Il vaccino contro il coronavirus è approdato nel dark web, il mercato nero clandestino online, tanto che la procura di Milano ha avviato un’indagine. Ecco quanto costa una dose.
Il vaccino per il Covid-19 è approdato anche nel “dark web”, il mercato nero digitale, e viene pubblicizzato anche su siti che appaiono e scompaiono nel giro di pochissimo tempo. La questione tuttavia non convince i magistrati di Milano che hanno deciso di avviare un’indagine sul mercato parallelo e pericoloso del vaccino più richiesto del momento.
La notizia era stata portata a galla da un team di cyber-security di Yarix, una società italiana che si occupa di sicurezza informatica. Il vaccino contro il coronavirus, che già è stato rinominato il nuovo oro liquido, apre le porte ad un proficuo mercato clandestino. Dall’Aifa tuttavia arriva la raccomandazione di rivolgersi esclusivamente alle autorità ufficiali per non correre rischi, anche gravi, per la propria salute.
Vaccino Covid online sul dark web: ecco quanto costa
Il vaccino per il coronavirus sembra già essere approdato nel mercato clandestino del dark web. Nicola Bressan, un membro del team di tecnici, che ha parlato della scoperta ha infatti spiegato all’AGI:
“Con il nostro team di cyberthreat intelligence abbiamo cercato annunci che potessero essere legati alla pandemia. Un lavoro complesso, perché sul dark web le risorse non sono indicizzate, e dunque bisogna conoscere l’indirizzo finale del sito per poterlo visitare”.
Nel corso della pandemia, spiega ancora l’esperto, una ventina di mercati neri, molto conosciuti sul dark web, hanno venduto test rapidi e farmaci che inizialmente erano vietati dell’Aifa, come l’idrossiclorochina. Adesso in questi mercati sono apparti anche annunci di dosi del vaccino di Pfizer, il primo candidato immesso nel mercato.
Il prezzo si aggirerebbe attorno ai 250 dollari, ossia poco più di 200 euro, un prezzo decisamente più alto rispetto a quello pattuito tra l’Unione europea e le varie case farmaceutiche.
Ma sul web compaio anche cifre decisamente più economiche, che oscillano tra i 15 e i 30 euro per ogni dose, che seppur irrisoria come cifra, è molto più alta rispetto a quella pattuita dall’Unione europea.
Il team di esperti è riuscito a scovare circa “5 o 6 venditori che si dichiarano basati in Inghilterra o in America e che hanno sparso sul dark web almeno un centinaio di inserzioni. Si tratta di negozi già accreditati tra i clienti per la vendita di droga, allucinogeni, oppiacei. E che hanno scelto questo nuovo mercato proprio basandosi sull’affidabilità dimostrata in passato”.
Per accedere al dark web è sufficiente un semplice PC, tuttavia non è possibile accedervi da Google, ma sono necessarie software specifici e determinate conoscenze informatiche in grado di aggirare l’assenza di inidicizzazione.
Le raccomandazioni di Aifa
Intanto dall’Aifa arriva un no categorico all’acquisto privato del vaccino attraverso canali alternativi od online. Infatti non vi è nessuna certezza sul contenuto delle fiale acquistate nel mercato nero, che potrebbero essere “pericolose oltre che inefficaci”. L’Agenzia Italiana del Farmaco precisa inoltre:
“I vaccini disponibili saranno utilizzati soltanto nei presidi definiti dal Piano vaccini e non saranno disponibili nelle farmacie o nel mercato privato. L’Aifa ribadisce che è altamente sconsigliato, cercare di procurarsi il vaccino per vie alternative o su internet. Questi canali non danno nessuna garanzia sulla qualità del prodotto, che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute”.
La procura di Milano avvia le indagini
Negli ultimi giorni il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato di essere pronto all’acquisto di 27 milioni di dosi di vaccino, una volta ottenuto l’ok da Roma, dopo aver ricevuto diverse offerte via mail e di averne verificato la sicurezza.
Delle offerte sono arrivate anche alla Regione Lombardia è proprio per questo motivo il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, a capo del pool Antitruffe della procura, ha avviato le indagini aprendo un fascicolo contro ignoti, al momento, accusati di frode nell’esercizio del commercio.
Sono tanti i nodi da sciogliere, come ad esempio quale sia il contenuto e la provenienza delle fiale. Intanto le case farmaceutiche hanno preso le distanze. AstraZeneca ha rilasciato un esposto al Nas nel quale dichiara che “Non possiamo vendere a privati, singoli Stati o enti locali. Ci sono vincoli precisi nel contratto con l’Ue”.
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