Ieri Banca Monte dei Paschi di Siena ha emesso un comunicato per fornire aggiornamenti sulla cosiddetta “soluzione strutturale” che vede coinvolta UniCredit. Della partita fanno parte anche Mediocredito Centrale e AMCO.
Segno più a Piazza Affari per le azioni UniCredit ed MPS: il titolo della banca di Piazza Gae Aulenti due ore abbondanti dall’avvio delle contrattazioni sale del 2,29% a 10,81 euro mentre quello dell’istituto senese avanza dello 0,62% a 1,133 euro.
A muovere le azioni delle due banche sono le nuove indicazioni contenute nell’ultimo comunicato diffuso da MPS.
MPS: data room su crediti deteriorati per AMCO
Lo scoglio principale alla celebrazione del matrimonio tra la banca guidata da Andrea Orcel e l’istituto toscano, controllato al 64% dal Ministero dell’Economia, è rappresentato dalla mole di crediti deteriorati, che UniCredit non vuole ricevere in dote (o che intende mettere a bilancio a determinate condizioni).
Su richiesta della Consob, Monte dei Paschi di Siena ha emesso una nota per precisare tre punti:
- la due diligence da parte di UniCredit sta continuando con una data room dedicata e con continui contatti a livello dei rispettivi management;
- MPS ha consentito l’accesso ad una partizione della data room a Mediocredito Centrale, con informazioni relative ad una selezione di sportelli bancari;
- è stata inoltre predisposta una data room focalizzata sugli aspetti inerenti ai crediti deteriorati e crediti classificati come “Stage 2”, cui ha avuto accesso AMCO, la società di gestione dei crediti delle banche controllata dal Tesoro.
Crediti deteriorati MPS: le cifre
Quest’ultimo è l’aspetto fondamentale che potrebbe decidere le sorti dell’intera operazione: secondo i calcoli del Sole 24Ore, in termini assoluti si parlerebbe di una cifra di circa 8 miliardi.
Questi 8 miliardi di crediti deteriorati di MPS deriverebbero da 4,2 miliardi di NPE (Non-Performing Exposures – NPE) e da circa 4 miliardi di crediti formalmente “in bonis” ma con segnali di criticità che potrebbero portare al deterioramento (i cosiddetti “Stage 2”).
Questi crediti potrebbero essere ceduti ad AMCO o anche cartolarizzati in maniera “sintetica” permettendo ad UniCredit di tenerli a bilancio e di cederli ad AMCO in caso di deterioramento.
MPS ultima per copertura degli UTP
Secondo gli ultimi dati semestrali relativi alle maggiori otto banche quotate in Borsa, nonostante le cessioni di NPL (Non Performing Loans), Monte dei Paschi di Siena è ancora ultima dal fronte copertura degli UTP (UTP, Unlikely To Pay, le inadempienze probabili) e per quanto riguarda il totale dei crediti a rischio.
Nel primo caso, su 2,5 miliardi di incagli, gli accantonamenti sono al 36,3%, nel secondo la percentuale si attesta al 46,9%. Non a caso, MPS è l’unica banca a non aver superato gli stress test della BCE.
© RIPRODUZIONE RISERVATA