Vaccini, raggiunto l’obiettivo del Governo: cosa cambia adesso?

Giorgia Bonamoneta

10 Ottobre 2021 - 13:55

Vaccini: la campagna di vaccinazione ha raggiunto l’80% della popolazione immunizzata. Ora il Governo deve pensare al passo successivo per combattere la pandemia. Quale sono le prossime mosse?

Vaccini, raggiunto l’obiettivo del Governo: cosa cambia adesso?

Vaccini: raggiunto l’obiettivo annunciato dal Generale Francesco Paolo Figliuolo di una copertura vaccinale pari all’80% entro la fine di settembre. Con un po’ di ritardo per le rosee aspettative del Commissario straordinario, l’obiettivo è stato effettivamente raggiunto.

Complice sicuramente anche l’ultima delle pressioni da parte del Governo, che non ha solamente invitato tutti gli italiani a farsi il vaccino, ma ha tirato dritto sulla decisione di estendere il green pass per tutti i lavoratori e le lavoratrici della pubblica amministrazione e del settore privato dal 15 ottobre fino al 31 dicembre.

L’Italia ha così raggiunto l’obiettivo per i vaccini, con le buone o con le “cattive” e ora il Governo deve pensare a organizzare il territorio per le somministrazioni delle terze dosi. Urgente è anche la questione delle proteste anti green pass, che proprio ieri hanno riempito le piazze di Roma e Milano.

Vaccini, raggiunto l’obiettivo dell’80 per cento della popolazione

Il Report Vaccini anti Covid-19, aggiornato la mattina del 10 ottobre, mostra una copertura vaccinale generalmente soddisfacente. Infatti l’obiettivo previsto per il 30 settembre, ovvero quello di avere l’80% della popolazione completamente vaccinata, è stato raggiunto, anche se con dieci giorni di ritardo.

Attualmente sono state somministrate 86.201.755 dosi di vaccino, che equivalgono a 43.229.551 persone totalmente vaccinate (80,4% della popolazione over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale).

Questa estate gli esperti avevano fatto sapere che, con la variante Delta in circolazione, l’obiettivo per i vari Paesi sarebbe dovuto essere il 90% della popolazione vaccinata. Non manca molto ormai, ma ci sono ancora gli indecisi e i dubbiosi.

La fascia di età con la maggior percentuale di non vaccinati è ancora quella dei più giovani (30,4%) che, ultima ad accedere alla campagna vaccinale, vive ancora il disagio di questo ritardo. Il 15,2% sono nella fascia 20-29, il 20,3 nella fascia 30-39 e il 19,4 per la fascia 40-49.

Obiettivo raggiunto e ora? Il prossimo passo della campagna vaccinale

L’obiettivo più importante, quello dei vaccini, è stato raggiunto, ma questo non vuol dire che la situazione può essere considerata del tutto sotto controllo. Infatti il Governo deve già pensare alla fase successiva, quella della cosiddetta “terza dose”, ovvero quella dei richiami e delle dosi addizionali (già iniziata).

Intanto le dosi aggiuntive e booster per le categorie fragili, per gli over 80 e per il personale delle Rsa (Residenze sanitarie assistite) sono già iniziate e hanno raggiunto 296.624 persone.

Il prossimo passo, fa sapere il Generale Figliuolo, è l’organizzazione e il coinvolgimento nella somministrazione, oltre gli hub, di medici di famiglia e farmacie su tutto il territorio.

Estensione green pass: un passo obbligato?

Il Governo tira dritto sull’estensione del green pass ai lavoratori e alle lavoratrici del settore pubblico e privato. A nulla sono serviti i richiami e le alzate di voce di 10 mila cittadini scesi ieri pomeriggio in piazza o dei leghisti, come Giancarlo Giorgetti che hanno sostenuto la necessità di estendere la validità dei tamponi da 48 a 72 ore.

Si sta così delineando, anche giornalisticamente, il cosiddetti “caos del 15 ottobre”, narrato come giorno nel quale molti lavoratori perderanno il lavoro. Dal Governo nessuna notizia, se non il ripetersi di una informazione: nessun licenziamento, nessuna punizione aggiuntiva per chi non presenta il green pass, ma sì alla decurtazione dallo stipendio della giornata di assenza.

Mariastella Gelmini ha voluto ribadire che il Governo punta tutto sui vaccini e che “chi voleva immunizzarsi ha avuto il tempo di farlo”. Infatti dopo l’annuncio dell’estensione del green pass vi era stata una vera e propria corsa alle prenotazioni, che ora si è esaurita a favore di un aumento di tamponi, che però hanno un costo insostenibile per la maggior parte dei lavoratori.

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