Annusati i venti di una guerra nucleare, gli Usa hanno deciso di accelerare nella sostituzione dell’arsenale atomico nelle basi Nato in Europa: cosa significa l’arrivo delle bombe B61-12.
Che il mondo intero da mesi stia convivendo con l’incubo di una guerra nucleare non è di certo una novità, purtroppo. Gli ultimi movimenti militari che si stanno susseguendo in Europa non sembrerebbero premettere nulla di buono a riguardo, anche se un eccessivo attivismo, anche verbale, è stato da sempre il miglior modo per evitare uno scontro atomico tra l’Occidente e la Russia.
Per capire al meglio perché siano crescenti i timori di una guerra nucleare in Europa occorre procedere con ordine. Dopo aver conquistato buona parte del Donbass e aver preso il controllo della parte Sud dell’Ucraina che si affaccia sul Mar d’Azov, fondamentale per rompere l’isolamento della Crimea, la Russia finita l’estate ha iniziato a soffrire il contrattacco delle truppe ucraine.
Grazie alle armi arrivate dall’Occidente, Kiev infatti ha inflitto diverse sconfitte alla Russia evidenziando tutti i limiti di quella che una volta era l’Armata Rossa. Vladimir Putin così è ricorso all’espediente del referendum per annettere alla Russia i territori occupati, facendo sapere al mondo intero che la dottrina russa prevede l’utilizzo anche di armi nucleari in caso di un attacco ai propri confini.
Le prove di una guerra nucleare
Da quando si sono svolti i referendum, Mosca più di una volta ha evocato una guerra nucleare “se la Russia o i suoi alleati verranno attaccati”. Per tutta risposta, dallo scorso 17 ottobre è in corso l’operazione Steadfast Noon, ovvero l’esercitazione nucleare annuale della Nato che andrà avanti fino al 30 ottobre.
Nei giorni scorsi invece è stata la Russia a realizzare una esercitazione militare nucleare, facendo sapere poi di essere “pronta per un eventuale attacco del nemico”; in precedenza infatti Mosca ha denunciato il possibile utilizzo di bombe sporche da parte dell’Ucraina.
Le bombe sporche sono degli ordigni convenzionali che sono stati arricchiti con del materiale radioattivo, ma al momento non sembrerebbero esserci conferme in merito ai timori espressi dal Cremlino.
Anzi, per Kiev e per gli Stati Uniti l’aver ipotizzato il possibile utilizzo da parte dell’esercito ucraino di bombe sporche, potrebbe essere per la Russia un nuovo pretesto, dopo i referendum, per scatenare una guerra nucleare se le cose sul campo di battaglia dovessero mettersi male.
leggi anche
La Russia minaccia l’Italia e intanto avvia le esercitazioni nucleari, terza guerra mondiale vicina?
Gli Usa rinnovano l’arsenale nucleare in Europa
In questo scenario il sito Politico, solitamente molto ben informato e che ha citato un cablogramma diplomatico statunitense e due persone ritenute particolarmente credibili, ha dato notizia che gli Stati Uniti avrebbero deciso di anticipare di qualche mese il rinnovo dell’arsenale nucleare presente nelle basi Nato in Europa.
Nel Vecchio Continente così a dicembre arriveranno le bombe a gravità lanciate dall’aria B61-12 potenziate, che andranno a sostituire le loro versioni più datate attualmente presenti in Europa.
“La mossa - si legge su Askanews - Che prevede la sostituzione delle armi più vecchie con la versione più recente in vari impianti di stoccaggio in Europa per un potenziale utilizzo da parte di bombardieri e aerei da combattimento statunitensi e alleati, arriva tra le crescenti tensioni sulle minacce della Russia di utilizzare un’arma nucleare in Ucraina e le crescenti preoccupazioni che l’Occidente deve fare di più per dissuadere Mosca dall’attraversare quella linea”.
Cosa può succedere?
Questa fretta da parte di Washington nell’aggiornare l’arsenale atomico in Europa può avere due spiegazioni. La prima è che la Casa Bianca starebbe seriamente temendo una possibile escalation nucleare nel Vecchio Continente, con l’arrivo delle bombe B61-12 potenziate che di conseguenza sarebbe un modo per rendere la Nato pronta a ogni evenienza.
La seconda spiegazione è che la decisione degli Usa possa essere una mossa in stile Guerra Fredda, ovvero un modo per mostrare i muscoli al nemico per scoraggiarlo a intraprendere una guerra nucleare dagli effetti catastrofici per l’umanità intera.
Di certo l’attuale stallo in Ucraina non sembrerebbe promettere niente di buono: ancora non è chiaro come potrebbe evolvere la guerra nei prossimi mesi, ma la cosa certa è che economicamente l’Europa intera non riuscirebbe a reggere un conflitto infinito in stile Siria.
In fondo al tunnel della guerra in Ucraina ancora non si intravede alcun barlume di luce con tutti gli scenari, anche i più tragici, che non possono essere scartati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA