportazione dei dosi di vaccino anti Covid-19. Il rischio, secondo il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus è quello di mettere a repentaglio la catena di approvvigionamento globale dei vaccini e, potenzialmente, rallentare la lotta alla pandemia.
Ue, inizia la guerra commerciale dei vaccini?
Venerdì, sempre più innervosita dai ritardi nelle consegne mensili delle aziende farmaceutiche Pfizer/BioNTech e AstraZeneca, la Commissione europea ha introdotto misure che limitano l’esportazione di dosi di vaccino prodotte nei 27 Stati membri.
Secondo le nuove norme, saranno permesse le esportazioni soltanto se non compromettono la quantità di forniture su cui il blocco si è accordato. Alcuni osservatori, come l’agenzia Bloomberg, parlano di rischio di una vera e propria guerra commerciale dei vaccini. La decisione, in questo frangente, colpisce soprattutto il Regno Unito, fresco di accordo per la Brexit.
Il governo di Boris Johnson ha chiesto alla Commissione di tornare sui suoi passi e astenersi dal mettere a rischio le scorte di vaccino britanniche.
Parlando venerdì 29 nel corso di un evento del World Economic Forum insieme a Tedros e al CEO di Pfizer Albert Bourla, il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, ha avvertito: “È importante per noi che l’Europa sia sicura, che il mondo sia sicuro. [...] Ma di certo abbiamo bisogno di vaccinare le nostre persone. Si tratta di equilibrio”.
“Non è utile che alcun Paese in questa fase imponga divieti o barriere all’esportazione che non consentano la libera circolazione degli ingredienti necessari che renderanno disponibili in tutto il mondo i vaccini, strumenti diagnostici e altri medicinali”, ha detto la dirigente OMS responsabile dell’accesso ai medicinali, Mariangela Simao.
Secondo Bourla, la mossa potrebbe essere controproducente per la stessa Unione europea: “Ho paura che possa diventare una situazione lose-lose piuttosto che una vittoria per l’Europa”.
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